Epilogo

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LUCAS

Un anno dopo 

Quando mi chiedevano da bambino che cosa avessi voluto diventare da grande, la risposta che davo sempre, con assoluta certezza, era quella di diventare come mio padre. L'avevo sempre ammirato, ogni cosa che potesse dire o fare, come penso facciano tutti i bambini. Era il mio eroe, il mio modello da seguire e l'idea di diventare esattamente come lui non mi dispiaceva affatto. Da adolescente quell'ammirazione indiscussa però era leggermente mutata. Non mi interessava più essere esattamente come lui. Certo, continuavo ad ammirarlo ma, lo facevo soprattutto per il suo lavoro, per il suo successo nell'ambito della moda. Solo adesso, a distanza di molti anni da quando avevo finito il liceo mi rendevo conto di quanto invece non avessi mai smesso di vedere mio padre come un eroe. Lui che non aveva mai smesso di amare i suoi figli, nonostante sua moglie avesse smesso di amare lui, abbandonandolo al suo destino. Marcus O'Connor era forse la persona più forte che io avessi mai conosciuto ed era stato un onore, nonché un privilegio lavorare ed imparare al suo fianco. 

Per questo motivo era stato un dolore, un anno prima, lasciare per sempre il mio posto alla "O'Connor's Creation". Mi ero divertito, avevo fatto carriera, viaggiato e conosciuto persone che contano in ogni ambito. Mi ero fatto un nome e anche una certa fama e che fosse positiva o negativa, a questo punto, poco importa. Era stato difficile per me prendere questa decisione, molti mi avevano dato del pazzo e dello sconsiderato. Lanciarsi nel vuoto, avventurarsi nell'ignoto. Non avevo fatto fatica ad affermarmi e forse era proprio questo il problema. Non avevo mai lottato davvero per qualcosa o per qualcuno. Se l'avessi fatto prima probabilmente la mia vita sarebbe stata diversa. Non mi pentivo di niente però. Se non avessi condotto questa vita non avrei forse al mio fianco mio figlio e non avrei mai incontrato Abigail. Non avevo mai combattuto tanto per qualcuno fino a quando in gioco ci fosse davvero qualcosa a cui tenevo. Cosicché, né le menzogne né la madre despota di Abigail erano riuscita a fermarmi. Non potevo dire di aver combattuto da solo quella battaglia e forse era per questo che quella volta avevo vinto. Sul campo c'erano le persone più importanti della mia vita. Per le quali, al ritorno dalla Scozia, avevo preso la decisione di lasciare tutto. 

Volevo ricominciare, volevo avere l'opportunità di rischiare. Come aveva fatto Abigail, abdicando a favore del cugino, sotto lo sconcerto di molti ed una serie di mancamenti da parte di sua madre. Lei aveva rinunciato a tutto per me, per trovare quella fantomatica felicità che pareva tanto fittizia, ed io volevo essere felice a mia volta. L'azienda stava risucchiando via tutte le mie energie, spegnendomi piano piano. Io non ero così, i giornalisti avevano ragione quando vedevano in me solo la brutta copia di Lucas O'Connor. Avevo bisogno di tempo e di spazio. Spazio che dicendo addio al mio posto da capo stilista avevo finalmente ritrovato. Era stata dura, non c'era giorno in cui mi venisse voglia di tornare strisciando da mio padre e pregarlo di riprendermi ma, con l'aiuto di Abigail ed il supporto dei nostri amici, il tempo era volato e aveva portato i suoi frutti. 

Un anno dopo potevo dire di aver raggiunto una sorta di tranquillità, se non economica almeno psicologica. Io ero felice. Ma felice davvero. Felice da guardare Abigail dormire al mio fianco e pensare "sto bene". La paura di restare solo era sparita nell'esatto istante in cui avevamo lasciato insieme Haddington, perché sapevo che da quel momento in poi lei sarebbe rimasta al mio fianco e avrebbe lottato con me perché fossimo felici.

<<Lucas, non mi stai ascoltando>> mi fece notare Logan schioccandomi le dita davanti agli occhi.

Scossi il capo cercando di ricordare almeno il macro argomento della nostra conversazione. <<Ti sbagli>>. 

La primavera era ormai alle porte, le temperature erano sopra la norma ed ovunque in città, piante e fiori avevano cominciato a fiorire. Adoravo quel periodo dell'anno, mi infondeva un non so ché di calma e tranquillità. Atteggiamento completamente contrastante con l'umore del mio amico.

La Principessa Che Non Credeva Alle FavoleUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum