Capitolo 16

50.8K 2.2K 203
                                    

Patience - Take That.

Prima che riesca a comprendere altro, i miei si accorgono della mia presenza. Le espressioni sul loro volto sono sorprese, e all'istante cambiano argomento, come se fossero sicuri che io sia appena arrivata.

«E' ancora presto per la cena, Claire. Ti chiamo io più tardi se ho bisogno di una mano.» Inizia mia madre. La sua voce all'inizio è insicura, come se avesse detto quelle parole prima ancora di pensarle davvero.

«Non sono qui per la cena.» Dico. «Cosa stavate dicendo?» Guardo con aria interrogativa i miei, che si scambiano delle veloci occhiate prima di rispondermi.

«Denise vorrebbe che noi andassimo in Italia prima del diploma.» E' mio padre a parlare questa volta. Denise è la madre di mia madre, mia nonna.

Non sono del tutto convinta che si tratti di quello di cui stavano parlando prima che mi scoprissero, ma mi costringo a credergli.

«Sì, anche a me piacerebbe andarci.» Ammetto.

«Presto lo faremo.» Aggiunge mia madre, passandomi una mano sul volto e sorridendomi con malinconia. Voglio davvero credere che si trattasse soltanto di questo.

Oggi è il primo di ottobre, e anche se ci sono i luminosi raggi del sole ad infrangersi sulle strade, inizio a sentire l'aria fredda che mi colpisce in volto.

Questa mattina è stato mio padre ad accompagnarmi a scuola, perché ha detto che era di strada per una cosa che avrebbe poi dovuto fare.

Sono arrivata prima dell'inizio delle lezioni, e la scuola era piuttosto semivuota, ma presto si è riempita come ogni giorno.

Isabelle mi ha avvisata che non sarebbe venuta perché non si sente bene, aggiungendo che neanche Will verrà. Spero stia bene, anche se qualcosa mi porta a credere che sia soltanto un modo per trascorrere una giornata insieme al suo ragazzo.

Non ne resterei sorpresa se così fosse, e una sottile risatina fuoriesce dalla mia bocca pensando al comportamento di Is. Lei è così innamorata di Will, è come se esistesse soltanto lui. Tutto il mondo fuori.

La Heiden entra in classe, iniziando subito la lezione riprendendo dal punto in cui era stata interrotta la volta precedente.

Mentre sta scrivendo qualcosa sulla lavagna, Harry compare sulla porta ed entra, convinto di non essere stato visto.

«Credi che non mi sia accorta di te, ma questa volta lascio passare soltanto perché a voi oggi è stata concessa una giornata libera, ed è già tanto che tu sia qui, Harry.» Lo riprende la Heiden, ma a Harry non sembrano interessare le sue parole. Ci annuncia poi che le nostre prove sono state spostate ad oggi.

Esco dalla classe con passo spedito, diretta verso gli spogliatoi. Oggi non ci sono gli allenamenti, ma ho un'ora libera e io ne sento il bisogno.

Non ho ancora sentito Charlie, e non so cosa pensare. Forse dovrei semplicemente non pensare e basta.

Ho ancora un'altra lezione prima delle prove con Harry, e questa trascorre fin troppo velocemente.

La porta dell'aula è leggermente socchiusa, e quando entro, non so più se resto sorpresa nello scoprire che lui è già qui. E' seduto sul piccolo palco, ci sono vari fogli tra le sue mani, e una matita è trattenuta tra le sue labbra. In questo momento, sembra così tranquillo, serio.

Probabilmente resto a fissarlo più a lungo di quanto dovrei, perché quando solleva il suo sguardo e si accorge della mia presenza e di quello che stavo facendo toglie la matita dalle sue labbra, lasciando spazio ad un sorriso malizioso.

«Ti sono mancato?»

Shelter [Harry Styles]Where stories live. Discover now