Jean Kirschtein|Shingeki No Kyojin

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☁Requested by _Kirkland_

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⭐⭐⭐

Era l'ora di cena, ed eravamo seduti ad un tavolo, nella mensa. Stavo tranquillamente mangiando, in compagnia di Eren, Mikasa e Armin, fino a quando il ragazzo castano non adocchiò Jean, e il suo sguardo si riempì di rabbia. Avevano recentemente litigato, per la centesima volta, ed erano un paio di giorni che, fortunatamente, non si parlavano.
Quando si venne a sapere di quello che passammo a Shiganshina, quel giorno, tutti i cadetti accerchiavano il nostro tavolo, per ascoltare Eren che parlava di come avrebbe sterminato i giganti. E questo quasi tutte le sere, stavo iniziando a scocciarmi, tanto che, quella sera, mi alzai dal tavolo e mi allontanai, sedendomi vicino a Jean.
Quando mi sedetti accanto a lui, guardai il ragazzo che, allo stesso tempo, fissava quella cerchia che si era formata attorno ad Eren, scocciato. Arrossii quando posò lo sguardo su di me e, stranamente, mi sorrise. Avevo sempre avuto un interesse per Jean, da quando lo avevo visto per la prima volta. Quel suo essere stronzo con gli altri e, la maggior parte delle volte, gentile con me, mi faceva sentire speciale.
Quando finimmo di mangiare, la cerchia attorno ad Eren non si era ancora sciolta, e a quel punto intervení Jean, stufo di questa situazione.
Jean si alzò dal tavolo e si avvicinò ai ragazzi.

"Basta! É ridicolo che voi stiate a sentire la stessa cosa ogni sera!" si lamentò Jean.

"Jean, ti prego, non iniziare." intervení Armin, cercando di evitare un altro litigio, ma invano.

Eren, ormai stufo anche lui di sentire Jean che si lamentava, si alzò dal tavolo, e si fiondó su Jean.

"Oddio, non di nuovo." mormorai a me stessa.

Mi alzai e raggiunsi la folla che si era formata al centro della mensa, per assistere al litigio tra Jean ed Eren. I due stavano praticamente facendo a botte. Eren che colpiva Jean sul viso, e quest'ultimo che colpiva il castano all'addome.

"Che casino-" mi intromisi tra di due, cercando di porre fine alla 'lotta' "-okay adesso basta!" urlai.

Schivai un pugno da parte di Eren, che finì nuovamente sul viso di Jean.
Mi misi fra i due, allargando le braccia gridando "Basta!", ma invece di tenere l'effetto che speravo, mi ritrovai per terra, con il naso che sanguinava. Jean mi aveva appena tirato un pugno sul naso. Certo, era diretto ad Eren, ma aveva colpito me.
Tutti quanti fecero un verso di stupore, mentre io mi reggevo su un gomito e con l'altra mano toccavo il mio naso. Jean mi guardava scioccato e dispiaciuto.

"Oh mio dio, [Nome] io non volevo, scusa!" si scusò.

Io mi alzai da terra e, senza dire una parola, uscii dalla mensa, in cerca di un qualche panno per rimuovere il sangue dal viso man mano che scendeva dal naso. Entrai nel dormitorio e mi sedetti sul mio letto e iniziai a tamponare il sangue che scendeva con un pezzo di una maglia che non usavo più, visto che era la prima cosa che mi capitò sott'occhio.
Sentii il rumore della porta che si apriva di scatto, rivelando la figura di Jean, con il respiro pesante. Appena mi vide, si sedette sul letto accanto a me.

"[Nome], credimi, non era mia intenzione darti quel pugno."

"Lo so, Jean." mi limitai a dire.

"Aspetta, ti aiuto."

Prese il pezzo della maglia e iniziò a tamponare il sangue per me. Il sangue era arrivato anche ai lati della bocca. Quando Jean sfiorò con il pezzo della maglia l'angolo sinistro della mia bocca, si fermò. Guardai negli occhi il ragazzo e notai una scintilla in essi. Mi stava fissando con desiderio, con lussuria.

"J-Jean..." lo chiamai.

Lui non si mosse, anzi, continuava a stare lì, fermo.

"Jean!"

"Fanculo tutto!" urlò.

"Che cos-!"

Fui interrotta dalle labbra di Jean sulle mie. Rimasi con gli occhi spalancati, mentre lui li aveva chiusi, e aveva una mano sul mio fianco e l'altra che mi accarezzava la guancia.
Chiusi gli occhi, godendomi quel bacio, che da casto divenne sempre più passionale. Ne avevo così bisogno, come ne aveva bisogno anche Jean.
Jean, piano piano, riuscì a farmi stendere sul mio letto, senza però interrompere il bacio.
Posai entrambe le mani sulle sue guance, approfondendo ancora di più il bacio.
Ci staccammo dopo un minuto che sembrava non finire mai.

"I-io ehm...non so cosa mi sia preso, s-scusa." balbettó.

"N-non fa nulla. A-anzi, mi é...piaciuto."

Vidi Jean arrossire. Era troppo carino in quel momento.
Accarezzai la sua guancia, facendolo arrossire ulteriormente. Ridacchiai alla vista.

"Sai Jean. Mi sei sempre piaciuto, q-quindi, non mi é d-"

Jean mi zittì di nuovo baciandomi, ma questa volta il bacio era più delicato.

"Anche tu mi piaci. Anzi no, ti amo [Nome], da sempre." disse tra un bacio e l'altro.

Non potei far a meno che sorridere e abbracciarlo con tutte le mie forze, mentre sorridevo come un'ebete.
Ero la ragazza più felice del mondo.

I Love You, Idiot » reader insertDove le storie prendono vita. Scoprilo ora