capitolo 44

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Dopo il chiarimento, diverse telefonate, e alcuni impegni, siamo rientrati a casa verso le sette.
Entrando noto subito il tavolo per ospiti adiacente all'immenso living, impeccabilmente imbandito per tre persone, con tanto di centrotavola e un candelabro, una tavola diversa dal solito, niente hashi, le bacchette giapponesi, solo posate d'argento, usanza troppo occidentale per il paese nipponico.
<<Vedo che ci sarà un terzo ospite, di chi si tratta? Qualcuno dall'estremo occidente?>>
Gli chiedo dimostrando un sagace intuito, e capisco che è questa la sorpresa di stasera.
Koan mi guarda stupito e mordendosi un labbro nervosamente accenna.
<<Ricordi che ti avevo accennato dell'arrivo di mia nonna per questa settimana?>>
<<Sì, prevista per domani!>>
Gli affermo.
<<Beh... diciamo che è arrivata in anticipo... Questa sera!>>
Ci ho azzeccato, la nonna irlandese di Koan finalmente la conoscerò. Mi prende subito una forte agitazione, certo che conoscere due donne diverse, appartenenti entrambe alla vita di Koan lo stesso giorno, è stressante ma anche emozionante.
Neanche farlo apposta si sente arrivate qualcuno.
<<Eccola puntuale, aspettami qui, le vado incontro!>>
Koan non nasconde la gioia, la indole di ragazzino esce fuori non appena parla di lei, le vuole un mondo di bene, visto e considerato che è l'unica e vera parente che ha.
Anche se noto un affiatamento con Kaii e suo padre, che gli considera, uno suo come un fratello e l'altro come un padre.
Entrano insieme mentre la nonna lo tiene stretto a sé, si avvicinano e Koan con orgoglio mi presenta a lei.
<<Nonna questa è Diletta, Diletta questa è mia nonna Dory.>>
La faccia felice di Koan è contagiosa.
<<Salve mia cara Diletta! Dàireen O'Neill Kondo, ma chiamami pure tu nonna Dory.>>
La sua stretta di mano è salda, e accenna anche a un piccolo abbraccio inchinandosi un po'.
La nonna di Koan è una signora sulla settantina d'anni, ma con un aspetto giovanile e sempre affascinante: alta, magra, pelle ben curata e i capelli lucidi biondi con qualche ciocca di bianco candido, che le da un'aria più sbarazzina. Capisco da chi ha preso, non solo le striature verdi degli occhi della nonna, ma anche l'altezza, e i riflessi più chiari dei capelli.
Infossa un tailleur verde bosco; pantalone e giacca, che risalta la tonalità dei suoi occhi, scarpe e sotto giacca color panna e un filo di trucco. È proprio una bella signora e si intuisce che è una donna molto in gamba.
<<Vedo che indossi la divisa del museo.>>
Mi dice con una faccia stizzita, non ne capisco il senso.
<<Le ricordo che ci lavoro... Appunto!>>
<<Beh figliuola! Sei la ragazza di mio nipote adesso, e devo dire che sei davvero molto carina, ma andare a lavoro con questa...>>
<<Veramente...>>
E mi guardo senza capire, con questa? Dio è una bellissima livrea elegante... Cosa vorrà dire?
<<Sì tesoro, ti vedrei benissimo con abiti più eleganti da vera Signora!>>
Mi giro stupita e guardo Koan con faccia sorpresa e interrogativa, perché non interviene in mia difesa, non capisco la nonna!
<<Senti nonna... Diletta stava giusto appunto andando a cambiarsi per la cena, e poi trovo che sia molto bella con la sua livrea.>>
Grazie a Dio mi viene in aiuto e mi accompagna.
<<Con permesso...>>
Mi congedo educatamente, oddio ho a che fare con una donna con
la puzza sotto il naso.
<<Ti prego Diletta non replicare. Mia nonna è fatta un po' a modo suo. Fai presto.>>
Mi da un bacio al volo e torna da lei.

La cena si consuma tra battutine allusive e rimproveri sul mio atteggiamento. Caspita la nonna Dory è una che vuole le cose davvero a "modo suo", sorprendo Koan a strizzarmi il ginocchio, ogni volta che rimango sconvolta dalle uscite della nonna un po' troppo aristocratiche, per i miei gusti.
<<Sai Diletta, non ti ho mai specificato chi era la "donna", che voleva i musei con la stessa struttura uguale, era proprio lei.>>
Mi ricorda Koan divertito e u po' anche per smorzare la mia tensione.
<<Sì cara, sono proprio io, e ne ho fatto costruire un'altro uguale anche a Dublino, che il tuo povero nonno non ha fatto in tempo a vederlo ultimato.>>
Specifica la nonna.
<<Quindi ci sono ben quattro musei gemelli!>>
Le dico sorpresa.
<<Sì Diletta!>>
Aggiunge subito Koan.
<<Alla veneranda età di sessanta e passa anni, la nonna ha avuto l'idea di aprire una catena di musei, con un modo operativo tutto suo, il nonno la accontentata subito.>>
Racconta Koan divertito.
<<È stato uno dei suoi ultimi regali che mi ha fatto prima di...>>
Le muoiono le parole in gola, rotte dall'emozione, poi si scusa e si alza e si allontana un attimo.
<<La nonna amava il nonno alla follia, e non ha retto la sua morte e poi... La morte di suo figlio la buttata giù ulteriormente, reagisce facendosi forza solo per me. Lei non vede l'ora di vedermi sistemato. Credo che non si darà pace finché non vedrà realizzato il suo sogno.>>

Finita la cena, ci ritroviamo a letto presto, domani ci attende una nuova giornata di lavoro.
<<Quanto tempo resterà da noi tua nonna?>>
Chiedo a Koan e intanto ci infiliamo sotto le coperte.
<<Giovedì, sul tardi ha l'aereo per Londra. Perché me lo chiedi? Non ti piace mia nonna?>>
Mi punzecchia.
<<No, non è questo che intendevo e... credo di non piacerle!>>
Gli confesso.
<<Oh no Diletta! Ti sbagli, io la conosco bene mia nonna, a lei piaci molto!>>
Mi assicura.
<<Se pensi al fatto che ti stava a dosso, per lei sono come dei consigli che voleva darti. Ti vuole sopraelevare, ha capito che ci tengo molto a te, vuole darti il meglio. E solo sbagliato il modo in cui te lo comunica, ma credimi, tu le piaci molto. Tanto è vero che domani vuole passare la giornata con te.>>
Mi guarda di sottecchi cercando di  capire la mia reazione.
<<La giornata insieme? Ma io devo lavorare...>>
Gli ricordo, un po' è una scusa perché non voglio.
<<Ti prego Diletta, me lo ha chiesto lei. Ci tiene.>>
È in modalità di supplica.
Lo guardo ma non rispondo, quasi ad acconsentire senza gioire del fatto.
<<Okay...>>
Bisbiglio.
<<Grazie amore!>>
Sorpresa del suo nuovo nomignolo, mi lascio baciare profondamente, e mentre i suoi baci si fanno sempre più accentuati, mi viene in mente Naomi, e il dubbio se dirglielo del fatto che ho parlato con lei proprio oggi.
Devo farlo, se continua e mi lascio coinvolgere troppo, poi non riesco... E mentre scende dolcemente dalla bocca, al collo, al petto...
<<Ho parlato con Naomi oggi!>>
Gli sussurro tutto d'un fiato.
Lui si blocca con la bocca appoggiata sul mio seno, solleva la testa, e senza dire una parola mi guarda con due piccole fessure, sembra mettere a fuoco il fatto di aver capito bene o no.
Poi sbuffando alquanto seccato, si solleva e si sdraia dalla sua parte incrociando le braccia.
<<Sapevo che un giorno il mio passato sarebbe venuto a bussare alla porta, e non mi avrebbe lasciato in pace.>>
<<Tranquillo Koan, non è successo niente! Abbiamo parlato e basta. È stata molto cordiale, e penso che abbia fatto piacere a entrambe chiarirci.>>
Gli spiego, lui fissa davanti a sé, con un viso corrugato senza replicare nulla.
<<Di qualcosa Koan!>>
Lo supplico.
Koan continua a non dire nulla, riprende a baciarmi, ma questa volta di dolce non c'è niente, la sua frenesia si fa forte e passionale, senza nessun freno, e mi rendo conto che questo è un suo modo di sfogarsi da qualsiasi tensione.
Il sesso "bomba" mi piace moltissimo.
Da parte mia non posso che esserne felice.

  Undici anni in più di paradiso (FINE PARTE PRIMA)Where stories live. Discover now