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SIMON'S POV

"Oh lo farà sempre" e le urto la spalla. Non mi volto, non voglio vedere più il suo viso da angelo ma con il carattere peggiore del diavolo. Cosa crede, che sono a sua disposizione, che può prima abbracciarmi e poi prendermi a schiaffi sempre? Beh si sbaglia. Di sicuro non mi farò mettere i piedi in testa da una ragazzina viziata.

Mi allontano da scuola diretto a casa della zia per prendere Zoe per poi ritornare a casa. Passo per le strade della città circondato da mille persone, in un negozio hanno "Where are Ü now" di Skrillex, Diplo e Justin Bieber e immagino che tutti diventino come il video della canzone: colorati e con disegni strambi intorno. Inizio a cantarla nella mente e mi mette di buon umore per un po', mi viene quasi da ballare in mezzo alla strada ma forse è meglio che non lo faccia.

Ti arresterebbero per atti osceni in luogo pubblico

Oh ma dai sono bravo a ballare, penso

Ascolta me, non sei bravo

Ma sono bello questo basta

Palazzi altissimmi e grattacieli sormontano la mia testa coprendo parte del cielo. Alzo lo sguardo e mi sento tanto piccolo. Una Ferrari rosso fiammante passa di fianco a me con "Cold Water". Ma che c'è oggi è la giornata 'Justin Bieber'? Anche questa mi mette allegria. Circondato da enormi edifici, negozi di tutti i tipi, Miami beach alla mia sinistra, ragazzi in skate e longborad sfrecciano vicino a me, ragazze si divertono a fare selfie o giocare con i filtri di snapchat, uomini vestiti di tutto punto camminano con sguardo alto e signore che si allenano con al guinzaglio il loro cane. Questa è Miami, baby!

Arrivo nella strada di casa di zia Margaret e la felicità inizia a diminuire. Si ritorna alla vita reale.

"Ciao" mi dice apredo la porta con la sua solita faccia saccente da prendere solo a schiaffi. Non le rispondo, non le parlerò mai più dopo quello che ha fatto.

"Fratellone!"

"Zoe!" le sorrido e la prendo in braccio allontanandomi da quella casa ormai invasa da un demone

"Che hai fatto oggi piccolina?"

"Ho disegnato un po'"

"Davvero?"

"Per quale corso ti sei iscritta?"

"Arte tu?"

Ricordo quella parlata con Julia. E' stata una delle poche volte che abbiamo parlato traquillamente. Faceva un po' la lunatica ma la capivo per un certo senso, anche io sono così, ma molto meno. Riuscivo a perdonarla ma ora no, mi sono scocciato che mi prende e mi molla come le gira.

"Sì!!! Nello zainetto ho tutti i disegni poi te li faccio vedere e li attacchiamo in tutta la casa!" la vocina di Zoe mi riporta alla realtà, mi ricorda un po' quella di Mary, quando canta ha la stessa voce acuta di mia sorella, ricordo quando l'ho accompagnata col piano ed era quasi fastidioso il suo tono; mi piacciono di più le voci un po' profonde, delicate e allo stesso tempo taglienti, come quella di Julia. Oh basta! La odio!

Forse non è che odi te perchè ce l'hai sempre in testa?

No!

"In tutta la casa?!"

"Sì!"

"E va bene..."

"Siamo arrivati!!!"

"Eh già" mi fa divertire tantissimo quando gioisce per cose ordinarie, senza senso.

"Allora questo lo attacchiamo in camera tua!" e mi mostra un disegno di una "bambina", se così si può definire, visto che è praticamente una palla rosa con dei cerchietti più piccoli azzurri all'interno e con sopra delle linee gialle e un triangolo rosso sotto che sarebbe il vestito penso, ma è un disegno di una bambina di 5 anni che mi posso aspettare, è comunque bellissimo. Ci sono degli alberi, un arcobaleno, un sole sorridente e un "ME" scritto sopra la testa.

LETTERSWhere stories live. Discover now