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JULIA'S POV

Odio=Simon. Semplice. Prima fuori durante la mensa e poi mentre parlavo con Lucas.

Sei stata tu odiosa

Non è vero

La tua coerenza si è andata a fare un viaggio a Machu picchu

Dovrei darti un Nobel per il sarcasmo

E a te per l'incoerenza

Ma perché scusa?!

Gli hai detto prima che si doveva curare e poi l'hai cacciato!
Non è così tanto grave, sono stata anche gentile

Basta io mi licenzio

Entro a casa e non c'é nessuno per fortuna, non saprei come comportarmi con Zack. Mi tuffo nel letto ma il mio cellulare squilla indicandomi l'arrivo di un messaggio.

Ti immagini che è Lucas?

Perché pensi a lui?

Non ti eri licenziata?

È un ragazzo gentile e divertente, tutto il contrario di Simon insomma. I suoi occhi sono stupendi, di un verde che mi ricorda le foreste che sogno. Ha un'aria un po' cupa anche se sorride sempre e questo mi incuriosisce molto. A mensa non gli ho dato molto conto ma poi me lo sono ritrovato nello stesso corso assieme a Marcus allora ci siamo seduti tutti e tre vicini e mi sono divertita un sacco grazie alle loro battute sul prof. Abbiamo continuato a parlare anche dopo la fine delle lezioni ma poi Madison si è presa Marcus lasciando me e Lucas soli, ma non mi è dispiaciuto.

Prendo il telefono dalla tasca dei jeans. Messaggio da Mary

-Ehi ciao oggi ti va di uscire un po'? Magari giriamo i negozi per vedere qualche vestito per la festa. Ti prego cacami-

La festa giusto! Non ho neanche uno straccio di vestito e ne ho bisogno, quindi accetto anche perché non ho nulla da fare.

-Va bene Mary dove e quando ci vediamo?-

-Alle 6 sotto casa mia-

-Che ovviamnete so dov'è-

-Oh scusami! Allora alle 6 allo skate park-

-Okay a dopo-

Apro il cassetto del comodino e prendo una borsetta in cui ho tutto il necessario per quello che voglio fare ora: rilassarmi e sentirmi leggera e spensierata per 1 ora. Prendo la carta filtro e la arrotolo, prendo la cartina e inizio a riempirla di quella sostanza tanto inebriante quanto velenosa. Dopo pochi minuti la accendo e inizio a fumare col sottofondo di 'Young, wild and free' di Wiz Khalifa e Snoop Dogg.

'So what we get drunk'

Inspiro il fumo che mi pizzica leggermente la gola

'So what we smoke weed'

Butti fuori e una grande nuvola di fumo grigia invade la stanza, assieme all'odore pungente dell'erba

'We're just having fun'

Socchiudo gli occhi mentre fisso il soffitto annebbiato

'We don't care who sees'

Continuo a introdurre il fumo nei polmoni e a cacciarlo via

'So what we go out'

Il cuore inizia ad accelerare il suo battito

'That's how its supposed to be'

Sembra che il cuore tra un po' scoppia

'Living young, and wild and free'

Alla fine della canzone spengo la mia 'spliff' e partono i Pink Floyd con 'The great gig in the sky'. Li amo. Mi fanno rilassare molto e mi ricordano mio padre, ma non trasportandomi nella tristezza ma nel semplice ricordo di una persona cara che non vedi da un po'. Chiudo gli occhi e inizio a viaggiare col suono delle note psichedeliche e delle urla inebrianti e sofferenti. Sento l'universo che si muove, tutto che gira, che vive, che si sposta cauto, calmo, tranquillo, leggero, immenso, universale. Questi suoni che non sembrano neanche di origine umana, che parlano di qualcosa di grande, che descrivono qualcosa di puro, superiore. Poi compare la voce umana, come un piccolo puntino in mezzo a qualcosa di enorme, ma comunque presente. Una voce che cerca di parlare a questa grandezza e di far capire ai suoi simili che c'è qualcosa di più grande di noi. Ma comunque il suono dell'universo continua, imperterrito, non spaventato dalla voce piccola che sta per rivelare l'esistenza dell'infinito. Un suono di trasformazione, di morte e rinascita, ripetitivo, e a volte di calma ma comunque movimentato. Sempre questo infinito nei Pink Floyd. Queste urla di liberazione, queste voci libere e calme, queste note che trapassano le mie carni e la mia anima, niente e nessuno riesce a farmi sentire così, tranne queste melodie.

LETTERSWhere stories live. Discover now