capitolo 26

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Mi avvio per la sala. La casa è molto grande, oltre alla cucina, la camera dove dormo io e questa sala, non ho visto altro, ah... oggi ho avuto l'onore di vedere la stanza dove dorme Koan, e se penso per quale motivo mi vengono i brividi!
Davanti a me vedo una vetrata che porta nel portico fuori, mi avvicino ed esco; in casa oltre a me e Koan non c'è nessuno. Seguo il portico verso la mia destra, e vedo altre vetrate che danno all'interno.
Mi avvicino una a caso, e cerco di capire di che stanza si tratti mi faccio ombra con la mano sul vetro, e guardo dentro, è una specie di biblioteca personale: ci sono scaffali pieni di libri, una scrivania, un divano per leggere, e la cosa che mi colpisce di più sono dei quadri appesi nella parete in fondo.
Ora sono curiosa voglio vedere di che si tratta, l'unico è rientrare dentro e trovate l'ingresso. Cerco di orientarsi e rientro alla ricerca della porta, seguo le mura che potrebbero portarmi al posto giusto. Mi infilo nell'atrio, dove porta anche alla stanza di Koan, la supero e mi avvio verso sinistra, vedo subito una porta che mi ispira  e la apro: tombola! Trovata al primo colpo, è questa; vedo le librerie, il divano, la scrivania e dietro ci sono i tre quadri appesi in fila, gli stessi che ho visto da fuori.
Mi avvicino e gli osservo: il primo a destra riconosco l'analogia dello stessa stampa del museo, sembra una sequenza, la donna vestita in kimono qui è in piedi di fianco all'uomo, e sono ritratti più da vicino.
Vedo bene la donna; con pettinatura e costume tipicamente giapponese. È bionda occhi verdi e ha fisionomie occidentali, lui no, sono alti uguale e sembra che si amino molto.
Il quadro al centro è molto antico e sbiadito, ma anche questo è un ritratto di famiglia: un uomo e una donna nipponici.
Nel primo a sinistra rimango sorpresa dalla somiglianza di Koan con questa donna molto giovane, seduta su una poltroncina con un uomo elegante in piedi dietro, anche questo un ritratto di famiglia.
Non ci faccio molto caso, e come se, tutti in questo paese si somiglino, chi più chi meno.
Anche se sono convinta, che uno come Koan è più unico che raro.
<<Diletta andiamo io sono pronto!>>
Sento la voce di Koan che mi cerca.
Devo uscire da qui senza farmi vedere, o penserà che sono una ficcanaso. Esco e chiudo la porta piano e vado verso la sala, quando mi trovo Koan davanti che mi guarda; mi sento come un bambino a cui hanno beccato rubare la marmellata. Rimaniamo per qualche secondo a fissarci, io faccio l'indifferente e cammino passandogli affianco, lui mi ferma scivolando le sue braccia sulla mie da dietro la spalle, e mi da un bacio in testa.
<<Signorina! Facciamo la superba, visto quanto siamo belle stasera?>>
Alle sue parole dolci riprendo fiato. Allora non è arrabbiato.
Mi giro e ci diamo un bacio profondo.
<<Meglio andare Diletta!>>
Mi dice Koan combattuto.

Saliamo in macchina, direzione Kyoto.
Mi sento diversa da tutte le volte che sono salita in questa auto, anche Koan sembra diverso; più tranquillo, più felice. Ogni tanto  si gira, mi guarda e sorride.
<<Come sta Signorina?>>
Mi chiede e come se volesse aggiungere altro.
<<Decisamente bene!>>
Gli rispondo col sorriso sulle labbra.
Koan mi prende la mano e me la  stringe, è un modo per comunicarmi che sta bene anche lui.
Arrivati davanti a un edificio Koan parcheggia di fronte. Scendiamo e da fuori si sente una musica proveniente dall'interno.
<<È qui che dobbiamo entrare?>> Chiedo perplessa.
<Sì!>>
Mi risponde attirandomi a se  e facendomi fare un giro di valzer a ritmo di musica.
<<Se vuoi possiamo sempre rientrare a casa!>>
Sussurra durante il casché, ed è evidente la sua ilarità.
<<Non mi tentare...>>
Lo provoco.
<<Se non fosse che ci aspettano... Un momento, non abbiamo chiamato Bea per l'appuntamento!>>
Gli ricordo preoccupata. E cerco il telefonino in borsa.
Lui mi ferma la mano.
<<Mia cara... Tu non hai fiducia in me. Vieni!>>
Mi trascina dentro per mano.
Una volta dentro la musica si fa più forte, il locale e decisamente carino ed è pieno di ragazzi giapponesi ma anche stranieri.
Koan si dirige dritto in un punto ben preciso, come se sapesse dove andare. In lontananza vedo un braccio sventolare, e mentre ci avviciniamo sempre più, riconosco la mia amica Bea seduta insieme a Elisa e Marta e un'altra persona.
<<Kaii? Mah! Koan non mi hai avvisato che c'era anche lui?>>
Mi ha tenuta all'oscuro di tutto.
<<Signorina, non ho avuto il tempo di avvisarti, ti ricordo che eravamo alquanto deliziosamente occupati...>>
Mi fa una battutina allusiva, e io mi sento avvampare il viso al solo ricordo.
<<Diletta! Finalmente siete arrivati. Siamo venute qui con Kaii, carino il locale, certo che il tuo amico Koan è pieno di risorse.>>
Mi dice Bea facendomi l'occhiolino.
Ci sediamo tutti in una poltrona a semicerchio. Io sono in mezzo a Bea e a Koan. Bea come al solito tiene banco con la sua parlantina. Koan  ordina da bere per tutti, ogni tanto mi accarezza la punta del ginocchio, nel momento in cui sono tutti distratti.
Dopo un sorso del delizioso campagne, Koan mi prende il calice e lo poggia sul tavolino.
Io lo guardo esitante.
<<Diletta non voglio che esageri con l'alcool, te l'ho detto ti voglio lucida per...>> Mi sussurra e non finisce la frase.
Dopo una mezz'oretta Bea mi chiede di accompagnarla in bagno.
Okay a Bea non sfugge niente, mi guarda sempre più insistente.
<<Vengo io...>>
Non riesce a finire la frase Marta.
<<Non ti azzardare... Devo andarci con Diletta!>>
La interrompe a denti stretti Bea.
<<Okay, ti accompagno!>>
Se vuole sapere sarà accontentata.
Bea passa avanti e io la seguo, mi giro verso Koan che mi guarda.
<<Koan, se fra venti minuti non sono tornata, vieni a salvarmi.>>
Gli dico ironica.
Seguiamo le indicazioni per il bagno, arrivate lì c'è la fila per entrare.
<<Pare che dobbiamo aspettare! Vuoi raccontarmi qualcosa nel frattempo?>>
Il sarcasmo di Bea è lampante.
<<No! Tu?>>
Sto al gioco.
<<Dai Dile, basta giocare dimmi è successo qualcosa? L'ho capito da come vi guardate.>>
Me lo dice come se avesse scoperto un crimine.
<<Va bene Bea, io e Koan...>>
Non riesco a finire la frase.
<<Oh mio Dio Dile! Vi siete baciato sul serio.>>
Bea è scandalizzata o altro!
<<Beh, diciamo che so come baciano i giapponesi, e non solo...>>
Le confesso.
<<Scherzi Dile! Lo avete fatto?>>
E fuori di sé.
<<Sì Bea lo abbiamo fatto! Ed è stato incredibilmente intenso, la cosa più bella ed eccitante che abbia mai provato.>>
Dovevo dirlo a qualcuno o sarei impazzita.
Bea mi guarda in un modo strano, non capisco se è o no, contenta per me.
<<Bea che c'è?>>
<<Non so Dile, forse sei stata troppo precipitosa.>>
Mi dice con voce deludente.
<<Insomma Bea, io non ti capisco, quando stavo con Marco me la tiravo, ora sono precipitosa.>>
Mi sto infuriando, questa non si decide.
<<Si hai ragione ma... Lo conosci appena! Non puoi sapere...>>
Insiste.
<<Ti ricordo che Marco lo conoscevo da cinque anni, ed è finita come tu sai benissimo.>>
Ho perso le staffe.
<<Mah...>>
Non sa dire altro Bea.
<<Senti, vai pure in bagno, è libero.>>
Sbotto, lei gira ad entra in bagno.
Dalla porta vedo entrare Koan. È venuto a prendermi come gli ho detto, che carino!
<<Diletta ascoltami bene, devo rientrare a Tokyo>>
Mi dice con calma.
<<Sì lo so, domani mattina presto dobbiamo andare via.>>
<<Ehm no! Ascoltami Diletta... Io devo andare a Tokyo adesso...
Tu rimani qui con le tue amiche, ci vediamo fra due giorni quando rientrate.>>
Mi spiega risoluto.
Ascolto le sue parole ma non capisco... Perché vuole andare via adesso e senza di me?  Come è possibile! Ha ottenuto quello che voleva, e ora mi sta scaricando? Dio non ci posso credere, sembrava felice, e invece...
<<Ti prego Diletta! Non fare quella faccia ci vediamo presto, te lo prometto, io...>>
Koan mi bacia allungo sulla fronte, poi si gira e si avvia verso l'uscita del bagno.
<<No Koan ti prego!>>
Lo supplico disperata. Intanto vedo che è entrato Kaii a prelevarlo.
<<Sbrighiamoci Koan!>>
Gli mette fretta.
<<Aspetta Kaii!>>
Lo ferma e si avvicina a me.
<<Diletta ti prego, è meglio per te che tu rimanga qui!>>
<<Oh no Koan! Non puoi lasciarmi qui, non dopo quello che è successo oggi pomeriggio.>>
E sento il calore delle mie lacrime bruciarmi il viso.
Koan mi guarda per qualche secondo, con la faccia contratta dalla sofferenza.
<<Okay lei viene con me!>>
Sentenzia rivolto a Kaii.
<<Mah... Koan, potrebbe essere pericoloso.>>
Replica Kaii.
<<Ho detto che lei viene con me! Ho un'idea. Andiamo Diletta non abbiamo molto tempo.>>
Mi prede la mano per seguirlo.
<<Aspetta, devo avvisare le altre!>>
Mentre lo avviso Bea esce dal bagno.
<<Bene, appena in tempo! Bea io sto rientrando a Tokyo con Koan. Adesso! Ti chiamo.>>
Le dico veloce.
<<Aspetta Diletta tu stai andando a Tokyo ora? Questa storia non mi piace!>>
<<Bea non sono affari tuoi. Ci sentiamo!>>
Le rispondo scontrosa.
E vado via con Koan.
<<Ascolta Kaii. Prendo la tua macchina, tu fra mezz'ora accompagna le amiche di Diletta. Ci vediamo all'aeroporto.>>
Aeroporto? Andiamo a Tokyo in aereo? Cosa sarà successo mentre io mi trovavo  in bagno? Okay non farò domande adesso.








  Undici anni in più di paradiso (FINE PARTE PRIMA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora