Ichirouta Kazemaru|Inazuma Eleven

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AKA Nathan Swift

☁Requested by Greis-Inazuma108

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☁Requested by Greis-Inazuma108.

⭐⭐⭐

Lei continuava a leggere e rileggere il testo da studiare ma proprio non riusciva a capirne il concetto. La ragazza sbuffó sonoramente spostando una ciocca [c/c] dei propri capelli dietro l'orecchio; a quella rumorosa lamentela Aki si voltò verso di lei con sguardo interrogativo.

"Se ti serve aiuto chiedi pure, [Cognome]-chan." le disse Aki, avvicinandosi la lei.

[Nome] alzò lo sguardo, incontrando quello della propria amica.

"No, non fa niente. Posso...posso riuscirci da sola." rispose con un sorriso, anche se forzato.

"Forse ti serve silenzio?"

"No. In realtà con il silenzio mi distraggo. Sembra strano ma...non avere rumori attorno mi fa perdere concentrazione e inizio a pensare a cose inutili." spiegò [Nome], puntando lo sguardo verso i giocatori che si stavano allenando, come tutti i giorni.

"Si, é strano-" Aki rise "-ma se il rumore può esserti d'aiuto allora resta qui."

[Nome] continuò a guardare i giocatori, focalizzandosi su uno in particolare: il giocatore con la maglia del numero due era il punto d'interesse della ragazza. [Nome] ormai seguiva la Raimon da quando era stata fondata la squadra, e aveva i suoi occhi su Kazemaru da quando Endou gli chiese di aiutarlo; alla fine Kazemaru restò definitivamente nella squadra, fino a diventare uno dei calciatori selezionati per i mondiali.
Eppure, [Nome] non era mai riuscita ad esprimere i propri sentimenti verso il ragazzo; forse per timidezza, o per timore. E anche Kazemaru aveva lo stesso problema. La stupidità della situazione portò i propri amici a cercare di far mettere i due insieme, come uscite a quattro in cui magicamente Kazemaru e [Nome] restavano da soli; classico.

"[..ome]? [Nome]? [Nome]! Ma mi senti?!" urlò Haruna, sventolando una mano davanti al viso della ragazza.

[Nome] scosse velocemente la testa, guardando poi Haruna, che stava dinanzi a lei con le mani sui fianchi.

"Hai sentito cosa ti ho detto?" domandò Haruna.

"Uh...no."

Haruna sbuffó "Porta un asciugamano e la bottiglia d'acqua a Kazemaru-kun."

"Eh?! Io? Ahahahha. Ma anche no, Haruna-chan. E poi sto cercando di studiare." rispose [Nome], indicando il libro che aveva davanti.

"Sei anche tu una manager, e poi prima non sembrava che tu stessi studiando." contraccambiò Haruna.

[Nome] le fece la linguaccia e afferrò un asciugamano e una bottiglia.
Si guardò attorno, cercando di scrutare una chioma azzurra e con la coda, ma senza successo.

"Aki, dov'è Kazemaru-kun? Devo dargli questi." domandò [Nome], avvicinandosi ad Aki.

"Uh, l'ho visto correre dentro la sua stanza proprio poco fa." rispose lei, indicando i dormitori alle sue spalle.

"Okay, arigatou." rispose [Nome].

"Qui finisce male. Forza [Nome], devi solo dargli un asciugamano e una bottiglia d'acqua, mica é così complicato, giusto?" pensò la [c/c] mentre camminava verso la stanza di Kazemaru.

Intanto, questo era stato tutto organizzato da Haruna, Aki e, sorpresa, da Endou. Infatti, i tre seguirono la ragazza fino alla stanza di Kazemaru.
[Nome] trovò la porta semiaperta; entrò nella stanza trovando, appunto, Kazemaru che intanto stava cercando qualcosa.

"Uhm, K-Kazemaru-kun..." lo chiamò [Nome].

"Ahahah. Complimenti [Nome], ora balbetti pure? No ma brava."

Kazemaru alzò lo sguardo verso la ragazza, trovandola con una bottiglia in mano e un asciugamano bianco sulla spalla.

"Ah, grazie [Cognome]-chan. Ma non dovevi arrivare qui solo per darmi questi." disse il ragazzo, ridendo leggermente e avvicinandosi alla [c/c].

Di colpo, la porta scorrevole venne chiusa da fuori, facendo spaventare i ragazzi all'interno della stanza.
Kazemaru con passo veloce taggiunse la porta, provando ad aprirla.

"Ops, sembra che sia chiusa!" urlò Haruna dal corridoio.

"O-oi! É tutta opera vostra questa?!" urlò [Nome] avvicinandosi alla porta.

"Forse!"

Si sentirono prima delle risate, poi dei passi che man mano si allontanavano.

"Davvero, queste porte hanno una chiusura a chiave?! Ma da quando!" urlò [Nome].

"Calma. Ora...dobbiamo solo aspettare che qualcuno si accorga della nostra assenza e che ci venga a prendere." disse Kazemaru, poggiando una mano sulla spalla della ragazza.

[Nome] si sedette sul pavimento, poggiando la schiena contro il muro e sbuffando sonoramente. Kazemaru si accomodò accanto a lei, facendo sfiorare le loro mani. Entrambi si guardarono negli occhi con uno strato di rossore che contornava i loro visi.

"G-gomen..." sussurrò Kazemaru.

"N-no, non fa niente."

Rimasero per qualche secondo in silenzio, a guardarsi negli occhi.
Senza nessun preavviso, Kazemaru chiuse definitivamente lo spazio tra le loro labbra, facendole incontrare attraverso un delicato bacio. [Nome] spalancò i suoi occhi [c/o] ed ebbe una momentanea paralisi corporea. Poi si lasciò trasportare e con una mano iniziò ad accarezzare la guancia di Kazemaru, aprendo le proprie labbra permettendo alla lingua di Kazemaru di esplorare la sua bocca. (Fucking kill me. >///<)
Restarono così per chissà quanto tempo. Stavano provando entrambi una sensazione nuova e bellissima e nessuno dei due voleva interrompere quel momento. A parte il fiato, altrimenti sarebbero morti per mancanza d'aria.
Lentamente, si allontanarono uno dalle labbra dell'altro, con il respiro affannato. Si guardarono, senza parole, rossi in viso come non mai.

"Uh...uhm...i-io non so co-cosa mi sia p-"

"Ichirouta-kun." [Nome] lo interruppe, chiamandolo per nome per la prima volta.

"Non fa niente. A me...non é dispiaciuto." ammise la ragazza, continuando ad accarezzare la guancia del ragazzo di fronte a lei.

Gli occhi di Kazemaru si spalancarono, con ancora uno strato di rossore sempre più evidente sulle proprie guance.

"Penso sia chiaro ciò che provo per te, adesso." mormorò Kazemaru.

[Nome] annuì, lasciando un altro bacio sulle labbra di Kazemaru.

"Io provo lo stesso."

A quelle parole, Kazemaru diede alla ragazza uno dei suoi tanti sorrisi, che incantavano ogni volta di più [Nome].
Di colpo il rumore di una chiave e di una porta che si apriva si fece spazio nella stanza, seguito poi da Kidou che si sporse per vedere se ci fosse qualcuno, trovando Kazemaru e [Nome] seduti sul pavimento, con il viso a soli pochi centimetri di distanza l'uno dall'altro.

"Non preoccupatevi, ho già parlato io con quei tre." disse Kidou, ridendo.

Con lui risero anche Kazemaru e [Nome], che si alzarono dal pavimento. Tenendosi per mano, tornarono dagli altri, i quali li accolsero con una serie di applausi, fischi e "Era ora!".

I Love You, Idiot » reader insertWhere stories live. Discover now