Capitolo 12

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Lunedì.

Con il lunedì si dava inizio ad una nuova settimana.
Si ricominciava la solita vita, si riprendeva a lavorare... e questo, per me, significava rivedere per la prima volta Harry dopo il nostro bacio.

Dopo la chiaccherata con Charlotte la mattina prima, capii che era il caso di chiarire con Harry.
Affrontare la situazione a testa alta e chiedergli delle spiegazioni.
Anche io, d'altra parte, avrei dovuto fare mente locale e chiarire i miei sentimenti.
Non lo avevo respinto, non avevo cercato di fermarlo.
Mi sono lasciata coinvolgere e trascinare dal suo lieve tocco e dai suoi movimenti, assecondandolo.
Eravamo colpevoli entrambi.

Arrivai in un ufficio, come sempre con la mia agenda sotto il braccio.
Solita routine: salutai Sophie alla reception e mi diressi a passo svelto verso il corridoio che portava all'ascensore.
Lo stesso dove Harry tutte le mattine a quell'ora si fermava a bere il caffè.
Me ne ricordai immediatamente, e il mio stomaco andò in subbuglio. Un groppo mi si era formato in gola. Ero nervosa, solo a pensare di vederlo.

Svoltai l'angolo, e come immaginavo lui era lì.
Stava appoggiato alla macchinetta a parlare con Evans e un altro ragazzo, forse di un paio di anni più grande, che non avevo mai visto.
Era troppo affollato, sapevo che avrei dovuto aspettare che alcune persone si allontanassero.
Ma fu lui, che appena mi vide, mi salutò come al solito con il suo splendido sorriso, come se nulla fosse. Come se tutto fosse normale.
Ricambiai imbarazzata e a passo spedito mi infilai all'interno dell'ascensore, per non prolungare ancora quello scambio di sguardi. Ero una codarda.

Quella mattina ero sola in ufficio.

Madison aveva lasciato un biglietto sulla scrivania dicendo che si era presa una giornata di ferie.
Così rimasi tutto il tempo sola in ufficio a lavorare sulle pratiche e a rispondere alle mail delle varie agenzie che erano arrivate quella mattina e durante il fine settimana. Il lunedì era una giornata pesante.
Mi era impossibile concentrarmi con quel pensiero perenne in testa. Era una tortura e avevo davvero bisogno di chiarirmi le idee.
Verso metà mattina, infatti, mi arresi al fatto che non sarei riuscita a concludere molto.

Mi avviai decisa verso l'ufficio del ragazzo.
Questa volta dovevo farmi coraggio e parlare apertamente.
Bussai un paio di volte prima di sentire la sua voce darmi il permesso di entrare.
Ora era solo, per fortuna.
Mi avvicinai lentamente, dimenticandomi però di chiudere la porta.
"Harry" dissi avvicinandomi.
Lui arretrò di qualche centimetro restando seduto sulla sua sedia e mi guardò confuso.
"Dobbiamo parlare".
Lui sospirò, poi si alzò dalla sua sedia e si diresse verso la porta, chiudendola.
"Non qui, Bella, ti prego" mi posò le mani sulle spalle e mi fissò dritto negli occhi.
"Ho bisogno di capire..." ma subito mi interruppe.
"Bella, non posso davvero qui... capisci che potrei finire nei casini?"
Feci per ribattere, ma aveva capito che non mi sarei arresa tanto facilmente. Sospirò.
"Alle 14 al bar qui di fronte" disse alla fine.
Poi mi accompagnò alla porta, posando la mano sulla mia schiena, per paura che potessi insistere nuovamente. "Ora, ti prego, vai".
Disse quasi supplicandomi.
Rimasi per un istante a guardarlo, poi feci come mi aveva chiesto e uscii dalla porta senza dire nulla.
Non avevo ottenuto esattamente quello che volevo, ma almeno ero un po più sollevata nel sapere che anche lui avrebbe avuto qualcosa da dirmi.

Passai l'ultima mezz'ora a controllare l'orologio.
Il tempo non passava e io avevo bisogno di risposte.
Quando finalmente arrivarono le 14, sistemai le ultime cose e la scrivania e uscii fuori dal mio ufficio, passando appositamente davanti alla porta di Harry.
Con mio grande piacere, la trovai aperta e ciò voleva solo dire che lui era già andato via.
Uscii dal palazzo quasi di corsa, dirigendomi verso il bar. Il nostro bar.
Passando affianco alla finestra, sbirciai all'interno del locale e subito lo vidi lì. Nel nostro solito posto affianco alla finestra.
Feci un respiro profondo prima di dare una spinta alla porta ed entrare.
Salutai con un veloce gesto della mano Ashton, da dietro al bancone, e presi posto proprio dove ora era seduto il ragazzo.
Era talmente preso dal suo cellulare che non si accorse della mia presenza.
Infatti, sobbalzò quando spostai la sedia per sedermi di fronte a lui.
"Hey!" esordì immediatamente con un sorriso.
Era così calmo e disinvolto, ed io ero così tesa ed emozionata che iniziai a chiedermi se non fossi io quella ad essersi fatta solo un viaggio o inutili paranoie.
Magari lui si era già trovato in situazioni simili.
Scacciai immediatamente quei pensieri dalla testa e dovevo concentrarmi sul mio unico obiettivo.
"Ciao Harry" risposi, iniziando a torturarmi lo smalti sulle unghie.
Non sapevo da dove iniziare, e da un alto speravo che lo facesse lui, come tutte le volte in cui mi trovavo in difficoltà. Ma non lo fece.
Sospirai nuovamente e incominciai.
"Eri ubriaco l'altra sera?". Ottimo inizio Bella, complimenti.
Lui corrugò la fronte e fece una piccola risata. Appoggiò i gomiti sul tavolo e si avvicino di poco a me con il busto.
"Ti sembravo forse ubriaco? Perchè non lo ero".
Abbassai lo sguardo sulle mie mani, socchiudendo appena gli occhi.
"Se è successa quella cosa è stato solo perchè ero sicuro di quello che stavo facendo" aggiunse, ma questa volta il suo tono era più freddo e spento. "Sei già pentita di avermi baciato, non è vero?".
Alzai lo sguardo, e trovai sui occhi verdi a scrutare il mio sguardo e tentare di percepire le mie emozioni.
"Non sono pentita di averlo fatto Harry, non è questo il punto. E' solo che mi sembra tutto così sbagliato... io non ho mai tradito Jared, non gli avevo nemmeno mai detto una bugia".
"Nemmeno io ho mai tradito Jennifer, nel caso te lo fossi chiesto".
Prese le mie mani da sopra il tavolo e ne accarezzò i palmi con i pollici.
"Non l'ho mai fatto perchè, sinceramente, non ne ho mai sentito il bisogno nonostante la nostra storia sia arrivata a non aver alcun senso" sussurrò mantenendo fisso il suo sguardo sul mio.
"Ti ho baciato perchè avevo bisogno di farlo, perchè volevo farlo e non perchè non avessi altro da fare. Chiaro?"
Annuii completamente spiazzata dalle sue parole. Mi si era seccata la gola e non avevo idea di cosa rispondere. Ero pietrificata.
"E, sempre se ti interessa saperlo, se dovessi tornare indietro, lo rifarei altre cento volte ancora. Sono un ragazzo sincero Bella, non farti ingannare dalla persona che devo fingere di essere. Mi sono confidato con te".
Lasciò le mie mani e ritornò seduto sulla sua sedia, lasciandomi lì, di fronte a lui, senza parole. Ero completamente muta.
Harry si alzò dalla sua sedia e si infilò il cappotto.
"Adesso devo andare " disse "Quando anche tu avrai capito che cosa avresti fatto se avessi avuto l'occasione di tornare indietro, sai dove trovarmi e sai qual è la mia posizione a riguardo" si chinò verso di me e mi lasciò un veloce bacio sulla guancia. "Ci vediamo domani, Bella".

Ora sapevo che tutto quello non era successo per caso. Ne avevo la certezza.

Champagne | H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora