Capitolo 9: No Regrets

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Mi sistemo meglio nel cappellino di Antoine e insieme entriamo nel ristorante in cui Nicky ci sta già aspettando seduta al tavolo.

"Ti sei svegliata" mi sorride con finto entusiasmo per poi rivolgere le sue attenzioni ad Antoine che ha preso posto accanto a me "Si, ero solo un pò stanca" rispondo prendendo il menù per dare un'occhiata alle pietanze tra cui poter scegliere, l'ultima cosa che voglio al momento è intavolare una conversazione con lei.

"Perché non ti togli il cappello?" la voce stridula di Nicky mi costringe ad alzare gli occhi dal menù per osservarla con aria interrogativa ed annoiata "Ma a te che importa scusa?" affermo accigliata, lei scrolla le spalle e poi ritorna sul menù decidendo che forse è meglio non andare oltre.

"Bistecca al sangue con contorno di patatine fritte" decreto alla fine fiera di me stessa. Sorrido pensando alla faccia che avrebbe fatto Stacie se avessi fatto una simile scelta davanti a lei. Da quando sono diventata famosa, non c'è stato un giorno in cui non mi abbia rimproverata per il mio aspetto o per il mio fisico, mi costringeva a bere un intruglio disgustoso ogni mattina dicendomi che avrebbe eliminato tutte le tossine dal mio corpo e che mi avrebbe aiutato a mantenere una linea sempre perfetta. 'Sono costretta ad una dieta ferrea da quando sono diventata famosa, ciò significa che sono affamata da quasi quattro anni' penso posando una mano sullo stomaco brontolante. Il fatto di essere qui adesso mi dà modo di pensare a ciò che voglio essere senza costrizioni o pressioni. Se potessi farei un po' come nella serie Disney Hannah Montana, dove la protagonista si prende la parte migliore dei due mondi: vive il suo sogno, ma allo stesso tempo mantiene la sua vita di adolescente comune, purtroppo la vita vera non va così, non ci sono mezze misure, o è tutto bianco o è tutto nero. Se ripenso agli anni passati non mi pento di quello che ho fatto, ma solo del modo in cui mi sono lasciata trattare: tutti cercano di convincerti di un'idea e alla fine lasci convincere te stessa di un qualcosa che non avresti mai fatto in vita tua. Ci sono cose che i soldi e la fama non posso comprare, come l'umiltà, il rispetto, la felicità e soprattutto l'amore. 'Ci sono cose che ho fatto, o che sono stata costretta a fare che non mi rendono fiera di me stessa, ma a volte è meglio una grande bugia che una grande umiliazione?' stringo forte il tovagliolo posato sulle mie gambe provando a scacciare le immagini di quell'episodio che mi ha cambiato completamente la vita e non riesco a non provare vergogna per la mia persona ogni volta che mi pongo questa domanda.

"Allora cosa vi porto?" chiede la cameriera sorridendoci cordialmente e costringendomi ad alzare gli occhi ormai lucidi, Antoine le conferma le nostre ordinazioni e lei appunta tutto su un taccuino per poi allontanarsi dopo averci rivolto un ulteriore sorriso.

"Allora come vi siete conosciuti?" chiede Nicky improvvisamente alternando la sguardo tra e me e Antoine 'impicciona' penso alzando gli occhi al cielo "Ci siamo scontrati" risponde Antoine ridacchiando "Lei mi è venuta addosso e poi è scappata via, l'ho seguita, per poi trovarla in lacrime su una panchina non poco distante dal nostro 'incontro" mima le due virgolette pronunciando quella parola per poi guardami e sorridere e in quel momento non posso fare a meno di pensare a quanto sia spontaneo e vero quel sorriso. Sorrido a mia volta e abbasso gli occhi imbarazzata "Mi dispiace per essere stata scortese all'inizio" sussurro tenendo ancora lo sguardo basso "Tu volevi solo aiutarmi e io mi sono comportata male" continuo mordicchiandomi le unghie come ogni qualvolta mi sento in imbarazzo. "Perché piangevi?" domanda Nicky impertinente "Beh, questo non credo ti riguardi" affermo stringendo gli occhi che si riducono a due fessure. I suoi occhi da curiosi passano a scocciati e inizia a sbuffare sommessamente facendomi irritare ancora di più. 'Cosa vuole questa?' penso, sicuramente non andrò a raccontare i fatti miei proprio a lei, anche perché non ho idea di come poter giustificare la reazione di quel giorno senza inventare cose assurde. "Ha litigato con il suo ragazzo" scherza Antoine facendomi alzare gli occhi al cielo per poi rivolgergli un' occhiataccia di rimprovero "Non ho nessun ragazzo, te l'ho già detto anche ieri, non è divertente" sbuffo contrariata facendolo ridacchiare ancora di più. "Ho litigato con una persona che ritenevo importante e che alla fine si è solo rivelata falsa e senza scrupoli" confesso sconfitta senza riuscire a mantenere il contatto visivo con i due. "Da quanto tempo vi conoscete?" domanda Nicky ad Antoine ignorandomi completamente avendo ormai capito che sono restia ad ogni tipo di domanda posta da lei. "Da ieri" risponde lui scrollando le spalle. Gli occhi di Nicky in un primo momento confusi subito dopo diventano increduli, ed inizia a guardare entrambi senza dire una parola "Cioè voi vi conoscete da un giorno e avete deciso di partire in vacanza insieme?" domanda scioccata continuando a fissarci intensamente. "E allora?" chiedo acidamente guadagnandomi un'occhiataccia di rimprovero da parte di Antoine che mi fa alzare gli occhi al cielo scocciata. "Si, c'è una scommessa in corso tra di noi, se Sam perde sarà la mia schiava per tutto il soggiorno a Monterey" afferma lui sorridendo per poi rivolgermi un occhiolino malizioso a cui rispondo con un dito medio. "Tanto vincerò io" dico convinta guardandolo con sufficienza. Lui si avvicina piano al mio orecchio e sussurra  con voce flebile qualcosa per non farsi sentire da Nicky "Non vedo l'ora di poter sentire le tue mani piccole e delicate avvolgere la mia pelle per massaggiarla" avvampo all'istante per il tono basso e per niente innocente utilizzato dal biondo per poi abbassare gli occhi per non incontrare i suoi azzurri sicuramente divertiti. 'Che impertinente' penso, quando si comporta in questo modo mi viene la voglia di prenderlo a sberle, l'unico motivo per cui mi trattengo e perché poi mi pentirei di aver rovinato un così bel viso. "Ecco a voi i vostri piatti" esordisce la cameriera liberandomi da quella situazione imbarazzante, le sorrido grata, e non solo per la fame. Sposto gli occhi verso il biondo intento a guardarmi con un sorriso divertito e gli rivolgo un'occhiataccia per poi portare l'attenzione di nuovo sul mio piatto.

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