24. Pranzo col botto

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Non avremmo avuto alcuna possibilità, lo sapevo, ma valeva la pena tentare. Ne andava del nostro futuro e - ahimè - anche della mia permanenza a Chicago. Non potevo lasciare che una sconosciuta mi portasse via tutto.

<<Prego sedetevi>> ci fece accomodare l'avvocato della bionda che trovammo già dentro seduta con il suo vestitino bianco, forse inappropriato per un appuntamento dall'avvocato. Cole rimase alcuni istanti a fissarla inebetito prima che con uno scossone riuscissi a farlo riprendere.

<<Lei è il tuo avvocato?>> domandò divertita Grace, <<Non pensi che avresti dovuto cercare qualcuno più qualificato?>>.

Torto non potevo dargliene ma, hey! Sono qui!

<<Non penso che la scelta del mio avvocato sia affar tuo...>> strinse le mani in due pugni nati dal nervosismo. Faceva di tutto per provocarlo, non era giusto così.

<<Calmati, lo dicevo per te>> mostrò tutto il suo falso lato da innocentina. Davvero, non la sopportavo proprio. Come aveva fatto Lucas a sposarla, non l'avrei mai saputo.

L'incontro fu molto più deludente di quel che mi aspettassi. Non c'era niente da fare, avevo letto e riletto il contratto senza trovare alcun cavillo a cui attaccarsi. Cole era davvero nei guai. Quell'approfittatrice l'aveva davvero fregato e mi sentivo inutile di fronte a quell'ingiustizia. Un'altra volta potevo dire di essere completamente incapace di fare qualsiasi cosa. Forse Cole avrebbe dovuto rivolgersi a qualcun altro.

<<Abbie, non sentirti in colpa. Non potevi fare niente>> mi riscosse dai miei pensieri parcheggiando di fronte al nostro palazzo. Mi stava riaccomoagnando a casa per poi andare al Cole's. E non dovevo sentirmi in colpa? In più a pranzo sarei dovuta andare a quello stupido pranzo degli O'Connor. Ma perché diamine non mi facevo mai gli affari miei?!

<<Stavo pensando. E se parlassi con Lucas? Il suo amico se non sbaglio è un avvocato rinomato>>.

<<Stai tranquilla, principessina. Mi occupo di tutto io. Grazie comunque per l'aiuto. Adesso però devi mostrare il tuo miglior sorriso, vai a pranzo a casa di Marcus O'Connor, dopotutto!>>. Come faceva a sorridere di fronte a quel disastro? A me veniva solo da piangere al pensiero che dovesse rinunciare a tutto ciò che aveva costruito fino a quel momento.

<<Sì...>>. L'entusiasmo della sera prima era evaporato sotto lo sguardo arido di Grace. Diceva di amarlo! Come si fa a smettere di amare qualcuno così rapidamente?

E se Lucas avesse smesso di amarmi? Un momento, Lucas mi amava?

Ero troppo confusa ed avevo urgentemente bisogno di una lunga e rilassante doccia.

Salutai rapidamente Cole e scesi dall'auto. Come inizio di giornata era andata davvero male. Se non fossi dovuta uscire sicuramente sarei tornata in pigiama e nel letto. Dovevo parlare con Lucas, ne ero sempre più convinta. Anche se Cole non era d'accordo potevo almeno accennargliene, magari avrebbe trovato una soluzione. Speravo fosse così...

Entrai in casa e mi chiusi la porta alle spalle con un tonfo. Nello stesso istante sentii qualcosa in cucina cadere e qualcuno imprecare di conseguenza. Con passo veloce raggiunsi la stanza ma solo per trovarmi di fronte, o meglio a terra, una Raquel in uno stato fisico davvero raccapricciante.

<<Oddio, che cosa ti è successo?>> dissi senza pensarci due volte. L'espressione risentita sul suo volto nacque di conseguenza. Si alzò da terra e andò a sedersi su una delle sedie senza dire nulla, la seguii a ruota curiosa e dimenticandomi per un attimo della doccia.

La Principessa Che Non Credeva Alle FavoleWhere stories live. Discover now