Capitolo 40.

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«Alla buon'ora!», esclamò la nonna, quando arrivammo qualche ora dopo, «stavamo per iniziare a cenare senza di voi.».

«Scusaci, Molly, ma mio marito ha deciso di fermarsi al Mc drive e ha comprato mezzo chilo di Mc nuggets.».

«Cosa? Ronald, ho preparato l'ira di Dio!», protestò offesa la nonna.

«Mamma quello era solo l'antipasto, ti assicuro che non lascerò nemmeno una briciola delle tue delizie!».

Lo fulminò con lo sguardo e si avviò verso la tavola.

C'erano tutti, anche zio Charlie, che era tornato dalla Romania per le vacanze, e Teddy e Victorie.

«Teddy!», andai a salutarlo di corsa.

Era come un fratello maggiore per me, avevamo sempre avuto un bel rapporto e, nonostante la distanza, era rimasto uno dei miei confidenti.

Si alzò e mi abbracciò fortissimo.
Hugo fece lo stesso.
Tutti amavamo quel ragazzo.
Abbracciai anche mia cugina e mio zio, poi andai a sedermi.
Lily mi aveva lasciato un posto accanto al suo.

Di fronte avevo James.
Lo osservai.
Erano mesi che non avevo una conversazione con mio cugino.
In realtà erano mesi che non parlavo molto con nessuno, ma con James in particolar modo.
Ero infantile lo so, ma ero ancora offesa.
Io e lui eravamo sempre stati amici e il suo comportamento mi aveva delusa, perciò avevo deciso di allontanarlo, per ferirlo.
Lui mi cercava ed io lo allontanavo. Non sapevo quanto avrei continuato così, forse finché non mi sarebbe passata.
Ero davvero una brutta persona eh.

«Ciao, Rose.».

«Ciao, James.», risposi, distaccata.

«Come stai?», chiese.

«Bene, tu?».

«Non c'è male.», rispose, prima di abbassare lo sguardo sul piatto ancora vuoto.

Per la prima volta, dopo tutti quei mesi, lo guardai. Era..diverso. Era pallido, aveva le occhiaie, il sorriso stanco e lo sguardo spento.
I suoi occhi erano sempre scintillanti, ma non quella sera.
Avrei dovuto mettere da parte l'orgoglio e parlargli.
Lo avrei fatto appena ne avrei avuto l'occasione, forse.

«Allora, Ron, alla fine hai risolto quella questione?», chiese zio Bill, interrompendo il flusso dei miei pensieri.

«No, è sfuggito.».

«Riuscirete a sbatterlo dentro.».

«Il problema non è lui, lo sai.».

«Lo so, ma vedrai che ne verrete a capo.».

«Di cosa parlate?», chiesi io, curiosa.

«Niente, lavoro.».

«L'avevo capito, ma chi è sfuggito?».

«Niente, Rose, non immischiarti.», rispose brusco mio padre.

«Ron..», sussurrò mamma, toccandogli il braccio.

«Scusa, Rose. Non è niente, tranquilla.».

Annuii e non dissi più niente, ma la cosa mi scosse. Papà non era mai così brusco con me.
Provai a non pensarci.
La cena stava continuando normalmente, quando qualcos'altro ne minò la tranquillità.

«Un attimo di attenzione per favore. La vigilia di Natale, con l'appoggio dell'attuale ministro della magia e di altri funzionari del ministero, ho organizzato una festa per far si che la comunità magica potesse attendere insieme il Natale. Ovviamente voi adulti ne siete a conoscenza, ma voi ragazzi, essendo stati ad Hogwarts, no. Comunque, stasera vi do l'invito ufficiale.», disse mia madre, agitando la bacchetta e facendo apparire davanti al nonno e agli zii, una busta da lettera color avorio. Nonostante la festa fosse organizzata da lei, ne spuntò uno anche di fronte a papà.

•||Dirty love.||•Where stories live. Discover now