capitolo 28

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Lunedì 11 luglio

La luce del mattino della città di Tokyo che entra dalla finestra, mi brucia gli occhi.
Koan è davanti a me vestito in completo, giacca e cravatta, ha ripreso le sembianze da uomo d'affari.
Io sono nuda nel letto in parte coperta dalle lenzuola.
<<Koan che fai?>>
Gli chiedo come lo vedo davanti al letto vestito.
<<Buongiorno bellezza! Da qui mi godo un meraviglioso panorama.>>
Mi risponde allusivo, io mi guardo e vedo il mio seno scoperto.
<<Non intendevo dire questo!>>
Mi copro velocemente.
<<Dai Diletta, non mi dire che ti vergogni? In queste ultime ore ho contemplato ogni centimetro della pelle del tuo corpo, e devo dire che sei meravigliosa!>>
I suoi occhi ardono di desiderio.
Io non posso fare a meno di arrossire per l'audacia che ha nel manifestare i suoi pensieri, e non nego che ne sono pure lusingata.
Se io sono meravigliosa, lui da nudo è stratosferico.
<<Dove stai andando?>>
<<Vado a lavoro!>>
<<Vedo! Ci devo andare anch'io.>>
Gli dico mentre mi alzo e senza coprirmi vado nuda verso il bagno, lo provoco audacemente pure io, e mi sento i suoi occhi penetrare la pelle.
Quando sono sotto la doccia lui entra e si avvicina.
<<Diletta puoi anche non andare a lavoro oggi, tra l'altro è lunedì e la galleria è chiusa>>
<<Ti ricordo che al museo, si lavora anche quando è chiuso.>>
Il lunedì facciamo a turno con Yu e Satoshi. Oggi non so chi ci trovo.
<<No! Koan non posso deludere il Signor Kondo. Io devo andare a lavoro!>>
Gli urlo da dentro la doccia.
<<Okay visto che sei decisa, ti accompagno.>>
<<Grazie Koan, faccio in un baleno!>>

Appena pronta scendiamo in ascensore e prendiamo l'auto dal parcheggio sotterraneo.
<<Stasera hai un appuntamento fuori con me.>>
Mi ricorda Koan.
<<Ah sì! Mi devi dare una spiegazione sul fatto che siamo dovuti scappare da Kyoto.>>
Finalmente.
<<Mi prometti che mi ascolterai senza pregiudizi?>>
Mi anticipa.
Dopo quello che è successo tra noi due, qualsiasi problema avrà, gli starò vicino, e lo aiuterò quanto mi sarà possibile.
<<Okay Koan, promesso!>>
Lo divoro con gli occhi, è ormai parte di me, non potrei abbandonarlo senza sostenerlo in qualche modo.
<<A che ora ci vediamo?>>
<<Io sono impegnato fino alle otto, ti farò venire a prendere a lavoro. Ci vediamo dopo a casa.>>

Scendo dall'auto e mi affretto ad entrare.
La prima che vedo è Yu, splendida come sempre, capelli nero corvino raccolti dietro la nuca, mettono in mostra il suo bel visino orientale.
Okay, a quanto pare c'è lei di turno, sarà di buon umore come l'ultima volta che l'ho vista?
<<Bentornata Diletta! Non ti aspettavo oggi>>
L'accoglienza non è male.
<<Buongiorno a te Yu! Lo so, mi siete mancati.>>
Le rispondo affabile.
<<Ehi guarda chi si vede! Diletta.>>
Una voce conosciuta risuona dietro me, l'eco che si espande nella galleria quando non c'è nessuno è assordante.
<<Satoshi buongiorno!>>
Gli vado incontro e lo abbraccio.
<<Ci siete tutte e due, che bello!>>
Gli confesso, lavoro bene con lui.
<<Bene siamo al completo! Ora diamoci da fare.>>
Yu su questo non cambierà mai, sempre ligia al dovere.

La mattina scorre abbastanza veloce. L'impegno del lavoro mi cattura la mente, ogni tanto riaffiora il ricordo di Koan e cerco di cacciarlo via.
Arrivata l'ora di pranzo, Satoshi si avvicina alla mia scrivania.
<<Ehi Diletta, facciamo un break? Ricordi Okamoto Sushi, andiamo lì?>>
<<Okay Satoshi!>>
Rispondo.
<<Viene anche Yu?>>
<<Glielo chiedo subito.>>
Si gira per andare a cercarla, e lei entra in quel momento.
<<Caro Satoshi, esco io con Diletta. Tu devi stare qui, non c'è nessuno. Ti porterò io qualcosa da mangiare!>> Gli dice lasciandolo senza parole.
<<Vieni Diletta, prendi la borsa e andiamo!>>
Mi ordina. Sembra una Bea alla giapponese.
Appena usciamo e scendiamo gli scalini, Yu mi dice:
<<Senti Diletta... So che non abbiamo iniziato con con il piede giusto... Pace?>>
Io annuisco e  le sorrido soddisfatta e ci dirigiamo al locale.
Ci sediamo l'una affianco all'altra e ordiniamo.
<<Domani avrò l'onore di conoscere la nostra responsabile, la Signora Okada?>>
Chiedo per fare conversazione.
<<Sì, al più presto sarà dei nostri.>>
Mi risponde Yu.
Appena ci portano quello che abbiamo ordinato, cade un imbarazzante silenzio.
Ho come l' impressione che Yu voglia sapere qualcosa... Non a caso è voluta venire da sola con me.
<<Allora Diletta com'è andata a Osaka?>>
Ecco ci siamo.
<<Beh, il museo di Osaka è uguale a questo...>>
<<Diletta! Parlo di te e Koan.>>
Lei mi interrompe. Che insolente!  Ci avevo visto giusto, è altro che vuole sapere.
<<Yu non capisco?>>
Le chiedo indifferente. In fondo non sono affari suoi.
<<C'è qualcosa tra voi?>> Dimmelo, è evidente che non gli sei indifferente!>>
La sua domanda è schietta senza tanti giri di parole. Io non le rispondo, si legge chiaro in faccia che...
<<Diletta, ci sei andata a letto?>>
Continua a sorprendermi, è davvero indiscreta, rimango a bocca aperta.
Sono imbarazzata e devo essere diventata rossa.
<<Senti Diletta, voglio essere chiara con te! Koan è davvero un uomo molto attraente, il suo è un fascino fuori dal comune, ed è ambito da molte donne. Stai attenta, quanto anni hai? Diciotto!>>
Cosa vuole insinuare.
<<Ti piace e non fai altro che pesare a lui? Ti capisco... Il problema non è andarci a letto... è non lasciarselo sfuggire.
E credimi... tenersi Koan è impossibile!>>
Non so dove vuole arrivare, sono confusa.
<<Sei innamorata di lui?>>
Le chiedo facendo il suo stesso gioco.
<<Non è questo il problema!>>
Non risponde chiaramente, ma io  capisco benissimo, avevo intuito bene sin dall'inizio.
L'ho colta nel segno!
Rientriamo a lavoro che non ci siamo scambiate più una sola parola, un silenzio di tomba.
Ma adesso voglio sapere, questa sera Koan mi dovrà spiegare.
<<Diletta tutto bene? Siete rientrate tutte e due con un muso lungo. Qualche problema?>>
Esordisce Satoshi appena mi vede.
<<Non è successo niente, è questo il problema.>>
Lo informo irritata.
<<Senti Diletta, non fare molto caso a Yu, lei è fatta così, dice delle cose e poi se ne pente.>>
Mi tranquillizza Satoshi.
<<Io direi che,  più  che dirle te le spiattella in faccia, ma se si tratta di lei, allora non sono affari miei.>>
<<Okay l'hai colta nel segno! Ma in fondo è una brava ragazza, dalle tempo.>>
La difende.
<<Sai cosa ti dico Satoshi? Non m'importa. Io voglio vivere la mia vita come più mi piace, e non ascolterò chiacchiere inutili.>>
Gli dico sicura di me.
<<Brava Diletta questo è lo spirito giusto.>>
Mi dice, e scoppiamo in una bella risata.

  Undici anni in più di paradiso (FINE PARTE PRIMA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora