Capitolo 10

64K 2.6K 487
                                    

Wherever you go - Ron Pope.

«Pensavo di andare a mangiare qualcosa e poi di fare una passeggiata, se per te va bene.» Propone.

«Certo.»

Durante il breve viaggio in auto non parliamo molto, e la tensione è percepibile più di quanto dovrebbe essere. Magari dobbiamo soltanto abituarci a questa situazione.

Quando arriviamo al locale, lui mi guida al suo interno. Non è molto grande, ma è avvolto da un'aura familiare che mi mette a mio agio.

Charlie si rivolge ad uno dei camerieri per la prenotazione del nostro tavolo, e lui ci lascia qualche istante prima di tornare e mostrarcelo. Insieme lo ringraziamo e prendiamo posto.

Siamo l'uno di fronte all'altra, e non so per quale motivo lo paragono a quando lo sono stata con Harry, durante le prove. Velocemente scaccio quell'idea e torno a concentrarmi su Charlie.

«Mi piace questo posto.» Gli dico, con la speranza che questa conversazione possa durare di più.

«Ci vengo spesso, anche a me piace molto.» Mi informa. «E posso assicurarti che anche il cibo è ottimo.» Aggiunge, facendomi sorridere.

«Speravo lo fosse.» Rispondo e lui ride, trascinandomi nella sua risata pulita.

«Sai, sembri diversa da tutte le altre.» Riprende, rivolgendomi la sua piena attenzione.

«Cosa intendi?»

«E' come se a te non interessassero tutte le cose che interessano invece alle altre.» Inizia, e io lo guardo cercando di capire cosa vuole davvero dire.

«Probabilmente, se avessi portato qui un'altra ragazza, lei non mi avrebbe risposto al tuo stesso modo quando stavamo parlando del cibo. Eppure tu non te ne preoccupi, e non ne hai neanche bisogno di farlo. Sei bellissima così come sei.»

Quando conclude, non riesco a reprimere un sorriso. Distolgo lo sguardo dal suo, e la situazione viene presa in mano dallo stesso cameriere che ci ha accolti, questa volta per le ordinazioni.

Mentre consumiamo la cena continuiamo a parlare, e sono davvero felice che adesso entrambi riusciamo a farlo senza problemi.

«Parlami di te.» Dice.

«Cosa vuoi sapere?»

«Il nuoto.» Esordisce. «E' davvero così importante per te?»

«E' tutto ciò che ho.» Gli rispondo senza riserve. «Magari non sono brava come le altre, ma ho sempre fatto tutto da sola. Il nuoto mi fa stare bene, come se nel momento in cui toccassi l'acqua potessi fare ogni cosa.»

«Ehi, sei il vicecapitano.» Mi ricorda, e io scrollo le spalle innocentemente.

«Tu, invece?» Sposto l'attenzione su di lui. «Anche tu sembri vivere per football.» Lo prendo in giro, e lui sorride.

«Hai ragione.» Mi asseconda. «Per me rappresenta una distrazione, e ho conosciuto delle persone in squadra che adesso coprono un ruolo fondamentale nella mia vita.»

«Come Will?»

«Sì, come Will.» Annuisce. «Abbiamo sempre giocato insieme, ma la rivalità non ci hai mai divisi. E' come se fosse un fratello per me.»

E' un po' come ciò che lega me e Is. Non siamo in squadra insieme, e non abbiamo mai condiviso una passione del genere, ma siamo legate da qualcos altro. Il nostro rapporto mi ricorda quello di Will e Charlie.

Quando terminiamo la cena, Charlie pretende di pagare lui per entrambi, e dopo aver lottato per qualche minuto, finisco per cedere.

«Spero che di aver soddisfatto le tue aspettative.» Dice, quando usciamo dal locale.

«Se ti riferisci alla cena, sicuramente. Potrei tornarci un giorno.»

«Potremmo farlo insieme, un giorno.» Propone, cercando il mio sguardo.

«Uhm, grazie, in ogni caso.» Devio, continuando a camminare verso la sua auto.

«Non è niente. Ti va di andare a fare una passeggiata, allora?»

«Oh, certo. Scusami, me ne ero dimenticata.»

«Posso riaccompagnarti a casa se non vuoi.» Deve aver frainteso la mia risposta.

«No, voglio farlo. Davvero.» Gli assicuro. «Puoi riaccompagnarmi dopo a casa.»

Raggiungiamo il parco di cui mi ha parlato, e insieme, fianco a fianco percorriamo il viale debolmente illuminato. Continuiamo a parlare della scuola, di cosa ci aspettiamo da quest'ultimo anno e di quello che verrà dopo.

Veniamo interrotti dal suono del mio cellulare. Mi scuso con lui e mi allontano per rispondere.

«Claire, dove sei?» E' mia madre.

«Sono con un amico, non mi ero resa conto dell'orario.»

«Domani hai la scuola, conosci le regole.» So che se non la assecondo non avrò nessun'altra via d'uscita, quindi lo faccio.

«Sto arrivando»

Quando torno da Charlie, è seduto su una panchina. Lo raggiungo e mi siedo accanto a lui.

«Problemi?» Mi domanda, probabilmente notando la mia espressione.

«Mi dispiace, ma devo tornare a casa. Puoi riaccompagnarmi?»

«Certo.» Promette. «Andiamo.»

Il viaggio di ritorno è anche più silenzioso del precedente, ma non è così imbarazzante. Charlie accosta nel punto in cui si è fermato anche prima, quando è venuto a prendermi. Prima che possa scendere dall'auto mi sfiora il braccio con le dita, facendomi voltare verso di lui.

«Mi dispiace averti causato problemi, ma sono davvero stato bene con te.» Dice dolcemente.

«Dispiace più a me, e anche io sono stata bene. Grazie ancora per la serata.» Si sporge verso di me e mi lascia un bacio sulla guancia, indugiando su di essa.

So che è un semplice gesto e che non significa niente, e che probabilmente gli sto dando più importanza di quanto dovrei, ma l'imbarazzo presente sul mio viso evidenzia il contrario.

Avvolta dal buio della mia camera, ripenso alla serata che ho trascorso con Charlie. Quando gli ho detto che sono stata bene con lui ero sincera, e lo penso anche ora.

Ho scoperto una parte di lui che non conoscevo, anche se si è rivelata come me l'aspettavo. L'idea di uscire una seconda volta con lui da un lato mi spaventa, perché significa che c'è davvero un interesse da parte di entrambi verso l'altro, e segnare l'inizio di qualcosa.

Prima che i miei pensieri riescano a trovare la pace, lo schermo del mio cellulare si illumina, attirando la mia attenzione.

Quando riesco a recuperarlo, mi accorgo di un messaggio. Mi chiedo chi possa essere a quest'ora, e poi penso a Charlie.

Il piccolo Prince, ottima scelta - H.

E' soltanto dopo essere rimasta a fissare l'ultima lettera per qualche istante che la realizzazione di chi sia stato a mandarmi quel messaggio si materializza davanti ai miei occhi.

Shelter [Harry Styles]Where stories live. Discover now