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JULIA'S POV
"Vaffanculo!" butto la sigaretta ed entro di nuovo a scuola. Stronzo! L'unica cosa che mi viene in mente per descriverlo. Arrogante, maleducato, deficiente e stramaledettamente stronzo!

E bello, ti sei scordata questo!

Ma vaffanculo anche tu!

Quando l'ho visto a mensa con noi non credevo ai miei occhi. Perché il destino è così crudele?! Poi non l'ho calcolato, fortuna che stava Marcus a farmi compagnia.

Seconda ora: musica.

"Buongiorno a tutti ragazzi e ben tornati a scuola!" sembra simpatico a primo impatto. Passa il suo sguardo su ogni uno di noi ma, arrivato a me, si ferma. Non vorrà mica presentarmi a tutta la classe?!

"Ben tornati ma anche ben venuti! Abbiamo il piacere di avere un'altra alunna! Presentati dai!" No, non è per niente simpatico. Lo odio!

"Ciao a tutti mi chiamo Julia Lorfod" tutti mi fissano. Che situazione di merda, tutto a causa di quella palla di ciccia di professore!

"Io sono il professor Nicolson e insegno musica, ma bando alle ciance, sai suonare qualche strumento Julia?"

"Ehm... Si, il pianoforte"

"Oh fantastico ci vuoi suonare qualcosa?" ma perché proprio a me?!?!

"Ehm, preferirei di no... ce non saprei che suonare..." fa che accetti e non insista ti prego!

"Oh dai tranquilla, la prima cosa che ti viene in mente, anche happy birthday va bene! Su vieni qui!" mai na gioia proprio! Mi arrendo e mi siedo davanti alla tastiera bianca e nera. So già che suonare "Canon" di Johann Pachelbel. L'ho studiata assieme a mia madre quando ero piccola e la sua melodia mi ha sempre affascinato. Inizio ad accarezzare i tasti e creare questo suono dolce e delicato. È lenta ma i suoni sono decisi, all'inizio sono poche note, semplici ed essenziali poi nell'andare avanti si aggiungono arricchendo la melodia, poi ad un certo punto c'è un pizzico di felicità, scandito dalle note più acute e va avanti così. Non so ma mi ricorda la vita: quando siamo bambini abbiamo un piccolo cerchio ristretto di persone che abbiamo vicino poi andando avanti conosciamo nuove persone che ci rendono felici, alcune se ne vanno ma incontreremo sempre altre o ritorneranno altre ma non saremo mai completamente soli e così fino alla fine della nostra vita. Le persone che incontriamo sono le note e la nostra vita la melodia e una melodia non può esistere senza note. Riapro gli occhi dopo essermi fermata e aver fatto cessare quel suono così perfetto che riempiva l'aula.

"Wow, davvero complimenti signorina Lorfod!"

"Grazie!" mi alzo, ritorno al mio posto cercando di non incontrare lo sguardo degli altri alunni e la lezione continua tranquilla.

"Per la prossima settimana ragazzi vorrei che scriveste una piccola canzone che raccontasse un po' di voi. Naturalmente chi riuscirà anche a comporre una melodia farà miglior figura ma l'importante è che esterniate le vostre emozioni facendole percepire anche agli altri. Bene ragazzi e al prossimo lunedì!"
Usciamo tutti dall'aula e sento qualcuno che mi chiama. Marcus.  "Sei stata fantastica oggi a musica! Davvero! Si vedeva che ci hai messo l'anima mentre suonavi!"

"Oh grazie! Ma aspetta, come fai a saperlo?!"

"Beh ero in classe con te..." oh mio Dio che figura di merda madornale!

"Oh scusa non ti avevo proprio visto" vorrei sprofondare sotto terra

"Nah va beh tranquilla. Comunque ancora complimenti!"

"Grazie ma non credo che sia stata chissà che cosa" ho solo suonato non ho fatto nulla di ché.

"Oh credimi il professore aveva quasi le lacrime agli occhi e quindi è molto più di 'qualcosa'!"

LETTERSWhere stories live. Discover now