26. Il romanticismo non fa per noi

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ABIGAIL

Quando misi piede al Cole's quella mattina l'aria non presagiva nulla di buono. Ci aveva dato una settimana Grace per lasciare il locale e Cole non aveva intenzione di lasciarci dentro nulla. Ci aveva messo l'anima dentro quel locale e Grace non meritava nulla di ciò che quel luogo aveva da offrire. Perciò non mi sorpresi di trovare il Cole's chiuso e all'interno solo i miei amici che stavano impacchettando tutto.

<<Chi si rivede>> alzò gli occhi al cielo Candice quando mi vide. Sempre gentile ma almeno quella volta potevo capirla. Come me anche lei stava perdendo il lavoro e a lei questo sarebbe costato molto di più.

Alle sue parole però anche gli altri si accorsero di me. Cole era devastato ma, comunque mi sorrideva ed io non potei far altro che ricambiare tristemente. Era un'ingiustizia. Cole era un uomo buono e gentile, solo un mostro poteva togliergli tutto ciò che aveva. Più passava il tempo più mi rendevo conto di che razza di opportunista fosse l'ex moglie di Lucas e anche se non avrei dovuto, ero contenta che stesse lontana da Will. Quel bambino aveva già abbastanza problemi, senza dover aggiungere quelli  della madre.

<<Che cosa posso fare?>> chiesi senza badare alla bionda.

<<Avrei bisogno di una mano con queste scatole>> si limitò a dire Raquel, abbattuta come non mai. Avrei voluto fare qualcosa. Qualsiasi cosa che avrebbe potuto aiutare i miei amici ma, niente mi veniva in mente. Quella meretrice ci aveva in pugno. Anche Lucas aveva dichiarato forfait di fronte alla realtà dei fatti. Sapevo quanto gli dispiacesse, in fondo anche lui avrebbe risentito di quel raggiro. Non ne potevo davvero più. Non si riusciva ad avere un attimo di pace da quelle parti.

Passai buona parte della giornata a sgomberare il locale insieme ai ragazzi. C'era ancora molto da fare ma non eravamo messi male, tenendo conto che avessimo poco tempo per farlo. Allo scadere della settimana infatti tutto ciò che sarebbe stato dentro sarebbe diventato ufficialmente di Grace Dawson.

Nel tardo pomeriggio, quando stavo per andarmene dal locale, sentii la porta d'ingresso aprirsi improvvisamente. Cole stava per comunicare al malcapitato cliente che fossimo chiusi ma, quando alzò lo sguardo, rimase colpito quanto me da chi fosse appena entrato. In tutto il tempo in cui avevo lavorato lì non gli avevo mai visto varcare quella porta, quindi perché proprio adesso?

<<Douglas O'Connor. Il Cole's doveva chiudere perché decidessi di entrarci, non è così?>> esordì il mio amico fissando l'uomo dal lungo cappotto scuro.

<<Avevo sentito delle voci, volevo verificare che fossero vere>> si limitò a dire il moro guardandosi intorno.

<<A quanto pare...>> sospirò Cole passandosi una mano sul capo quasi privo di capelli.

Non so se fossi più sorpresa io della sua presenza o Cole. Sta di fatto che non mi sentivo a mio agio in sua presenza, soprattutto quando senza indugio posò gli occhi su di me. Sperai vivamente che passasse oltre ma così non fu. Anzi. Quando si accorse di me non fece altro che focalizzarsi completamente sulla mia figura, dimenticandosi degli altri.

<<Abigail, sono felice di trovarti qui>>.

Ah sì? 

<<Aveva bisogno di qualcosa, signor O'Connor?>> chiesi nervosa distogliendo lo sguardo. Quell'uomo mi inquietava. Aveva uno sguardo così freddo e distaccato che proprio non riuscivo a cogliere nulla in lui di Lucas.

La Principessa Che Non Credeva Alle FavoleWhere stories live. Discover now