Capitolo 15

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Cannonball - Lea Michelle.

Raggiungo il piano superiore, e dopo aver costeggiato l'ampio corridoio, arrivo in classe.

Is è già al suo posto, ma il suo sguardo non è quello che mi aspettavo. Ha l'aria stanca, e sembra che sia una cosa che condividiamo. Mi avvicino a lei e mi siedo, notando il cellulare tra le sue mani, e il modo in cui lo sta guardando come se aspettasse qualcosa che non si decide ad arrivare. Poso la mia mano sulla sua, e lei si volta nella mia direzione, abbozzando un sorriso.

«Is, cos'è successo?» Le domando, iniziando a preoccuparmi. Porta i suoi occhi nei miei, e solo quando lo fa mi rendo conto che sono che sono gonfi e lucidi, come se avesse pianto.

«Il pullman dei ragazzi non è ancora rientrato, e non sento Will da ieri mattina. Sono così preoccupata, Claire.» Ammette, la sua voce sembra sul punto di spezzarsi ad ogni sillaba pronunciata.

«Quando sarebbe dovuto rientrare?»

«Ieri sera.» Dice.

«Se fosse successo qualcosa, avrebbero già avvisato tutte le famiglie dei ragazzi. Sono sicura che non è successo niente di grave, sta' tranquilla.» Tento di rassicurarla.

«Lo spero tanto.» Sussurra. Lo spero anch'io. E poi non so per quale assurdo motivo, mi ritrovo a pensare a Harry. Sembra che ogni cosa in questo periodo mi riporti a lui. E anche lui è sul quel pullman.

I miei pensieri vengono interrotti dall'arrivo della Heiden, sorprendentemente in anticipo. Aspetta che tutti siano a proprio posto, prima di iniziare a parlare.

«Come molti di voi sanno, la squadra di football della scuola è partita due giorni fa per una trasferta, e il rientro era previsto per ieri sera. Voglio assicurarvi che non è accaduto niente di grave, e che presto saranno tutti qui. Mi è stato chiesto di informare tutti gli studenti, in caso di familiari e amici. Saranno poi loro a spiegarvi cos'è successo.»

Is si rilassa all'istante e visibilmente al suono di quelle parole, e anch'io rilascio un sospiro, focalizzandomi sul banco vuoto di Harry.

Al termine della lezione chiedo alla Heiden di spostare il nostro turno, ma lei sostiene di aver già provveduto a dei cambi, dato che Harry non è l'unico componente della squadra tra le coppie. Is è ancora insieme a me, e quando usciamo dall'aula il sollievo è ancora dipinto sul suo volto.

«Sono così felice che non sia accaduto niente di grave.» Ripete, ma glielo lascio fare. Io mi limito ad annuire, continuando a camminare.

«Hai più sentito Harry?»

«Come?» Mi volto verso di lei, sperando che non mi abbia davvero chiesto di Harry.

«Claire, è una semplice domanda.» Dice. «Dopo quel messaggio, lo hai più sentito?»

«Più o meno, dopo che tu te ne sei andata.» Mormoro, e lei si ferma improvvisamente sui suoi passi.

«Più o meno?» Imita il mio tono. «Sicura che non ci sia niente tra voi?»

Sospiro rumorosamente. «Isabelle, non c'è assolutamente niente. Non so più in quale altro modo cercare di fartelo capire.»

«Perché gli hai mandato un messaggio, allora?» Mi chiede, sottintendendo che sia stata io a farlo.

«Avevo bisogno di sapere una cosa riguardo Charlie.»

«Avresti potuto chiederla a me.» Afferma. «L'avrei chiesto a Will.»

In questo momento, mi sento davvero come se stessi per impazzire. Non riesco a credere come io abbia fatto a non pensarci. Se mi fossi rivolta a lei, avrei potuto evitare di chiederlo a Harry, e dargli una possibilità in più per torturarmi quando tornerà.

«Hai ragione, non ci ho pensato.» Ammetto. Lei lascia passare qualche secondo prima di rispondermi.

«Claire, io credo che ..» Inizia, ma viene interrotta dal suono della campanella.

L'ora di chimica trascorre lentamente, così come quella di arte, e io ho la testa da un'altra parte. Continuo a pensare a Charlie, e ai messaggi di Harry. La campanella suona, e la classe si svuota in pochi secondi. Incontro Isabelle nei corridoi, e le domando cosa voleva dirmi prima, quando è stata interrotta.

«Uhm, non era nulla.» Non mi guarda mentre lo dice, e l'idea che mi stia nascondendo qualcosa si fa presto spazio nella mia mente. «Non ricordo neanche.»

Pranziamo insieme, e dato che Harry non c'è e che le prove per noi sono state spostate, ne approfitto per allenarmi.

Il costume aderisce sul mio corpo, e esco dagli spogliatoi insieme alle altre. Il fascio di nervi che ho alimentato durante questi giorni inizia a sciogliersi, e ad ogni bracciata sembra farlo ancora di più.

L'auto di mia madre è accostata davanti l'ingresso della scuola, e percorro il cortile prima di raggiungerla. Il mio cellulare vibra leggermente quando siamo insieme, e sblocco lo schermo aprendo direttamente il messaggio.

Will è tornato, e grazie a Dio sta bene. Volevo solo dirtelo.

Sorrido al messaggio di Isabelle, e nel momento in cui l'auto di mia madre entra nel nostro vialetto, il mio sguardo si sposta involontariamente sull'altro lato della strada. Se Will è qui, significa che anche Harry lo è. Mi chiedo quando tornerà Charlie.

Quando finisco di cambiarmi scendo lentamente al piano di sotto, ma mi blocco sui miei passi quando raggiungo le porte scorrevoli della cucina chiuse quasi completamente. Da dietro di esse provengono delle voci, e delle parole appena sussurrate lasciano la bocca di mia madre.

Mi avvicino di più per ascoltare meglio la conversazione anche se forse non dovrei, ma mentre sto per andarmene, la sola parola che riesco a capire mi trattiene : mio nonno.

Shelter [Harry Styles]Where stories live. Discover now