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Sirius alzò gli occhi al cielo cupo e impregnato di pioggia della Londra Babbana.
Sperava piovesse, nonostante non avesse l'ombrello e indossasse solo una maglietta leggera e la sua giacca di pelle.
Sperava piovesse, almeno nessuno avrebbe indagato sul perché fosse così di malumore. Ma soprattutto, nessuno avrebbe notato le lacrime che gli solcavano il viso.
Ce l'aveva fatta, aveva ottenuto quel contratto per cui aveva lottato con le unghie e con i denti.

Respira Sirius, respira.
Andrà tutto bene. Tutto bene.

Arrivò a casa con gli occhi lucidi, lanciando le chiavi sul divano.
Remus sbucò poco dopo dalla cucina, con un mestolo in mano, sorridendo.
"Ti ho preparato l'arrosto!" Esclamò, facendo assaggiare a Sirius il sugo di verdure.
"Buono?" Chiese poi, gli occhi che brillavano.
Sirius non poté fare a meno che sorridergli, accarezzargli una guancia, lasciargli un bacio a fior di labbra e annuire entusiasta.
"Buonissimo."

Guarda come è felice, Sirius.
Non puoi dargli una notizia del genere, non puoi rovinarlo così.

"Che hai?" Si rabbuiò Remus.
"Andata male...?" Tentò, con la voce tremolante. Quel lavoro era il sogno del suo ragazzo, non poteva essere andata male!
"Io-no. Alla perfezione. Ho il contratto, verrò pagato bene, ma..."

Stai zitto, Sirius. Non dirglielo. Gli farai del male...

"Dimmi cosa è successo, Amore."
Il viso era improvvisamente stanco, segnato.
"Devo partire, andarmene. Non per sempre, ma dopo avrò quel lavoro assicurato e farò carriera veramente. È una cosa necessaria ma sono disposto a rinunciare.
Devi dirmelo tu, Rem. Vado?"
Remus si morse il labbro.
"Quanto?" Sussurrò, la voce incrinata.
"Due anni. Ma c'è la materializzazione! Ci sono le passaporte, il camino..."
L'espressione di Remus fu una pugnalata.

Visto Sirius? L'hai ferito e basta.

"È il tuo sogno. Vai. Ci vedremo poco, lo so, ma vai."
Sirius si sentì morire.
"Sicuro? Posso rinunciare. Anzi, ora..."
Remus lo fermò, trattenendolo per un polso.
"Sirius. Vai. È il tuo sogno. Quando parti?"
"Domani."
"Domani." Ripetè Lupin.
"Domani." Confermò Sirius.
"Domani è un altro giorno."

E mentre osservava il suo ragazzo, la sua salvezza, la sua fonte di felicità sparire fuori dalla soglia della porta con due valigie piene zeppe, una solitaria lacrima gli rigò la guancia.

Mi mancherai.

Wolfstar - one shotWhere stories live. Discover now