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JULIA'S POV

"Ho sete cazzo!!!"

"Ma se tra un po' ti porto a casa!"

"Ma ho sete ora!"

"E dove cazzo la dovrei comprare l'acqua quasi all'una di notte?!"

"Ci sarà un cazzo di negozio con delle macchinette aperto 24h su 24!"

"Sei insopportabile cazzo!"

È da 10 minuti che litighiamo per questo fatto. Ho davvero sete, alla fine non ho bevuto per tutto il giorno quasi, però ho inventato questa scusa per un altro motivo: i soldi.

"Se non mi fai bere morirò e mi avrai sulla coscienza!"

"E va bene! Andiamo a comprarti questa cazzo di acqua!"

Sono davvero snervante, me ne rendo conto.

Siamo in una parte della città che non ho mai visto o che forse non riesco a riconoscere con la notte. Per tutto il tragitto iniziale non abbiamo parlato per niente, fissavo il paesaggio fuori il finestrino, semplicemente. Mi accorsi che lui mi osservava e questo non mi faceva sentire a disagio, o mi innervosiva, anzi, mi faceva sentire importante, come un qualcosa che valeva la pena osservare, che era bella da osservare.

"I soldi" mi dice dopo essersi fermato davanti a un locale pieno di macchinette.

"Che gentiluomo!"

"Muoviti" e tiene la mano aperta davanti a me come un mendicante antipatico e scorbutico.

"Tieni!" e gli metto le monete nella mano.

Ora ha inizio il mio piano. Aspetto che entri nel negozio e prendo i 3000 dollari che avevo contato prima nella baracca. Apro la portiera dell'auto cercando di non fare rumore e poggio i piedi nudi sull'asfalto freddo che mi provoca dei brividi che corrono su tutto il corpo. Scendo dall'auto e inizio a camminare verso il retro dell'auto cercando di non perdere l'equilibrio. Apro il bagagliaio e prendo il suo giubbotto, quel giubbotto di pelle nera. Ricordo quando me lo lasciò alla festa perché avevo troppo freddo e quando glielo lanciai addosso in preda alla rabbia e all'odio. Come è cambiato il suo significato nell'arco di pochi giorni: da un segno di affetto a uno di odio e rifiuto del suo aiuto. Riesco a sentire il suo odore, quell'odore di vaniglia, pepe e vetive, quell'odore che annusai sul mio letto prima di addormentarmi, quell'odore che mi inebria il naso. Vorrei tanto indossarlo un'ultima volta...
Basta! Devo ritornare al mio piano. Apro la tasca del giubbotto e  metto i 3000 dollari all'interno. Non accetti il mio aiuto Simon? Beh lo avrai lo stesso, che ti piaccia o no. Ritorno subito nell'auto e dopo poco rientra Simon.

"Tieni la tua cazzo di acqua"

"Grazie!" e gli sorrido come una bambina felice e lui ricambia con un'espressione incazzata.

Perché l'ho fatto? Sinceramente non lo so. Sento che devo aiutare qualcuno prima di andarmene, che devo togliere tutto il rancore degli altri verso di me. Mi sento tanto una santa che fa opere di bene prima di morire. Sono ridicola.

I tuoi pensieri sono ridicoli, stupida!

Nulla ha più senso. Ora sono calma, tranquilla, in pace con me stessa e con quello che mi circonda. Nulla ha più senso nella mia vita e lo accetto. Sono pronta ad andarmene.

"Ti ho comprato l'acqua e ancora non bevi?!" e mi guarda arrabbiato ma noto anche un filo di preoccupazione. Si preoccupa se bevo abbastanza o no? Quando fa così rimango senza parole. La cura e l'attenzione che ha messo mentre mi adagiava sul sedile dell'auto, nessuno, a parte mio fratello e i miei genitori, si è mai comportato così con me, si è mai preoccupato così tanto per me. Quando scoprì i miei tagli, quando mi 'salvò' da Lucas alla festa, fuori scuola durante il mio attacco di panico, durante il falò contro Madison... alla fine non ti sono così tanto indifferente Simon Sharman.

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⏰ Last updated: Feb 26, 2018 ⏰

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