CAPITOLO 6

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Come iniziare la giornata al meglio...in ritardo ovviamente.

Sto correndo come una disperata verso l'università ma ormai sono consapevole che la prima ora la salterò, quindi mi metto l'anima in pace e inizio a camminare con più calma e mi sistemo un po' visto che tutti i passanti mi guardano come per dire " si, quella è pazza" e mi squadrano da capo a piedi.

Neanche fossi una barbona cavolo : indosso un leggins attillato grigio con strappi sulle ginocchia, una canottiera bianca con sopra un cardigan nero e le mie bellissime scarpe bianche con brillantini argento.

Cosa avete da guardare?

Forse i capelli....
Mi giro verso la vetrina di un bar e vedo il mio riflesso : mio dio ma che ho in testa?!

"Ok Aria, togliti questa specie di crocchia che ti sei fatta alla bel e meglio e fatti una coda, andrà tutto bene" dico tra me e me.

Perfetto, dopo essermi sistemata continuo il mio tragitto che però viene subito interrotto dallo squillo del mio cellulare.

<<Ciao mamma>> le rispondo mentre cammino.

<<Ciao amore, come stai? Volevo sapere come era andato il tuo primo giorno di college ma ieri non sono riuscita a contattarti perchè avevi il telefono spento>>

FLASHBACK

<<Grazie per il passagio>> dico mentre con la mano apro la portiera della macchina di Josh.

<<Non ringraziarmi, ci vediamo domani>> e si sporge per darmi un piccolo bacio prima che io esca.

Salgo gli scalini dell'ingresso del mio palazzo come se mi avessero messo dei pesi alle caviglie, per fortuna che c'è l'ascensore altrimenti dovevo sperare che nel giro di poco tempo gli scienziati creassero il teletrasporto solo per me, ma appena arrivo nell'attico non faccio in tempo a mettere un piede in casa che subito mi ritrovo tra le braccia di Sarah che non la smette di piangere.

Perchè piange?

<<Non fare mai più una cosa del genere>> mi dice senza staccarsi.

Non so cosa rispondere alle sue parole, cosi mi limito ad annuire e basta.
Dopo un paio di minuti mi lascia riprendere aria nei polmoni e si mette a chiamare tutti per rassicurarli che sono arrivata a casa sana e salva ma io sono ancora qui, nell'atrio di ingresso non sapendo cosa fare, o meglio, so cosa fare.

<<Tuo padre non ci sarà per cena, ha lasciato un messaggio sul bancone della cucina. Cosa vuoi fare?>> mi chiede allegra cercando di tirarmi su di morale, ma non riesce nel suo intento.

<<Vado a sotterrarmi che è meglio>> le dico e senza attendere una sua risposta vado dritta in camera a sdraiarmi sul letto.

Sono stanca di tutto.
Sono stanca di tutti.
Vorrei avere almeno una giornata in cui va tutto per il verso giusto, non chiedo molto.

Anche se ho ancora addosso i vestiti sono talmente stanca che mi addormento non prima di aver pianto e sentito Sarah che si metteva di fianco a me per consolarmi e lasciarmi sfogare.

FINE FLASHBACK

<<Si scusa è che ieri è stata una giornata un po' impegnativa e sono andata subito a dormire, ero distrutta>> le dico in parte una bugia anche se il concetto è vero.

<<Immagino. Come va con papà? Vi trovate bene tu e Sarah?>>

<<Direi più che bene, alla fine ci vediamo alla mattina per fare colazione insieme e alla sera se tutto va bene, quindi....>> le rispondo cercando di far cadere il discorso.

Una Vendetta per AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora