Yuri Plisetsky|Yuri!!! On Ice

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"Grazie del passaggio, Sakura!" urlai, sventolando una mano in aria per simulare un saluto.

"Ma figurati! Ci vediamo!" mi salutò lei dal finestrino della sua auto.

Le sorrisi un'ultima volta prima che lei alzasse il finestrino e partisse, allontanandosi sempre di più.
Mi voltai e sospirai leggermente.

"Questo viaggio a Tokyo con la classe é stata una pura tortura." borbottai, afferrando il borsone con tutte le mie cose dentro e iniziando a camminare verso l'entrata dell'edificio che chiamavo "casa" da quando avevo due anni.

Aprii la porta e mormorai "Permesso..."
Subito una donna bassina e in carne venne ad accogliermi.

"[Nome]-chan! Sei tornata!" esclamò, abbracciandomi.

"Ciao mamma." la salutai, ricambiando l'abbraccio.

"Com'è andato il viaggio a Tokyo?" domandò.

"Bene, anche se stressante all'inizio. Certe volte i miei compagni di classe non li sopporto proprio." ammisi, iniziando a camminare verso camera mia.

"Yuuri é già tornato?" urlai, dal corridoio.

"Sì! E ci sono anche altri due ospiti!" urlò lei.

"Chissà chi sono questi due..." pensai, poggiando per terra il borsone.

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"Yuuri?" aprii la porta della sala da pranzo, e la prima cosa che vidi fu un ragazzo dal caschetto biondo platino voltarsi verso di me, con la bocca piena di cibo.

Rimasi per qualche secondo paralizzata, come se il corpo non rispondesse ai miei comandi.
Poi notai un altro ragazzo, dai capelli argentei, che riconobbi subito, poi guardai Yuuri, mio fratello.

"Ne, Yuuri, hai portato con te anche Victor?" domandai ironicamente, raggiungendo mio fratello e abbracciandolo.

"[Nome]! Non ti avevo visto l'altro giorno...dov'eri?" domandò, avvolgendo le sue braccia attorno alla mia vita.

"A Tokyo con la classe, é stato stressante primi giorni, ma poi é andato tutto normalmente, credo." spiegai, sciogliendo l'abbraccio.

"Ne Yuuri, lei Sarebbe?" domandò Victor, che puntò un dito verso di me mentre poggiava il mento sull'altra mano.

"Lei é mia sorella [Nome]." mi presentò.

"Strano, non ti somiglia per niente." lo prese in giro il pattinatore.

"Questo perché sono stata adottata." spiegai subito.

Victor rimase a occhi spalancati.

"O-h. Ehm..."

Rimanendo senza parole, lasciai uscire una leggera risata dalle labbra.
Poi posso gli occhi sull'altro ragazzo. Caschetto biondo...occhi verdi...

"Oddio ma tu sei Yuri Plisetsky!" urlai come una fangirl.

Presa dal cercare mio fratello, non avevo realizzato che Yuri Plisetsky era in casa mia, accanto a me.
A quella reazione, il ragazzo, che aveva le guance colme di cibo, mi guardò arrossendo leggermente.
Iniziai a sentire caldo, tanto caldo.

"Oh, [Nome]-chan, ti senti bene? Sei tutta rossa in viso." domandò mio fratello ridendo, poggiando una mano sulla spalla,

"Eh? A-h, s-si sto benissimo. Devo solo, ehm...finire di disfare il borsone, sai, sono appena tornata da Tokyo, ciao!"

Corsi fuori dalla stanza e salii le scale per poi entrare nella mia camera da letto. Chiusi la porta alle mie spalle e lasciai che il mi lo corpo si poggiasse su di essa. Sospirai per poi battere la mano sulla fronte.

"Ottimo, [Nome], ti sei appena resa ridicola davanti al ragazzo che ami da quanto...due anni?" dissi, ironica.

Subito dopo, sentii il peso della porta svanire dalla mia schiena. Caddi all'indietro, e stavo già provando dolore per la povera schiena quando avrebbe toccato con forza il pavimento. Ma non accadde.
Invece, il retro della mia nuca colpì qualcosa, ma non sapevo cosa.

"AHIA!"

Il pavimento fu rimpiazzato da qualcosa di decisamente meno doloroso, almeno per me.

"TOGLITI!"

Di scatto mi alzai per trovare per terra Yuri Plisetsky, con le braccia avvolte attorno all'addome.

"Oh...cazzo! Scusa!" gli offrii la mano per alzarsi, ma lui la rifiutò e si alzò da solo.

"Oddio, ti senti bene?" domandai, toccando il suo naso, che perdeva sangue.

Lui scosse la testa, e ritrassi la mano.
Poggiò un dito proprio sotto il naso.

"Dai...andiamo in bagno." dissi, prendendogli timidamente la mano, per condurlo al bagno.

"Perché dovrei?" domandò, quasi irritato.

"Vuoi fermare questa fuoriuscita di sangue?"

Lui sbuffó e si lasciò guidare da me verso il bagno.

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"Va decisamente meglio, ora." dissi, trattenendo una risata.

Aveva dei piccoli pezzi di carta nelle narici, che impedivano al sangue di fuoriuscire da esse; il suo occhio destro era, come sempre, coperto dai suoi capelli biondo platino; la sua espressione era tutto fuorché sollevata. Aveva il broncio.

"Ne, Yuri, se proprio uno tsundere come dicevano." dissi, ridendo leggermente.

"Ma c-che dici!" borbottó lui.

Poggiò la sua schiena sul muro del bagno e posò lo sguardo verso il pavimento. Notai che aveva le guance leggermente rosse.

"Hai caldo, Yuri?" dissi, prendendolo in giro.

"Da quando sei così sicura di te di fronte ad una persona che ami?" pensai.

"Ora che ci penso, perché stavi per entrare in camera mia?" domandai, non appena iniziai a ricordare che lui stava per entrare in camera mia, piena di poster su di lui.

"Tua mamma mi ha detto che potevo dormire lì."

"Ma...ugh, lei sapeva che sarei tornata oggi..." dissi a bassa voce "Va be', vuol dire che dormiró nella stanza di Yuuri."

Lui non disse nulla. Semplicemente alzò lo sguardo verso di me, puntando uno dei suoi occhi verdi sui miei [c/o]. Mi si mozzò il fiato.

"Potrà sembrare...inopportuno...ma...vorrei spendere più tempo con te prima di tornare in Russia..." mormorò.

Spalancai gli occhi e arrossii pesantemente. Il cuore iniziò a battere così forte che si poteva sentire.
Gli mostrai uno dei miei sorrisi più veri e sinceri.

"Mi piacerebbe moltissimo."

"E [Nome]..."

"Sì?"

"Non dormire nella stanza di Yuuri. Vuoi mica lasciarmi da solo?"

I Love You, Idiot » reader insertDove le storie prendono vita. Scoprilo ora