Capitolo 20

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Sabato.

Il sabato mi metteva sempre di buon umore perché arrivava il tanto atteso fine settimana, ma questa volta non si trattava solo di relax.
Quella sera avrei cenato con Harry e ancora una volta saremmo rimasti soli.

Avevo passato l'intero pomeriggio a cercare un vestito da mettermi. Un bel vestito.
Avevo portato solo abiti da lavoro, e gli unici eleganti che avevo con me li avevo già messi insieme a lui.
Per fortuna nella mia stanza entrò Jessica ad aiutarmi, e alla fine mi convinse a farmi provare alcuni dei suoi vestiti.
L'idea non mi allettava molto, nell'armadio lei aveva abiti succinti e striminziti, decisamente poco adatti a me, che nonostante fossi magra, odiavo indossare abiti trasparenti o minigonne inguinali.
Ma dal fondo del suo armadio notai un vestito su una tonalità di rosso accesso.
Arrivava sopra al ginocchio, aveva le maniche lunghe ma lasciava scoperte le spalle. In più, aveva dei fiocchetti sul retro del vestito.
"Oddio Jess, e questo?"
"In effetti non l'ho mai messo" disse lei "ma a te starebbe perfettamente".
Ed aveva ragione.
Aderiva perfettamente al mio corpo, non era volgare nè troppo corto. Era perfetto.
Avvolsi le braccia intorno al suo collo per ringraziarla ancora una volta di avermi salvato. Ero un disastro, non avevo gusti eccezionali nel vestire.

Quando mi arrivò il messaggio di Harry, ero già pronta da una decina di minuti.
Se c'era una cosa che avevo imparato a stare con lui era la puntualità. Dal nostro primo incontro, non avevo più ritardato.
Salutai Jessica con un ennesimo abbraccio prima di afferrare la mia borsetta.
"Bella, sai quello che fai vero?"
Purtroppo lo sapevo fin troppo bene.
"Si Jess, non ti preoccupare per me" sussurrai.
Poi le lasciai un ultimo bacio e uscii di casa
Era il 10 di dicembre e il freddo pungente della città mi colpì immediatamente la schiena nuda. In velocità entrai nella sua macchina.
Il ragazzo aveva posato gli occhi sul mio abito, il chè mi metteva un po' a disagio, ma la sua espressione mi faceva sperare in una reazione positiva.
"Sei stupenda, Bella" sussurrò lui guardandomi negli occhi.
"Lo sai che non mi piace sfigurare" scherzai "e poi anche tu sei molto elegante" aggiunsi riferendomi al suo abbigliamento.
Aveva una camicia bianca semitrasparente, che aveva aperto lasciando intravedere il suo petto.
Afferrai delicatamente il suo colletto fra le dita, e mi sporsi per baciarlo.
Ormai non mi vergognavo più a farlo così spesso.

Quando arrivammo di fronte a casa sua, accosto la macchina di fronte a un grande cancello, che si aprì in automatico.
Fece manovra per parcheggiarla perfettamente all'interno del grande giardino, poi mi venne ad aprire lo sportello, facendomi il baciamano una volta scesa.
Scoppiai a ridere scuotendo la testa e lui fece lo stesso.
Mentre aspettavo che lui aprisse la porta, non potei fare a meno di notare i nomi incisi sul campanello.

Styles/Jonson

Poi, finalmente aprì la porta, facendomi entrare in casa.
L'ingresso dava su un enorme salotto, all'interno del quale vi era un grazioso caminetto posizionato di fronte a due divani di pelle bianchi.
Sopra al caminetto, vi era una grande TV di ultima generazione.
Era davvero bellissima.
"Wow" sussurrai vedendola.
Mi aspettavo di vedere del lusso, sapevo che aveva una bella casa, ma era davvero enorme.
Mi sentivo così piccola e fuori luogo io lì.
"Questa è tutta opera di Jennifer, io ho scelto solo la TV" scherzò.
"Vieni con me".
Afferrò la mia mano e mi condusse nella sala da pranzo, dove tutto era apparecchiato alla perfezione.
Il tavolo era rotondo, ma apparecchiato per due. E affianco ad uno dei due piatti c'era una rosa rossa.
Così mi avvicinai e la presi in mano, rigirandomela fra le dita.
Lui diede un piccolo colpo di tosse, e mi raggiunse al tavolo.
"È per te... ti piace?" Chiese arrossendo appena.
Lo vedevo chiaramente.
"Styles, ti stai imbarazzando! Non l'avrei mai detto" scherzai pizzicandogli appena la guancia.
Poi, sistemai la rosa al suo posto.
"Comunque mi piace moltissimo. Grazie" sussurrai accarezzandogli una guancia.
In quel momento, mi afferrò per i fianchi e fece per avvicinarsi alle mie labbra quando il suono di una sveglia risuonava da una delle stanze vicine.
"Il risotto!" disse poi il ragazzo, scattando in cucina.
Così decisi di seguirlo, ritrovandomi nella grande cucina insieme al ragazzo che era intento a mescolare il risotto.
"Risotto alle fragole" disse spegnendo il fornello.
Probabilmente era già pronto.
Poi lo vidi dirigersi verso il suo frigo, aprendo la piccola cella frigorifera al suo interno e ne estrasse una bottiglia.
Prese due calici di vetro dalla credenza e, dopo aver stappato la bottiglia, ne versò il liquido all'interno.
Quando si avvicinò di nuovo a me per offrirmi il bicchiere, non appena lo portai alle labbra riconobbi il delicato sapore.
"Champagne" sussurrai.
"Ormai sei diventata esperta" sussurrò finendo in un paio di sorsi il liquido nel suo bicchiere.
Si avvicinò poi a me, spingendo appena il mio corpo contro il bancone della cucina.
In mano avevo ancora il mio calice, così feci la stessa cosa del ragazzo, bevendone tutto il contenuto in un paio di sorsi.
Strizzai appena gli occhi, e quando li riprai trovai quelli del ragazzo puntati nei miei.
Si avvicinò con le labbra al mio collo, incominciando a sbaciucchiare la parte sensibile sotto al mio orecchio.
"Resta con me stanotte Bella" mi disse con tono quasi supplicante.
Istinitivamente portai una mano fra i suoi morbidi ricci, stringendoli appena.
Quando poi incrociai di nuovo il suo sguardo, gli sorrisi.
"Certo che rimango con te".
Lui riprese di nuovo a baciarmi le labbra, prima dolcemente, poi si lasciò trasportare dalla foga e dalla passione di quel momento.
Mi prese in braccio, facendomi allacciare le gambe alla sua vita, dirigendomi fino alla sua stanza, dove, quasi per caso, trovò la zip del mio abito e la slacciò. L'abito cadde ai miei piedi.
"Ti fidi di me?" Mi chiese.
"Mi fido" sussurrai.
"Allora chiudi gli occhi".
Feci come mi aveva chiesto, e mi prese le mani, conducendomi in un'altra stanza.
Quando mi disse di riaprirli eravamo nel grande bagno della sua camera, e lui iniziò ad armeggiare le manopole della vasca idromassaggio, aggiungendo il sapone per fare maggiore schiuma.
Subito dopo, iniziò a slacciarsi la cravatta senza mai staccare gli occhi dai miei.

Fu così, che insieme ci immergemmo in quella vasca, circondati solo dal nostro sentimento.
Eravamo in una vasca tutta nostra, senza pensieri, senza distrazioni.
Solo io e lui, e il sentimento che ci legava. Qualunque cosa fosse.

Champagne | H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora