26. Il romanticismo non fa per noi

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<<Parlare con te. Ti dispiace?>>. 

Raquel mi fissava scuotendo piano il capo, mentre Cole fissava la scena con un'espressione ovvia. Non era venuto per il Cole's ma per vedere me. Ero nel panico. Durante il pranzo e la notte passata a casa del signor Marcus, Douglas non mi aveva praticamente rivolto la parola. Mi guardava da lontano con distacco. Come se mi stesse analizzando con ben poca discrezione. Lucas più di una volta era stato ad un passo dal mandarlo al diavolo. L'avevo fermato per miracolo.

<<C-certo che no>> forzai un sorriso mentre l'uomo mi invitava tacitamente a seguirlo all'esterno.

Recuperai il cappotto accettando di buon grado il gesto di galanteria dell'uomo, che mi teneva aperta la porta del locale. Il vento freddo che presagiva un'altra imminente tempesta ci avvolse appena mettemmo piede fuori dal bar. Era la terza quella settimana e i meteorologi non facevano altro che consigliare di restare in casa, soprattutto la sera. 

In silenzio mi condusse fino al bar in fondo alla strada dove prese subito posto ad un tavolino. Non sapevo che cosa stesse per dirmi ma un'improvvisa ansia si impossessò di me. Non ci eravamo rivolti una parola durante tutto il tragitto né avevamo mai parlato da soli, che cosa poteva volere da me? 

<<Mi dispiace averti portata via dai tuoi amici>> esordì aiutandomi a togliermi il cappotto. Decisamente un gran gesto di cavalleria.

<<Non si preoccupi. Stavo comunque per lasciare il locale. Ho un impegno questa sera>> dissi senza saperne il motivo.  A lui non doveva interessare la mia vita privata anche se riguardava il fratello. Lucas infatti aveva deciso di prepararmi una serata romantica a casa sua. Non stavo più nella pelle al'idea. Nessuno l'aveva mai fatto per me e dubitavo che mi sarebbe ricapitata un'occasione simile.

<<Allora non ti disturberò troppo a lungo e arriverò dritto al punto>>. Perfetto, era ciò che volevo. Niente preamboli.

<<La ringrazio...>>. Gli O'Connor avevano la strana abitudine di dare del tu a tutti. Un po' di rispetto per gli altri no? Sembrò leggermi nel pensiero ma sinceramente avrei anche preferito non sentire nulla.

<<Voglio che stia lontana da mio fratello>>.

<<C-come scusi?>> scossi il capo incredula.

<<Mi scusi, ripartiamo da capo>> si riscosse per poi frugare all'interno della sua borsa. Da essa ne tirò fuori un plico di fogli che posò con molta cura sul tavolo.

<<Che cos'è?>> aggrottai le sopracciglia confusa.

<<L'atto di proprietà del Cole's>>.

<<E per quale motivo ce l'ha lei?>>. Ero sempre più confusa. Che cosa stava succedendo?

<<Grace stava diventando un problema per la mia famiglia. Così ho deciso di comprare il resto dell'edificio in cui si trova il vostro locale. Grace così si è trovata costretta a vendere il suo localino notturno da strapazzi>>.

Mi fissava con un'espressione soddisfatta e vittoriosa che proprio non riuscivo a comprendere. Perché era lì da me e non dal proprietario del locale? Io non c'entravo niente.

<<Continuo a non capire>>.

<<È molto semplice. Le darò l'atto di proprietà ed in cambio lei mi prometterà di restare alla larga da Lucas>> disse rilassato lasciandosi andare contro la sedia.

La Principessa Che Non Credeva Alle FavoleWhere stories live. Discover now