CAPITOLO 59

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ARIA'S POV

Mi fa male la testa, mi fanno male le spalle, mi fa male tutto.
Continuo a sbattere le palpebre per cercare di vederci qualcosa visto che ho una lucina che mi spara dentro gli occhi, ma non capisco dove sono.

<<Segua la luce>> mi dice qualcuno.

Continuo a seguirla, va a destra per poi andare a sinistra e poi finalmente spegnarsi, facendomi comparire davanti un uomo con gli occhiali, non troppo anziano, che inizia a toccarmi delicatamente in tutto il corpo che faccio fatica a sentire.

<<Sente dolore?>>

Mi limito a scuotere la testa e a fatica : <<Perché non sento bene il mio corpo?>>

<<E' ancora sotto effetto della morfina. Tra poche ore dovrebbe sparire, ma visto quello che le è successo non esiti a chiederla all'infermiera. Passerò verso sera per vedere come sta>> e se ne va lasciandomi qui da sola.

A malapena riesco a muovere la testa, sento le ossa che fanno crack, e non ne capisco il motivo.

Inizio a mettere a fuoco l'ambiente che mi circonda ed è tutto azzurro, la stanza è spoglia eccetto la finestra con le tende chiuse, da cui deduco che è sera, e il comodino con sopra una lampada che fa luce.

Dove mi trovo?
Io ero alla festa con gli altri, come ho fatto a finire in questo posto?

<<Tesoro...>> dice mia madre entrando dalla porta e venendomi incontro mentre piange <<...come ti senti?>>

La guardo che se lei non fosse realmente qui, forse la morfina mi fa avere le allucinazioni, e poi lei è in Europa con David no?

<<Che ci fai qui?>> le chiedo confusa.

<<Pensi davvero che avrei continuato la vacanza con te in questo condizioni?>> mi chiede poggiando la borsa per terra e mettendosi a sedere sulla sedia di fianco al mio letto.

Sento che la porta si apre di nuovo e non riuscendo a muovere bene la testa aspetto che la figura di mio padre entri nella mia visuale.

<<Papà? Ma cosa ci fate entrambi qui? E poi dove siamo?>> chiedo disperata mentre sento che la mia faccia inizia a diventare umida senza che io me ne accorga.

Uno strano rumore si diffonde in tutta la stanza e non riuscendo a capire cos'è : <<Aria devi calmarti ok? Sei sotto shock, non abbiamo idea di quello che hai passato, ma se non ti calmi ti salteranno i punti>> mi ammonisce mio padre.

Punti?
Quali punti?

<<Tesoro respira profondamente, ti prego>> mi continua a dire mamma accarezzandomi la testa, e non so come ma il suo tocco mi porta sollievo, così decido di seguire il suo consiglio ed ecco che il suono inizia a regolarizzarsi.

Un momento...

<<Perché sono in ospedale?>> chiedo ad entrambi con gli occhi fuori dalle orbite.

<<Noi possiamo dirti solo quello che ci hanno detto i tuoi amici, ma stanne certa che la pagheranno tesoro. Tra poco andremo alla stazione di polizia per vedere come procedono le indagini per capire come muoverci. Abbiamo già sporto denuncia a danni di tutti e quattro e...>>

Sento solo un terzo di quello che mi sta dicendo mia mamma, ora che riesco a sollevare la testa leggermente dal cuscino i miei occhi non si sono staccati un attimo dal mio corpo ricoperto di sola garza.

Sembra di essere un insaccato, o peggio.
Come faccio a non ricordarmi niente?

Sto cercando di sforzarmi, di ricordare solo un piccolo dettaglio, ma è solo quando nomina Jeremy che la soluzione prende vita : ogni volta che mi racconta qualcosa una pugnalata colpisce il mio corpo, la mia anima.
Immagini su immagini riempiono quel vuoto, e solo quando mi ricordo di un coltello pieno di sangue che tocca il mio petto che torno alla realtà.
Non ho smesso di piangere un secondo, non ho smesso mai di pensare a quello che è successo e al motivo di quell'atto così brutale nei miei confronti.

Una Vendetta per AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora