CAPITOLO 51

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E' pazzesco come il tempo passi velocemente, specialmente quando si è in buona compagnia.

Questi quattro giorni sono volati, forse perché Daniel mi ha distratto in tutti i modi : dai giochi da tavolo, alle passeggiate sulla neve quando c'erano le giornate di sole, ai film e ovviamente con il sesso.

Tanto, tanto sesso.

"Dobbiamo recuperare il tempo che abbiamo perso", così mi aveva detto l'altra sera.

Adesso sono qui, al supermercato, da sola, a fare la spesa per la "festa più bella dell'anno", così soprannominata dai ragazzi.

Apro e chiudo parentesi : non ho scoperto nulla, niente, zero.

Ho provato a fare come Sherlock Holmes : ho chiamato Sarah e anche lei è rimasta un secondo interdetta sulla situazione, così ha indagato ma non ha scoperto niente, facendoci rimanere al punto di partenza.

Stamattina, prima di uscire, ho provato anche io a parlargli della festa di stasera ma ha detto che non mi devo preoccupare di nulla se non di andare a fare la spesa e basta, al resto ci avrebbe pensato lui con i ragazzi che sarebbero arrivati questa mattina.

Forza Aria, muoviti a fare la spesa così puoi andare a casa e rilassarti.

Inizio a mettere i prodotti della lista nel carrello e mentre sono davanti al reparto liquori una voce mi urla nell'orecchio : <<Posso aiutarla?>>

Mi giro riconoscendola immediatamente e non tardo a saltarle addosso stringendola a me forte senza curarmi degli sguardi della gente.

<<Non dovevi arrivare per l'ora di pranzo?>> gli chiedo staccandomi e guardandola.

<<E' l'ora di pranzo...>> puntualizza Sarah come se fosse una cosa ovvia.

Pranzo?
Ma sono entrata nel supermercato che erano le dieci... va beh.

<<...Aria ci sei?>> mi chiede preoccupata mettendomi una mano sul braccio.

<<Si ci sono. Finisco qui e andiamo a mangiare da qualche parte?>> le chiedo prendendo i primi alcolici che vedo e iniziando a spingere il carrello sotto il suo sguardo confuso, forse per il mio atteggiamento.

In venti minuti ho preso tutto, ho già pagato e con Sarah vado verso la macchina con i sacchetti in mano.

<<Andiamo al solito posto?>> mi chiede prima di entrare in macchina.

<<Certo>> le rispondo prima di avviare il motore e andare a mangiare.

Il tragitto non dura molto, lo passiamo in silenzio e so già che non ho vie di scampo : l'interrogatorio di terzo grado sta per arrivare.

Il campanello del bar segnala la nostra entrata, infatti un cameriere non tarda a portarci al nostro tavolo e appena mi metto comoda sulla sedia : <<Prima di parlare della festa spaziale di stasera, voglio sapere nei minimi dettagli di te e Daniel. Cosa è successo? Qual è stata la tua reazione appena l'hai visto? Quando avete deciso di riprovarci->> ma la stoppo subito con la mano ridendo.

<<Ok prendi fiato per favore. Dunque, iniziamo dal principio>> e inizio a raccontarle dal momento in cui è entrato in casa alcuni giorni prima di Natale.

Mentre parlo di tutto, senza farmi problemi su quello che dico, vedo che il suo sguardo è catturato dalle mie parole, ogni volta che dico qualcosa che mi fa sorridere sorride anche lei, annuisce ed è molto impegnata ad ascoltare il mio racconto, neanche fosse una storia d'amore in cui alla fine vivono felici e contenti.

Una Vendetta per AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora