"E tu potresti capire quello che ho vissuto io?! Hai visto la vita dei tuoi genitori scivolarti tra le dita?! Hai mai avuto il rimorso di non aver risposto a una chiamata che avrebbe salvato la vita ai tuoi genitori? Hai avuto questo rimorso che ti scava dentro ogni fottutissimo giorno? Sai cosa si prova a vedere i tuoi genitori stesi sulla strada? Beh te lo dico io: nulla. Nulla di nulla. Tutto quello che hai intorno sparisce, e la tua forza vitale cade, come l'acqua di una cascata. Passare interi giorni in un cazzo di ospedale con le luci fredde, ma mai più fredde del corpo dei tuoi genitori e del tuo animo. Sentire quel fottuto bip che ti rincuorava, che ti lasciava ancora una piccola speranza ma che poi, un giorno, si ferma, come il cuore dei tuo genitori. Quel giorno sono morta anche io, anche il mio cuore ha smesso di battere. E mio fratello? Sì anche lui mi ha abbandonato, come tutti d'altronde! Sono stata giorni interi in casa, senza vedere la luce del sole, non ricordavo più neanche il colore del cielo. Sai cosa vuol dire sentirti svuotati? Sentire che nulla ha più senso, neanche la tua vita? Sentirsi abbandonati? Tu lo sai questo stronzo? Tu hai qualcuno che ti tiene legato alla tua fottuta vita, ma io no!" sbotto e anche a me delle lacrime scorrono sul mio viso. D'un tratto mi sento debole, la testa mi vortica, la vista si sta appannando piano piano e le gambe iniziano a cedere. Mi sento debole.

"E non mi guardare con quei fottuti occhi" sussurro per poi chiudere gli occhi e non sentire più nulla.

SIMON'S POV

"...Tu hai qualcuno che ti tiene legato alla tua fottuta vita, ma io no!" e interrompe il suo sfogo. Ho sentito tutto quello che ha vissuto sulla mia pelle, mi ha fatto sentire come si è sentita lei nelle circostanze che ha descritto, ma non penso che potrò capirla a pieno, come lei non potrà capire a pieno me. Siamo due persone che hanno affrontato davvero tante difficoltà. Anche a lei iniziano a scorrere delle lacrime sul suo viso chiaro. Sembra così innocente mentre piange, ma in realtà è tutto il contrario. Il suo viso si distende dall'espressione iraconda che aveva fino a  qualche secondo fa. Sembra che si sia liberata di un qualcosa che le logorava l'animo, di un masso che appesantiva il cuore e a pensarci anche io mi sento più libero. Ho tenuto per anni questo dentro e finalmente me ne sono liberato. Il viso di Julia diventa d'un tratto palliddissimo e vedo che fa fatica a reggersi in piedi.

"E non mi guardare con quei fottuti occhi" dice con un fil di voce e poi chiude gli occhi lasciandosi andare.

"Julia!" urlo riuscendo a prenderla prima che cadda per terra. Sembra di rivivere il giorno che Zoe svenne tra le mie braccia, ma ora tra le braccia ho Julia, ma provo comunque la stessa sensazione. Il suo viso sembra fatto di porcellana a causa del suo colorito troppo chiaro, e delle enormi occhiaie circondano i suoi occhi dandole un aspetto tetro.

"Che cazzo è successo?!" mi dice El Diablo correndo verso di noi.

"Non lo so, stavamo discutendo e ad un certo punto si è accasciata a terra!" rispondo con voce tremante. Che cosa le è successo? Non so perchè ma nasce un senso di colpa in me. Sarò stato troppo duro? So solo che ora sento di doverla proteggere e prendermi cura, ma soprattutto aiutarla.

"Mettila sul divano, veloce!" mi comanda El Diablo in preda all'agitazione. Prendo Julia in braccio e mi sembra di portare un cadavere: la sua testa cade all'indietro facendo svolazzare i suoi capelli corvini e le braccia cioldolano a ogni mio passo. La poso delicatamente sul divano e le sposto delle ciocche che le sono ricadute sul viso. Sembra davvero Biancaneve ora.

"Cosa facciamo ora?!" dico cercando di mantenere la calma che El Diablo, a differenza mia, l'ha persa completamente. Gira per la baracca con le mani in testa e fissando a terra.

"Non lo so!" sbotta fulminandomi. E' in panico totale.

"Cosa succede qui?!" dice Finn entrando seguito da 2King. Appena vede Julia stesa sul divano si blocca sbarrando gli occhi.

LETTERSWhere stories live. Discover now