13. Problemi

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#Spazio autrice
Non sono morta lo giuro! Sono solo un po' incasinata in questo periodo.

Tuttavia ecco solo per voi io 13° capitolo!
Spero vi piaccia!

Commentate e mettete una stellina🌟

Baci😚
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LUCAS

<<Buongiorno, signor O'Connor!>> Mi salutò la segretaria di mio padre quando le passai davanti senza neppure far caso a lei, <<non le va di fermarsi e avvisare suo padre della sua visita?>> domandò retoricamente rincorrendomi per i corridoi del palazzo.

<<Ti ringrazio ma siamo venuti a trovare il nonno, vero Will? E, tanto per citare mio padre, William è il benvenuto in qualsiasi momento>> le sorrisi coinvolgendo in quella incursione anche mio figlio. Avevo evitato Nora per un soffio ma non avevo fatto i conti con la segretaria impicciona di mio padre. Meglio lei però, era più malleabile.

<<Posso confermare>> mi diede corda Will un po' giù di tono. Mi ero accorto che non stesse molto bene in quei giorni ma quando gli avevo proposto di andare dal medico si era rifiutato dicendo che fosse solo un po' di raffreddore passeggero. Dal canto mio però dovevo ammettere di non aver tentato di approfondire la cosa con abbastanza convinzione, dato che mancavano poche settimane all'uscita della nuova collezione nella cui realizzazione non ero stato coinvolto. Mi rodeva parecchio come fatto. Era la prima volta che non partecipavo alla messa a punto di una collezione e penso non potesse esserci peggiore delusione.

O almeno lo pensavo fino a quando non misi piede nello studio di mio padre.

<<Lucas>> esclamò sorpreso lanciando un'occhiataccia alla sua segretaria che abbassò il capo dispiaciuta.

<<Non sono riuscita a fermarlo...>> si giustificò desolata.

<<Ciao nonno!>> intervenì mio figlio proprio quando ero convinto che avrebbe dato di matto. Per mia fortuna vorrei sottolineare, perché in un secondo cambiò espressione.

<<Hey! Ecco il mio nipotino che non vedo da settimane!>> esclamò chinandosi e abbracciando il nipote contento.

<<Ti ho fatto una sorpresa, non sei contento?>> chiesi ironico guadagnandomi un'occhiataccia da parte sua.

<<Hey Will, perché non vai a cercare zia Ellie, mentre io e tuo padre scambiamo due parole?>> domandò al nipote gentile come non era mai stato con me. Diciamo che durante la mia infanzia mio padre era più occupato a tenersi vicino la moglie che passava da un uomo all'altro ogni mese che badare ai suoi figli. A volte pensavo che volesse redimersi dal suo pessimo atteggiamento da padre, occupandosi dei nipoti. Quello che però sembrava non essere chiaro a lui era il fatto che avrebbe potuto provare a fare il padre con me, invece che cacciarmi dall'azienda.

Il bambino dopo essersi accertato che io fossi d'accordo, annuì con convinzione lasciandoci soli. Calò il silenzio dopo che la porta in legno scuro si chiuse alle mie spalle. Mio padre si lasciò scappare un sospiro stanco mentre con tutta calma si diresse a quella che fino a poche settimane prima era la mia scrivania.

La Principessa Che Non Credeva Alle FavoleWhere stories live. Discover now