Capitolo 62

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Canzoni per il capitolo :

The one - Kodaline.

They don't know about us - One Direction.

Be still - The Fray.

E' possibile non pensare a nulla, anche se soltanto per un istante?

E' possibile liberarsi di qualsiasi pensiero, per lasciare che nulla interferisca con ciò che si prova in quel preciso istante?

In questo momento, tutto ciò a cui riesco a pensare è Harry, e il momento che abbiamo vissuto.

E' stato tutto così perfetto, che ho quasi paura a dover ritornare alla realtà che ci avvolge, che avvolge le nostre vite.

Avevo paura, non posso negarlo. Tutto il dolore fisico, e le lacrime che involontariamente sono cadute sul mio volto, sono stati sostituiti dall'amore che abbiamo condiviso in quel momento. Perchè, per quanto abbia potuto far male, non credo ci sia cosa migliore dell'essere consapevole che alla base di ciò che è successo, ci sia l'amore di entrambi che proviamo l'uno per l'altra.

Ho la testa ancora poggiata sul suo petto, i battiti leggeri del suo cuore spingono contro di esso, le sue mani scorrono tra i miei capelli, e non c'è nessun altro posto dove vorrei essere in questo momento.

Ma la prova che tutto ciò non può durare per sempre, e che il tempo non può realmente fermarsi, è il suono della sua voce, che si disperde nella camera debolmente illuminata di questo hotel.

«Claire, devo dirti una cosa.» La voce roca, i suoi movimenti più lenti, mentre mi alzo dal suo petto per incontrare il suo sguardo.

E' come se fosse perso, insicuro, e quando si solleva completamente per poggiarsi contro la testata del letto e non mi guarda, inizio a preoccuparmi.

«Cos'hai?» Gli domando, portando una mano sul suo volto. «Cosa devi dirmi?»

«Io ti amo, Claire. Ti amo tantissimo.» Dice, prendendo entrambe le mie mani tra le sue.

«Lo so, Harry, anche io ti amo.» Gli assicuro, avvicinandomi a lui e coprendo il mio corpo con le lenzuola.

Lui distoglie lo sguardo da me, e sono sicura del cipiglio che ha preso posto sul mio volto.

«Il giorno della vigilia di Natale, ti ho chiamata, ricordi?» Chiede, ed io annuisco.

Non potrei mai dimenticarlo, continuavo a comporre il suo numero soltanto per ricevere una risposta dalla sua segreteria.

Voglio chiedergli per quale motivo concluse in quel modo la telefonata, ma qualcosa mi spinge ad aspettare che sia lui a portare avanti la conversazione.

Con le mie mani ancora tra le sue, si volta, portando il suo sguardo sulla finestra per la maggior parte coperta dalle tende chiare.

«Mi spaventi così.» Ammetto, e lui sospira rumorosamente e socchiude gli occhi per qualche secondo, prima di riportare la sua attenzione su di me.

Cosa può essergli accaduto per farlo essere così insicuro e spaventato nel dirmi qualcosa?

«Prima di telefonarti, ho ricevuto una lettera. Era di mio padre.» Confessa, e non posso fare a meno di sentirmi sollevata.

Ho subito pensato al peggio, a qualcosa che potesse riguardare la nostra relazione, prima di sapere invece di cosa si trattasse. Sono passate quasi due settimane da quando sono partita, e so che Harry mi ama, e non ho motivo per dubitarne. Non mi farebbe mai del male.

Shelter [Harry Styles]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora