Capitolo 13

5.9K 224 8
                                    

*Harry's pov*

Controllai l'orario sul mio orologio da polso, era tardi e dovevo uscire di lì il prima possibile.
Era lunedì, e tutti i lunedì pomeriggio Jennifer e le sue amiche si incontravano per fare shopping. Quel giorno l'avrei dovuta accompagnare anche io.

Uscii dal locale e mi sentii un po' in colpa a lasciare Bella da sola.
Ma in realtà non avevo altro da dirle. Ero stato sincero e schietto, non avevo paura a mostrare il mio interesse verso di lei.
Speravo solo che lei, con il tempo, sarebbe riuscita ad accettare la situazione.
Perchè qualcosa era successo, e io sentivo che non la avrei lasciata andare facilmente.

Accostai la macchina nel viale di casa, ma Jennifer era già in piedi, fuori dal cancello ad aspettarmi.
Salì rapidamente in macchina, richiudendo lo sportello facendolo sbattere.
"Cristo Jennifer, non devi sbattere quel fottuto sportello!"
"Harry rilassati! E' solo uno sportello" sbuffò mentre si allacciava la cintura.
Si avvicinò alla mia guancia lasciandoci sopra un bacio e aprì il cruscotto della mia macchina per tirare fuori gli occhiali da sole.

Era novembre e il sole era pallido, ma indossarli evidentemente la faceva sentire più importante. Ai miei occhi era solo ridicola.
Non ci diedi importanza e fissai la strada.
"Tu piuttosto, sei in ritardo. Dove sei stato fino a quest'ora?"
"Ho lavorato e mi ero intrattenuto per finire delle cose" risposi freddo senza dare altre spiegazioni. Naturalmente non era vero.
Da un lato mi dispiaceva mentirle, ma ormai era tutta questione di business e non smetterò mai di rimpiangere il giorno in cui riuscii a farmi abbindolare solo per mantenere quel lavoro.

Era ormai da due ore che le ragazze camminavano ed entravano in ogni tipo di negozio, mentre io mi limitai a seguirle, aspettarle fuori dai vari negozi (ovviamente solo di grandi marche della moda) e a portare le sporte di Jennifer.
Finalmente decisero di fermarsi per bere qualcosa di fresco.
Ordinarono una bottiglia di vino in un locale, chiaccherando e aggiornandosi sui nuovi pettegolezzi.
Le tre amiche di Jennifer erano tutte sue coetanee, avevano ventisette anni.
Provenivano tutte da famiglie che, economicamente, stavano bene.
Figlie di imprenditori, mogli e fidanzate di banchieri o medici.
Mentre loro continuavano con i loro soliti discorsi, io decisi di non bere, dato che dovevo guidare e ormai le multe anche per un minimo tasso di alcol erano diventate salatissime. Rimasi seduto su uno dei divanetti con il mio iPhone in mano affianco a Jennifer, che di tanto in tanto mi accarezzava il ginocchio alla ricerca delle mie attenzioni.
Avevo imparato a conoscerla e sapevo che lo faceva solo per farsi invidiare facendosi coccolare da suo marito. Come sempre dovevamo fingere di essere la coppia perfetta.
Ma ero solo il direttore del settore di marketing del giornale di suo padre, non un attore.

Continuai a guardare il mio cellulare e a controllare le notifiche, ignorando lei e le sue effusioni e ancor di più le loro insulse conversazioni, quando però venni interpellato nel discorso.
"Io e Harry quest'estate andremo alle Maldive. E' un posto così romantico. Andremo verso la metà di luglio" disse Jennifer con il suo solito tono da superiore e il suo fare teatrale.
In realtà non avevamo deciso insieme. Come sempre, aveva deciso lei.
"Beh, non andrete in vacanza proprio il giorno del mio matrimonio!"
"Ovviamente no Emily, sai che non potrei mai mancare! A proposito, avete già deciso dove andare in luna di miele?"
"Non so, io e David siamo ancora molto indecisi, ma sicuramente da qualche parte in Europa" disse la ragazze.

"Io e Harry siamo stati a Parigi" aggiunse di nuovo lei.
Quando faceva così era insopportabile, voleva eccellere sempre sugli altri, era una cosa che non tolleravo. Come facevano le sue amiche a sopportarla?
Mi voltai verso di lei e le lanciai un'occhiataccia.

Lei mi sorrise, ignorando completamente il mio sguardo e mi si avvicinò stampandomi un bacio a fior di labbra.
Feci finta di nulla. Ormai quei suoi gesti mi lasciavano impassibile.

Tornai fisso sul mio cellulare, e digitai un messaggio sulla chat di Bella.
Parlare della Francia mi aveva fatto venire in mente lei.

"Nella mia vita non ho mai preso molte decisioni e ho fatto tanti casini.
Ma di tutti gli sbagli, il nostro è sicuramente quello a cui non vorrei rimediare.
Pensaci.
Harry"

*Bella's pov*

Ero in videochiamata Skype con Charlotte.
Quel pomeriggio Jessica era uscita per andare a studiare, aveva un esame a breve e si sarebbe dovuta preparare, così ne approfittai per raccontare alla mia amica quello che mi ero detta con Harry.
Avevamo appena chiuso quel discorso, perché sapevo che avevo bisogno di riflettere.
In quel momento mi arrivò un messaggio.
Harry.
"È lui" sussurrai.

"Nella mia vita non ho mai preso molte decisioni e ho fatto tanti casini.
Ma di tutti gli sbagli, il nostro è sicuramente quello a cui non vorrei rimediare.
Pensaci.
Harry"

Lo lessi a voce alta.
Sorrisi. E Charlotte se ne accorse.

"Bella..."
"Lo so, non dire nulla.. ti prego. Sono solo confusa... non so cosa fare"
"Ti conosco da tanto tempo, devo farti quella domanda?" disse lei.
Io non dissi nulla e bloccai il telefono, riponendolo sul materasso.
"Provi qualcosa per lui, Bella?"
Sospirai. Provavo qualcosa per lui?
"Non baci una persona se non provi nulla di nulla" sospirai.
Mi portai le mani su entrambi gli occhi e sbuffai.
Lei ridacchiò "conosco questa espressione".
"È che non so cosa fare Charl".
Lei stesse un attimo in silenzio, poi riprese.
"Non posso dirti cosa devi fare, ma se vuoi un consiglio, non prenderti in giro."
Sospirai.
Dovevo prendere una decisione e non mentire più, nemmeno a me stessa.

Champagne | H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora