Capitolo 56: Nobody Loves Me Like You Do

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"Grazie Seattle, siete stati magnifici" pronuncio dando l'ultimo saluto ai miei fans venuti a sostenermi qui alla 'KeyArena at Seattle Center', prima di chiudere definitivamente lo spettacolo

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"Grazie Seattle, siete stati magnifici" pronuncio dando l'ultimo saluto ai miei fans venuti a sostenermi qui alla 'KeyArena at Seattle Center', prima di chiudere definitivamente lo spettacolo. "Quest'ultima canzone si chiama 'Nobody Loves Me Like You Do' ed è molto importante per me, l'ho scritta pensando alla persona che amo. Ero su un aereo diretto per Los Angeles, pensando alla persona che avevo appena salutato in aeroporto, e con le lacrime agli occhi ho preso un pezzo di carta e ci ho scritto su qualche parola. Per la scelta della melodia, ho pensato alle belle emozioni che mi evoca la sua risata, così una volta arrivata in studio di registrazione ho arrangiato la musica al pianoforte. Non so cosa ne sia venuto fuori, ma io l'ho scritta con il cuore, e voi siete i primi a cui la faccio sentire. Quindi in questa canzone c'è il mio cuore, e che dire, spero che voi l'apprezziate. Buona notte ragazzi, è stata una serata magnifica, voi siete così calorosi e io non sarei qui senza di voi. Grazie per tutto quello che avete fatto per me. Grazie perché mi avete aiutata a cantare. Che Dio vi benedica."

Le luci e le scenografie illuminano il palazzetto gremito di gente che continua ad urlare o cantare insieme a me alzando su dei cartelloni con delle scritte che purtroppo non riesco a leggere, o per la lontananza o per le luci troppo forti. Le mie dita scivolano sul pianoforte come fossero parte integrante dello strumento, mentre la melodia che ne viene fuori, mischiata ai rumori della folla, mi regala un senso di pace e armonia che mi basta a riportarmi fra le braccia di Antoine che non vedo da settimane. Ci sentiamo tutti i giorni per telefono, e la sera ci vediamo su Skype, ma ogni volta è un tormento, guardarlo da uno schermo e non poterlo toccare. Prima dell'inizio del tour sono stata in molti Paesi, ma lui non ha potuto seguirmi a causa del suo impegno con il calcio. Però, non mi ha mai fatto mancare la sua presenza, facendomi lasciare un mazzo di fiori diverso in ogni hotel in cui ho alloggiato, insieme a dei bigliettini che riportavano sempre la stessa scritta.

<< Vous remplissez tous les espaces de mon cœur, et c'est pourquoi j'aime être fou. (Traduzione in italiano: Riempi ogni spazio del mio cuore, ed è per questo che ti amo da impazzire.)>>

Mi manca, mi manca terribilmente. Mi mancano la sua voce, i suoi occhi, i suoi capelli miele, l'accenno di barba sul suo viso, il suo alito fresco, il suo profumo di muschio e pino, la sua pelle vellutata, il suo essere dolce e allo stesso tempo spavaldo.

Lascio suonare al pianoforte la sua ultima nota, prima di salutare i miei fans di Seattle, per poi tornare in camerino a sistemarmi aspettando che il palazzetto si svuoti e le strade diventino più tranquille così da poter tornare in albergo e riposare in vista del prossimo concerto al Moda Center di Portland. Mia madre e Jennifer, la sua assistente sono subito dietro di me una volta lasciate le scene. "Sei stata bravissima Dovey" pronuncia mia madre abbracciandomi mentre Jennifer mi rivolge un sorriso tenendo una bottiglietta d'acqua fresca fra le mani che mi consegna una volta staccatami dall'abbraccio di mia madre. "Grazie Jen" pronuncio per poi tracannarne quasi la metà. "Tesoro, vado a farti preparare la macchina per tornare in albergo, oltre a Jasper e James, ci sarà un'altra squadra di bodyguards che ti scorterà finché non sarai giunta a destinazione". Annuisco prima di recarmi finalmente nel mio camerino così da potermi togliere questi maledetti stivaletti con il tacco che stanno tormentando i miei piedi.

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