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Aveva bisogno di tempo.
Doveva... pensarci.
Di solito era abbastanza impulsivo, ma quella situazione si meritava un po' di riflessione: questa volta non c'erano in ballo solo i suoi sentimenti, ma anche quelli di Remus.
Il suo Remus...

Il ricordo della serata precedente l'aveva fatto arrossire vistosamente. Lui, che non arrossiva mai.
Era stato imbarazzante parlarne, Sirius aveva avuto le guance calde tutto il tempo, ma era stato anche molto importante: prima o poi l'argomento sarebbe saltato fuori e beh, meglio affrontarlo consapevolmente che per caso.

Non potevano continuare a ignorare quella voglia costante di stringersi, di baciarsi.
Quella gelosia che non avrebbe dovuto esserci era diventata motivo di litigi, che non avevano conclusione per il semplice fatto che nessuno dei due aveva intenzione di ammettere il fattore scatenante.

Sirius si passò una mano sul volto stanco, fissando la pergamena davanti a lui. Voleva scrivergli e poi lasciare la lettera sotto al suo cuscino.

Una mano gli si posò sulla spalla e Sirius rabbrividì.
"Ehi Sir, tutto bene?"
A Sirius mancò il fiato.
Si girò verso Remus, sorridendo tirato.
"Mi stavi scrivendo una lettera?" Domandò Remus, dubbioso, fissando le parole scritte. Lesse qualche riga. Arrossì.
"Io... si. Già. Insomma lo sai noi- io"

Le labbra di Remus furono sulle sue in quello stesso instante.

Wolfstar - one shotWhere stories live. Discover now