Capitolo 67: Thinking Out Loud

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Sento il suo sguardo bruciare sulla mia schiena mentre cerco ci concentrarmi sul film

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Sento il suo sguardo bruciare sulla mia schiena mentre cerco ci concentrarmi sul film. Lui se ne sta comodamente stravaccato sulla poltrona del mio albergo, mentre io me ne sto seduta a gambe incrociate sul tappeto a guardare un vecchio film dandogli le spalle.

"E' splendida" mormoro quando la protagonista indossa un meraviglioso abito rosso che le fascia perfettamente il corpo longilineo. Sento il suo profumo ovunque. Non avevo programmato di chiedergli di restare qui, ma è capitato. Credo si una buona idea per entrambi farci un po' di compagnia dopo tutto questo tempo passato lontani può farci solo bene. "Ti vanno delle patatine?" domando senza però staccare lo sguardo dal televisore. "No" replica lui tranquillamente "Ho ancora il dolce di Elsi sullo stomaco. Yannick dovrebbe trovare il coraggio di dirle che non è una brava cuoca" sbuffa facendomi ridacchiare. Fuori batte un leggero venticello che di tanto in tanto sposta la tenda della portafinestra che da sul balcone, lasciata aperta. Ma non è un vento freddo. Perlomeno a me non disturba, ci tiene quasi compagnia. "Vieni qui" mi chiama costringendomi a spostare lo sguardo nella sua direzione. "Voglio mostrarti una cosa". Mi alzo a fatica poggiando una mano sul tavolino da salotto per aiutarmi a sollevarmi per poi dirigermi a piccoli passi verso la poltrona in cui è comodamente stravaccato. 

"Siediti qui" batte il palmo sulla sua coscia mettendosi a sedere composto

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"Siediti qui" batte il palmo sulla sua coscia mettendosi a sedere composto. Faccio come mi dice e mi sento quasi subito al sicuro fra le sue braccia che mi stringono saldamente la vita. Il suo profumo inconfondibile mi investe le narici e non so neppure io per quanto tempo resto imbambolata a contemplarlo. Accede al rullino fotografico del suo cellulare per poi mostrarmi il disegno di una tenera gattina dai bellissimi occhi versi con un grandissimo fiocco rosa intorno al collo. "Che carina" non posso fare a meno di compiacermi alla vista di così tanta tenerezza. "Voglio tatuarmela sul braccio" pronuncia sicuro di se facendomi corrucciare. "Cosa? E perché?" sgrano gli occhi incredula. "Sei tu. Una piccola e meravigliosa minet" sorride compiaciuto lasciandomi del tutto sbalordita. "Non credi di star correndo troppo Antoine? Un tatuaggio è per sempre" gli faccio notare piegando le labbra in una smorfia di disapprovazione. "Tu sei per sempre Sam" asserisce spavaldo facendomi bloccare completamente il respiro. Sorrido istintivamente alle sue parole, e nonostante sappia che la nostra altalenante relazione ha più alti che bassi non posso fare a meno di affondare la testa nell'incavo del suo collo e allacciare le braccia intorno alla sua vita. "Continuo a pensare che non sia una buona idea, ma non ti nascondo che allo stesso tempo mi compiace" ammetto facendolo ridacchiare. "E' il tuo ego smisurato amore" replica pizzicandomi teneramente il naso. "Può darsi" faccio spallucce provocandogli un'ulteriore risata. Mi accoccolo a lui, baciandolo dolcemente sulla guancia. Lui mi sfiora delicatamente i capelli per poi strofinare il naso sulla mia fronte. "Non lasciarmi mai più Sam. Non posso perderti ancora, ne morirei". C'è una quieta disperazione nella sua voce che mi fa tremare il cuore. "Dovremmo trovare un equilibrio Anto, stare per un po' di tempo insieme e vedere come va". Lui annuisce circondandomi la testa con un braccio, e facendo aderire il mio viso sulla sua spalle, mentre mi lascia dei piccoli e delicati baci sui capelli. "Vieni a vivere con me" pronuncia alla fine scatenandomi una serie di emozioni indecifrabili. Se una parte irrazionale di me gli direbbe subito si, quella forse più matura tentennerebbe per la paura di rimarci scottata un'altra volta. "Quando ho detto passare un po' di tempo insieme non intendevo accasarsi immediatamente" sbuffo solleticandogli il braccio con le dita.

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