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SIMON'S POV

"Oh buongiorno Simon!" mi accoglie Anita invitandomi ad entrare in casa.

"Buongiorno Anita" le sorrido e appena varco la soglia di casa mia sorella mi salta addosso.

"Ehi piccola!" e le do un bacio sulla tempia facendole dei piccoli grattini sulla nuca.

"Mi sei mancato" mi dice con la testolina nascosta tra la spalla e il collo.

"Anche tu principessa" e le do un altro bacio.

"Ti va di fare colazione con noi Simon?" mi chiede gentile come sempre Anita.

"Non vorrei disturbare davvero" ho appena finito di vomitare l'anima e non mi va di mangiare. Ho bevuto decisamente troppo ieri cazzo.

"Ma scherzi dai siediti" insiste e non mi va di essere scortese. Rimetto a terra Zoe che corre verso la sua amica e seguo Anita in cucina.

"Siete molto uniti tu e Zoe" e mi sorride dolce, ma so che c'è un motivo ben preciso di questa frase, tutt'altro che dolce. Vorrà arrivare a parlare dei nostri genitori, sicuro come la morte.

"Già" e ricambio con un sorriso falso.

"Siete soli voi due vero" ecco appunto, prevedibile.

"Scusami Anita ma non mi va di parlarne" dico cercando di non essere scortese, anche se lo vorrei tanto.

"Oh si tranquillo, scusami. Comunque stanotte Zoe ha iniziato a parlare nel sonno, mi sembrava giusto dirtelo" oh merda! Era da più di una settimana che non lo faceva più, pensavo le fosse passato.

"Cosa diceva?"

"Parole confuse come ad esempio taglio o sangue o ancora schiaffo" merda, merda, merda! Tutto quello che le ricorda la mamma, tutto quello che ha visto, tutte parole legate a quello.

"Capisco... le capitava spesso ma era una settimana che non accadeva più..." stringo la tazza tra le mani e se fosse stata di plastica sarebbe rotta già da un bel pezzo. Cosa penseranno Josh e Anita ora? Che Zoe é cresciuta nella violenza? Spero solo che non vorranno allontanare la loro figlia da Zoe, lei ci rimarrebbe malissimo.

"Qualunque cosa Simon noi vi possiamo aiutare" dice con il solito viso che si ha quando si guarda una persona che ti fa pena. Patetica.

"Non potete fare nulla" dico schietto e diretto guardandola negli occhi. Lei abbassa lo sguardo, evidentemente imbarazzata per la situazione e mette le tazze ormai vuote nel lavandino.

"Ciao Simon!" sento una vocina provenire dal salotto. Mi volto e vedo Cassy che muove la sua manina per salutarmi.

"Ciao Cassy!!!" e le sorrido. Le sue guanciotte diventano tutte rosse e inizia a stropicciarsi l'orlo della maglietta. È davvero una bambina tenera. Affianco a lei noto una Zoe infastidita a braccia incrociate e il broncio. Mi alzo e la prendo in braccio facendole ritornare il sorriso e poi prendo anche Cassy facendo sorridere anche lei.

"Dobbiamo andare ora Zoe dai" e le rimetto giù. Aspetto Zoe e Cassy che si salutino per poi salutare Anita e andare via.

"Com'è andata principessa?" dico appena entrati in macchina.

"Bene, Cassy ha una casa delle bambole bellissima e grandissima, ha tantissimi vestiti ma mi sono divertita soprattutto quando abbiamo giocato a nascondino, come facevamo noi! C'erano tantissimi nascondigli in casa e io sono imbattibile, infatti ho vinto sempre io, una volta anche Anita ha iniziato a cercarmi perché Cassy non riusciva a trovarmi!!!"

"Oh wow!" e sorrido amaramente. È normale che è bravissima a nascondersi, quando papà ritornava a casa ubriaco fradicio lei si nascondeva sempre per non vedere e quando c'ero io le dicevo di giocare a nascondino per non permetterle di assistere a quelle scene. Stringo il volante tra le mani e accellero.

LETTERSWhere stories live. Discover now