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SIMON'S POV

Ci mancava solo Zack. Odio sua sorella e ora anche lui, sarà un fatto genetico!

"Sofie come sta Zoe?" le chiedo davanti alla porta della stanza di mia sorella. Oramai è un giorno che sta in ospedale e vorrei sapere quando potrà ritornare a casa

"Sta bene, oggi la dimettiamo"

"Okay perfetto"

"Fratelloneeeee!" urla appena entro nella camera

"Piccola principessa Zoe!!!" e la prendo in braccio. Appoggia la sua testa sulla mia spalla e gioco con i suoi boccoli d'oro.

"Quando ce ne andiamo di qui?"

"Oggi"

"Siiii" dice battendo le mani. La rimetto nel letto e metto in una borsa le poche robe che avevo portato.

"Sei contenta?"

"Siiii"

Piego lo sue piccole magliette che mi fanno tanta tenerezza e le ripongo nel borsone.

"Perfetto! Andiamo piccola principessa?"

"Siiiii" la prendo in braccio e usciamo dall'ospedale salutando Sofie.

"Sei stanca?" è circa la quarta volta che sbadigli

"Si" e si strofina gli occhi

"Allora andiamo a casa e dormiamo insieme, ti va?" e annuisce.
Arriviamo finalmente a casa e mi accorgo che si è già addormentata. La prendo delicatamente cercando di non farla svegliare e la porto nella mia camera perché il mio letto è più grande. Mi sdraio affianco a lei proteggendola nelle mie braccia e chiudo gli occhi.

"Ti voglio bene fratellone" dice con gli occhi chiusi e una voce assonnata. La sua frase mi riempie il cuore di felicità. La mia piccola dolce Zoe. La mia piccola guerriera.

"Anche io piccola"

Sprofondo nel sonno con la sua tenera vocina che pronuncia quelle parole nella testa.

"Fratelloneeeeee!" urla nelle mie orecchie "Fratellone voglio giocare!!!" e cerca di scuotermi con le sue fragili braccine

"Zoeee" dico con la voce ancora piena di sonno. Mi rigiro nel letto sperando che mi lasci in pace

"Fratelloneeeee!"

"Zoe ti prego" mi giro ancora nel letto ma lei mi da uno schiaffo in pieno viso

"Zoe!!!" sbotto

"Voglio giocareeee!!!" urla

"Uffaaaa"

"Daiii"

"Ma non hai giochi qui"

"Portami da zia allora"

"E va bene"

Non mi piace che vada da lei ma se Zoe vuole andarci non riuscirò mai a farle cambiare idea.

"Ciao piccola principessa Zoe"

"Ciao fratellone!"

"Non la lasciare sola" sussurro a zia guardandola in modo minaccioso negli occhi

"Ciao Simon" risponde fredda e chiude la porta.

Salgo in macchina e mi dirigo in un luogo in cui non vado da tanto tempo. Prendo la chitarra e inizio a suonare in mezzo alla strada. Mi piace farlo, non mi importa del giudizio della gente, non mi frega se qualcuno penserà che sono un morto di fame, un barbone, un esibizionista, uno sfortunato, non mi interessa; io so chi sono, questo è l'importante. Inizio a suonare 'Imagine' di John Lennon e delle persone iniziano a fermarsi dinanzi a me. Osservo tutti gli uomini, donne, bambini che mi passano davanti; tutti con una loro storia, con una loro vita, con le proprie debolezze, con i propri giudizi, con i propri pensieri; ognuno di loro ha passato un periodo brutto della sua vita e forse lo sta ancora vivendo, altri invece sono felici e soddisfatti di se stessi, o dei proprio figli, o della propria moglie o marito, o dei propri genitori, o dei propri amici. Decine di persone camminano per la strada, chi tranquillamente, chi di fretta; qualche nonna fa una passeggiata col suo nipotino tenendolo per mano, qualche mamma sorride al proprio figlio dentro passeggino, qualche uomo con una borsa cammina velocemente per andare a lavoro, qualche ragazzo va sullo skate con le cuffie nelle orecchie, qualche coppietta di ragazzini passeggia mano nella mano guardando il tramonto. Chissà quella nonna da quanto tempo non cammina col suo nipotino, o come si chiama il bimbo di quella mamma, o per quale motivo quell'uomo sta facendo tardi a lavoro, o che canzone sta ascoltando quel ragazzo o cosa hanno vissuto insieme quei due ragazzi. Ognuno di loro sta vivendo o ha vissuto qualcosa di importante, qualcuno di loro è felice, o triste o arrabbiato con un altro o con se stesso. Quanti siamo nel mondo e quante vite sono vissute qui, quante guerre sono state combattute, quanti armistizi sono stati firmati, quante persone sono morte e quante sono nate, quante scoperte si sono fatte, quanti pensieri si sono diffusi o troncati, quante poesie o libri sono stati scritti, quanti matrimoni sono stati celebrati, quante case sono state edificate, quanti diritti sono entrati in vigore; tutto questo creato da piccoli esseri dotati di intelligenza, che corrono per il mondo alla scoperta dell'ignoto, di un qualcosa che neanche loro sanno cosa sia e che forse non esiste nemmeno; chi alla ricerca della felicità, chi del successo, chi del denaro, chi della religione, chi di comodità, chi di avventura, chi di tranquillità, chi di lavoro, chi di passione, chi della conoscenza... tutti alla ricerca di un qualcosa per non annoiarci nella nostra vita e per renderla speciale per noi stessi. E io? Io cosa sto cercando? Di cosa ho bisogno?

LETTERSWhere stories live. Discover now