CAPITOLO 12

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Aria, respira.
Aria, respira.

Nulla è reale, è solo frutto della tua immaginazione, anche perchè altrimenti sarebbe uno scherzo.

<<Cosa guardi?>> mi chiede Sarah e appena intercetta il mio sguardo è come se la sbronza le fosse sparita e fosse tornata lucida.

Succede tutto a rallentatore, mentre io sono ancorata con le scarpe al pavimento e non mi muovo di una virgola : riesco in tempo a vedere Sarah che si lancia letteralmente addosso a Tiffany mentre qualcuno ride guardando la scena e le incita alla lotta.

Una cerchia di persone assiste alla scena e per fortuna intervengono Lucas e Dylan nel separarle, ma tutto questo lo vedo solo in parte perchè i miei occhi, anche se offuscati dalle lacrime, sono fissi in quelli di Josh.

<<Aria non è...>> ma non lo faccio finire di parlare che mi catapulto fuori dalla casa di Lucas e cerco velocemente le chiavi della macchina che per mia sfortuna non trovo.

<<Cercavi queste?>> mi chiede una voce alle spalle.

Mi giro velocemente e la figura che mi ritrovo davanti se le fa rigirare su un dito mentre viene verso di me.

Di bene in meglio.

<<Non è serata, ti prego ridammele>> dico esasperata cercando di non piangere davanti a lui.

<<Sali, non ti faccio guidare in queste condizioni>> dice mentre mi spinge verso la macchina e mi fa salire.

Non so perché eseguo i suoi ordini, non dovrei farlo anche se siamo "amici", ma non ho altra scelta visto che voglio andarmene il più lontano possibile da qui.

Appena mette in moto nessuno dei due parla, e da una parte preferisco perchè oltre a cercare di metabolizzare quello che è appena successo, devo ancora realizzare il perchè ho permesso a Daniel di guidare la mia macchina e non ho la minima idea di dove mi stia portando.

<< Non trattenerti, sfogati, non devi sentirti in imbarazzo con me>> mi dice mentre cerca di appoggiare la sua mano sulla mia ma, nel momento in cui mi giro completamente sia con la faccia che con il corpo verso il finestrino, capisce che non è il suo tocco che mi serve per risolvere la situazione.

Lacrime calde e piene solcano il mio volto, il silenzio che regna sovrano in macchina viene riempito solo ed esclusivamente dai singhiozzi che lasciano la mia bocca e non riesco a fermarli, non riesco a togliere dalla mia testa il viso di Tiffany a pochi centimetri da quello di Josh e la mano di lei sulla sua coscia.

Non ci riesco.

Sento che la macchina si ferma e appena Daniel apre la sua portiera un'ondata di aria fredda penetra le mie ossa e io come al solito sono uscita senza giacca.
Con le poche forze che mi sono rimaste scendo anche io e appena alzo gli occhi mi rendo conto di non capire dove diavolo mi ha portata.

<< Forza andiamo>> dice porgendomi la mano, ma facendo finta di niente lo supero e vado verso l'unica porta che mi ritrovo davanti, sperando di capire dove sono subito dopo averla oltrepassata.

Mentre sento i suoi passi dietro di me spingo la maniglia e mi ritrovo nella hall dell'appartamento dei ragazzi, e subito mi sorge una domanda.

<<Perchè mi hai portata qui?>> gli chiedo a bassa voce, come se non volessi farmi sentire da nessuno anche se non vedo anima viva.

<<Secondo te ti avrei riportata a casa ridotta così? Cosa avresti detto a tuo padre?>>

Giusto, non ci avevo pensato.

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