capitolo 58

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Sabato 03 settembre

Al telefono suona una bella musica giapponese che mi sveglia, è una di quelle canzoni che ascolta sempre Koan.
Allungo il braccio verso il posto vuoto, la parte del letto dove dorme Koan, vorrei andare alla sua ricerca come faccio di solito ultimamente, o aspettare che sia lui a comparire all'improvviso davanti a me, tutto gessato, che mi saluta e mi da uno dei suoi dolcissimi baci.
Sollevo la testa, e subito realizzo la sua partenza per la Corea, una forte angoscia puntuale, mi travolge come un treno in corsa.
Devo reagire: alzarmi, vestirmi, e uscire al più presto, o questo vuoto dentro e fuori, arriverà a divorarmi l'anima.

Noto poggiata sul cuscino una busta da lettere rossa, il cuore comincia a pulsare forte, la prendo, il suo inconfondibile profumo mi riempie i polmoni e il cuore. La apro, tiro fuori il biglietto, le lacrime traditrici salgono subito calde e inevitabili, le ricaccio giù con tutte le mie forze all'istante.
Questa notte come al solito è stato meraviglioso, non so se mi stancherò mai di lui, dei suoi baci, le sue carezze, al solo respiro del suo profumo, tutto questo mi fa impazzire.
Mi chiedo perché mi fa questo effetto, dopo tutto fra meno di due giorni saremo di nuovo insieme, già due giorni...
Questa è solo la prima volta di tante che mi sveglirò senza di lui, e se penso che anche stanotte dormirò sola...
Apro il biglietto scarabocchiato in fretta, ma comunque sempre con una bella calligrafia, e comincio a leggere.

Buongiorno Signorina,
sicuramente quando leggererai
questo biglietto, sarò
atterrato a Seul.
Volevo dirti che già mi manchi
tantissimo!
Sai, oggi è due mesi che ti ho
incontrata, che hai dato senso
alla mia vita.
Spero che sia un inizio di in
lunghissimo tempo che
passeremo insieme.
Ti auguro un buon lavoro
P.S. appena posso ti chiamo.
Riguardati.

Watashi wa anata o aishite,
Alias Ti amo, Koan.

Devo farmi forza per non piangere, infilò la lettera nella busta e vado subito a prepararmi. Kaii a momenti sarà qui per portarmi a lavoro.

Al museo è già stato consegnato il quadro di "Jèanne Hébutern con cappello" del collezionista privato giapponese, e Yu lo osserva incantata.
<<Bello vero?>>
Le dico incredula di aver davanti a me un Modigliani originale.
<<Vedi Yu, l'armonia delle forme costituisce un dipinto magnifico, composto da colori caldi e pieni. Gli occhi, in particolare, sono dipinti con un'attenzione profonda alla luce, e donano al quadro un effetto magico e spirituale.>>
Le illustro il dipinto da reminiscenze scolastiche.
<<Sai Diletta, pensavo a quello che mi hai raccontato sul fatto che si sia uccisa per amore.>>
Risponde senza staccare gli occhi dal dipinto.
<<Si, ti capisco, oggi riesco di più a comprendere il suo folle gesto.>>
Ora sono più consapevole del suo grande amore per l'artista, per la quale ne rimane affascinata dal suo incredibile talento per l'arte.
Fra loro inizia un rapporto intenso, che durerà fino alla morte prematura del pittore, quando poi lei, da dolore della sua perdita non potendolo sopportare, muore suicida.
Neanche la sua primogenita e il figlio che porta in grembo, potevano colmare il suo vuoto.
<<Bene, intanto che aspettiamo l'arrivo delle altre opere, vado a buttate giù una prima bozza di descrizione su questo dipinto.>>
<<Senti Diletta, dove possiamo collocare questi gioielli?>>
Ci penso su un po', e cerco di immaginare un posto adatto.
<<Certo! "la saletta delle luci bianche" è perfetta. Nella parete dirimpetto alla grande stampa, si può potenziare di nuove luci, ed è perfetta!>>
Le suggerisco.
<<Sai cosa ti dico Diletta? Hai avuto un'ottima idea. Vado subito a telefonare a un addetto alle luci, voglio che per domani sia tutto pronto.>>
Mi dice mentre si avvia negli uffici di filata.
Io mi dirigo verso la mia scrivania per iniziate con la stesura dell'opera, la voglio preparare per bene.

  Undici anni in più di paradiso (FINE PARTE PRIMA)Where stories live. Discover now