29. Quanto è piccolo il mondo

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ABIGAIL

<<Signorina, i suoi documenti, prego>> si rivolse infine alla sottoscritta, l'uomo grassoccio e annoiato in divisa. Ero nel panico, congelata dalla paura.

Finita. Io, la mia permanenza a Chicago, le amicizie che avevo costruito. Tutto finito per un semplice errore di calcolo.

Will si mosse alzando il capo nella mia direzione. <<Abbie?>> mi riscosse pensando che non avessi compreso la domanda.

<<È suo figlio?>> mi ribeccò subito. E forse fu questo, il coinvolgimento di un bambino che non c'entrava nulla con tutto quel caos, ma il mio istinto di protezione che fin da subito era nato nei confronti di Will si fece sentire.

<<N-no. Tesoro vai da tuo padre>> gli intimai nervosa sotto lo sguardo indagatore del poliziotto.

L'uomo era sul limite dell'esasperazione. Gli O'Connor si erano già lamentati e quasi rifiutati di tirar fuori i documenti. Era pubblicità negativa per l'azienda e non potevo biasimarli. Solo che gli agenti già erano indispettiti dalla loro insistenza, quando erano arrivati a me dovevano essere sul punto della crisi di nervi.

<<Allora, signorina?>> batté il piede a terra in attesa.

<<Senti, non abbiamo tutta la notte!>> sbuffò annoiata Grace mettendomi fretta. Vidi con la coda dell'occhio Lucas zittirla e la donna sbuffare nuovamente di conseguenza.

Abbassai lo sguardo fissandomi le mani sudate dal nervosismo. <<N-non ho qui i documenti...>>.

L'altro a quel punto si fece avanti con un'espressione indagatrice, portandosi le mani alla cintura.

<<Ha un accento strano. Non è Americana>>. E più che una domanda era palesemente un'affermazione.

<<Sono inglese...>>.

<<E non ha con sé i documenti...?>>. Il grassoccio guardò il collega con un'espressione ovvia.

Ero nei guai, guai grossi...

<<Li ho scordati a casa... Ho i documenti>> ci tenni a precisare. Erano quelli veri, dove vi era riportato il mio nome, cognome, titolo nobiliare.

<<Mi scusi ma dobbiamo chiederle di seguirci in commissariato>>.

Ed ecco che tutti i nodi vengono al pettine. Diciamo che se fosse finita lì, ovvero se mi avessero portata da sola in commissariato la situazione scomoda si sarebbe risolta rapidamente. Sarebbe bastato dare ai poliziotti i miei veri dati e sarei tornata a casa. Ma non fu così.

<<La signorina si chiama Abigial Davis>> si intromise Douglas facendosi avanti.

<<Signor O'Connor, sta garantendo per la signorina?>>.

L'uomo sorrise divertito sistemandosi la giacca. Sapevo che si stesse solo preparando per il colpo di grazia.

<<Assolutamente. Le dico solo ciò che ha raccontato a tutti>>.

Pezzo di un... brav'uomo.

Uno dei due poliziotti si diresse verso il veicolo e prese tra le mani il telefono.

<<Signorina, ci segua, per favore>>.

<<Posso garantire io per lei>>. Cole fece un passo avanti prima che Raquel potesse afferrarlo per un braccio ed impedirglielo.

La Principessa Che Non Credeva Alle FavoleWhere stories live. Discover now