Capitolo 17

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I see fire - Ed Sheeran.

Cerco di controllare il calore che percepisco sulle mie guance, ma non sono sicura di riuscirci. Distolgo lo sguardo dal suo e raggiungo il solito banco dove poggio le mie cose, ignorando le sue parole.

«Sai, potresti almeno salutare.» Dice, alzandosi.

«Ciao.» Rispondo, soddisfacendo la sua richiesta, ma senza guardarlo.

Con la coda dell'occhio lo vedo poggiare i fogli che aveva tra le mani accanto ai miei, e avvicinarsi lentamente a me.

Il suo corpo adesso è dietro il mio, la sua testa lievemente inclinata verso il mio orecchio. Sento il suo respiro sulla mia pelle, e sono percossa da un brivido che non riesco a controllare.

«Non mi hai ancora risposto.»Soffia sul mio collo, la voce roca.

«N..non so a cosa ti riferisci.» Gli dico, voltando la testa dal lato opposto.

«Io credo di sì.» Sostiene, continuando a farlo in quel suo modo.

«Non avevo niente da dirti.» Continuo, sperando che ceda al più presto.

Non voglio doverlo supplicare per farlo. E' una situazione nuova per me: solitamente non facciamo altro che urlarci contro, mentre adesso a malapena sussurriamo le parole.

«L'accordo non era questo.»

«Io non avevo nessun accordo con te.» Siamo ancora troppo vicini.

«Davvero? Posso ricordartelo, se vuoi.»

«Non ne ho bisogno.» Tutto ciò che vorrei riuscire a fare in questo momento è allontanarmi da lui.

Il modo in cui il mio corpo sta reagendo a quello in cui lui mi sta parlando, e quello in cui lo sta facendo è del tutto sbagliato, ed è una cosa che non mi è mai successa prima.

«Ti ricordo che sei stata tu a cercarmi.» Osserva. Sapevo che sarebbe successo.

«E me ne sono pentita.»

«Ma lo hai fatto comunque. Ti sei rivolta a me.»Odio ammetterlo. Dio, lo odio così tanto, quasi quanto in questo momento odio lui.

«Non sono affari tuoi, Harry.»

«E invece so più cose di quanto tu creda, piccola Claire.» Sostiene lui, il suo respiro che mi solletica la pelle scoperte.

Mi volto di scatto verso di lui, e i nostri volti ora sono a pochi centimetri di distanza.

Siamo vicini, troppo vicini.

«Cosa intendi?» Indietreggio, cercando di nascondere ciò che sto provando in questo momento.

Lui esita, e mi chiedo se sia davvero sincero. Non mi stupirei se non lo fosse.

«Scott ha parlato con Will la sera in cui il piccolo Charlie non c'era. Suppongo che tu sappia dedurre le tue conclusioni da sola.»

Distolgo lo sguardo dal suo per l'ennesima volta, portandolo su un indefinito punto della parete, riflettendo sulle sue parole. Liam.

Liam è nella squadra di football, e per quanto ne sappia, lui e Harry sembrano essere molto amici, per quanto anche soltanto pensarlo possa sembrare assurdo e paradossale se si conosce Harry.

«Quindi, è vero che ti ha dato buca e tu non sai il perché?» Harry deve essersi accorto del mio silenzio, e lo ha evidentemente preso come un invito a continuare.

«Lui non mi ha dato buca.» Mi metto sulla difensiva.

«Devi averci davvero creduto per stare in questo modo, Cenerentola

Perché deve sempre finire in questo modo? Perché non può semplicemente lasciarmi perdere e vivere la sua vita?

«Perché ti importa così tanto, Harry?» Quasi urlo, ma non mi interessa. Deve smetterla di trattarmi in questo modo.

HARRY'S POV.

«Perché ti importa così tanto, Harry?» Urla, ripetendo le stesse parole per la seconda volta. La sua voce pronuncia quelle parole in un modo più sicuro di quanto l'abbia mai sentita farlo.

E per la seconda volta, io mi ritrovo a non sapere in che modo risponderle.

Dannazione, non so neanche io cosa mi stia succedendo o cosa pensare. Quando le ho inviato quel messaggio, ero consapevole che probabilmente non mi avrebbe risposto, eppure in qualche modo speravo lo facesse. Ed è successo. Le mie dita si muovevano sulle lettere della tastiera senza neanche darmi il tempo di rendermi conto di quello che stavo facendo in realtà.

Non ne avevo idea. Un fottuto sorriso aveva piegato le mie labbra quando avevo trovato il suo messaggio. Ma mi stava chiedendo di Charlie. L'idea di finirla lì era quella giusta da attuare, ma volevo sapere, ne avevo bisogno. Così continuai con lei, nonostante sapessi che era sbagliato.

Il giorno dopo, quando ho visto Liam parlare con Will, gli ho chiesto di cosa avessero parlato. Liam è completamente diverso da me, in ogni singola sfumatura.

Mi ha detto che Charlie sarebbe dovuto uscire con Claire, ma che poi le ha dato buca, così lei e Isabelle hanno trascorso la serata insieme. A quel punto, realizzai che si sarebbero rivisti. Charlie aveva anche lasciato la squadra per quella trasferta, ma a nessuno aveva detto il motivo per cui non ci sarebbe stato.

Mi chiesi anche se avessero rimandato l'appuntamento, e ricordo che avevo sentito il bisogno di reprimere l'immagine di lei insieme a lui che si stava facendo spazio davanti ai miei occhi. Eppure, neanche con Melody ci sono riuscito.

La ragazza che continua a stare in piedi davanti ai miei occhi mi guarda ancora, mentre aspetta una risposta. Mi farà impazzire.

Sposto lo sguardo dal suo e recupero i fogli con le battute.

«Abbiamo poco tempo.» Dico, continuando a combattere l'impulso di guardarla e evitando la sua domanda. "

«Se vuoi provare qualcosa, dobbiamo iniziare ora.» Non so perché mi importi così tanto. Mi interessa davvero? Cazzo.

CLAIRE'S POV.

Prendo la mia testa tra le mani, prima di seguirlo e prendere il piccolo copione. Ha evitato la mia domanda, e lo ha fatto di proposito.

E' provare che vuole adesso? Lo faremo. Mi siedo e aspetto che lui faccia la stessa cosa. Dopo un attimo di esitazione sembra aver capito le mie intenzioni, ma questa volta non si siede di fronte a me come le altre.

Adesso è più lontano, e so che la distanza che ha messo tra di noi non è soltanto fisica. I nostri sguardi si incrociano, ma questa volta sembra che nessuno dei due voglia cedere per primo.

Iniziamo a leggere le battute a turno, e nessuna ulteriore interruzione o parola di troppo riesce a farsi spazio tra di esse. So che non possiamo continuare in questo modo, e che non possiamo rimandare ancora.

Sono nel cortile della scuola, adesso completamente vuoto. E' piuttosto tardi, così tento di chiamare mia madre per chiederle di venire a prendermi. Nel momento in cui sto per farlo, un forte suono mi distrae.

Si tratta di una moto, ferma davanti a me. Ma ciò che mi sorprende di più, è che su di essa c'è Harry.

Adesso capisco per quale motivo non c'è più la mattina quando prendo il bus della scuola. Abbasso lo sguardo, continuando a tenerlo sul cellulare tra le mie mani e fingendo di non essermi accorta di lui.

«Hai bisogno di un passaggio?»

Shelter [Harry Styles]Where stories live. Discover now