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Remus stinse i denti e continuò a lanciare incantesimi.
Non si sarebbe mai fermato, mai arreso.
Poteva crollare tutto ma non si sarebbe mosso di lì. Avrebbe protetto Sirius a costo della vita: era certo che anche il moro avrebbe fatto lo stesso per lui.
Lancia.
Schiva.
Proteggi.
E ogni volta che si girava e vedeva il suo Sirius riverso a terra senza sensi si convinceva sempre di più che nessuno l'avrebbe fermato.
Il Mangiamorte davanti a lui scagliò un incantesimo molto forte e per poco la bacchetta di Remus non gli volò via dalle mani.
Stava sudando freddo.
Aveva paura. Paura di morire e perdere Sirius.
"Cosa c'é, Lupin? Sei stanco? O forse é che da quando sei un frocetto e stai con quel traditore del suo sangue sei più debole?" Lo schernì l'avversario.
Potevamo chiamarlo frocetto.
Poteva dirgli tutto ciò che desideravano.
Ma mai, e dico mai, osare dare a Sirius del traditore del suo sangue.
"Non"
Avanzò a suon di incantesimi.
"Osare. Pietrificus Totalus."
Il Mangimorte si immobilizzò.
"Chiamare."
L'uomo in nero lo guardò terrorizzato.
"Il mio ragazzo. Stupefcium!"
Il Mangiamorte svenne.
"Traditore!"
Si rilassò solo dopo aver legato l'uomo e aver preso la bacchetta. Chiamò gli Auror e andò da Sirius.
Il moro aprì un poco gli occhi e tossicchiò.
"Sei stato meraviglioso. E poi si aveva una bella visuale da qui."
Sempre il solito scemo. Pensò Remus.
"Dai, andiamo a casa. Mi sei mancato in questi giorni." Prese sotto braccio il fidanzato e si smaterializzò appena il primo Auror comparì.

Wolfstar - one shotWhere stories live. Discover now