21. Masochista?

3.7K 202 52
                                    

Toc toc... sono tornata 😏

LUCAS

<<È stata una buona idea>> sospirò ad un tratto, rompendo il silenzio calato tra di noi per le vie della città, <<fare una passeggiata intendo>> si chiarì subito sorridendomi.

<<Sarò sincero con te, non sono solito camminare per la città, soprattutto di notte>>.

<<A me piace molto passeggiare invece, mi libera la mente>> sospirò nuovamente chiudendosi il cappotto. Non faceva particolarmente freddo quella sera, o forse ero io ad avere più caldo del normale. Sta di fatto che non avevo voglia di pensare ad altro se non a lei.

<<Con quei tacchi la vedo difficile>> risi divertito beccandomi un'occhiataccia che presto si trasformò in un tenero sorriso.

<<A me piacciono>> mi fece dunque una linguaccia appoggiandosi alla ringhiera che dava proprio sul lago. Era così bella con la luce della luna che si rifletteva nell'acqua. Aveva qualcosa di speciale quella serata e non volevo che finisse per nulla al mondo.

<<A me piace il tuo vestito>>. Non avevo fatto altro che fissarlo per tutta la sera, oltre ad aver guardato lei ovvio. Diciamo che una cosa non precludeva l'altra.

<<Davvero ti piace?>> sorrise voltandosi verso di me e guardandomi negli occhi dal suo metro e sessanta, che con quei tacchi arrivava quasi al metro e settanta.

<<Molto>> mormorai senza riuscire a trattenere la voglia che avessi di avvicinarmi. Era come una calamita per me.

<<L'ho fatto io>> sorrise furba appoggiando la schiena contro la ringhiera e non respingendomi quando mi avvicinai ulteriormente.

<<Ti dirò, avevo riconosciuto il tuo stile e poi devo dire che ti calza a pennello>> ricambiai il sorriso passando lo sguardo con insistenza dai suoi occhi alle sue labbra. Aveva indossato un rossetto rosa chiaro, perfetto per la sua carnagione ma, in quel momento avevo una voglia matta di toglierglielo. Stavo diventando un caso clinico.

<<Ha buon occhio, O'Connor>> scherzò lei senza riuscire a restare ferma. Si vedeva lontano un miglio che fosse nervosa, non faceva che agitarsi ma sempre senza accennare ad allontanarsi. E questo mi piaceva perché significava che non volesse scappare da me, che la mia vicinanza la mettesse in agitazione ma che allo stesso tempo non le dispiacesse.

<<Lo chiamano talento dalle mie parti>>.

<<Ah sì? Dalle mie si chiama modestia>> scoppiò a ridere divertita posando una mano sul mio petto. Ci saranno stati circa due strati di vestiti tra la mia pelle e la sua mano ma, mi sentivo comunque bruciare sotto il suo tocco. Le vidi perdere di poco l'equilibrio ed istintivamente portai le mani sui suoi fianchi perché non cadesse.

<<Chiamala come vuoi, basta che continui a sorridere>> e mi trovai a sorridere a mia volta fissandola inebetito.

<<Fai sul serio, mr. Insensibile?>>.

<<Non penso di essere mai stato tanto serio in vita mia>> risposi con sincerità alla sua domanda facendomi d'un tratto serio. La vidi titubante di fronte alle mie parole. Aprì e rinchiuse la bocca più di una volta, senza sapere che cosa dire. Non c'era molto da dire però.

Avvicinai il viso al suo sfiorando delicatamente la punta del naso con la sua. Abbie distolse lo sguardo dal mio abbassandolo sulle mie labbra. La mano che poco prima era posata sul mio petto raggiunse presto la base del collo obbligandomi ad abbassarmi mentre lei si alzava in punta di piedi. Le nostre labbra si toccarono dolcemente. Un tocco lieve che proseguì per i successivi minuti. Era tutt'altro che passionale, anzi era casto, puro, come la ragazza che avevo tra le braccia. Era stata lei però quella volta da fare il primo passo e lo reputai già come una vittoria personale.

La Principessa Che Non Credeva Alle FavoleWhere stories live. Discover now