Capitolo 39: Give me your all and nothing else.

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"Dobbiamo parlare" afferma una volta chiusa la porta della mia stanza "Non mi va di parlare, mi mettono ansia queste due parole" sbuffo legandomi i capelli in uno chignon disordinato "A me si invece" sbotta facendomi girare di scatto nella sua dir...

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"Dobbiamo parlare" afferma una volta chiusa la porta della mia stanza "Non mi va di parlare, mi mettono ansia queste due parole" sbuffo legandomi i capelli in uno chignon disordinato "A me si invece" sbotta facendomi girare di scatto nella sua direzione "Ma che problema hai?" aggrotto la fronte assottigliando gli occhi "Ti ho detto che adesso non mi va" replico sgarbatamente lanciando la borsa in un angolo della stanza per poi sedermi sul letto per levare le scarpe con il tacco "Invece si, mi stai nascondendo qualcosa, e tu sai quanto odio quando mi dici le bugie Samantha" ribatte facendomi alzare gli occhi di scatto nella sua direzione "Che vuoi dire?" deglutisco il groppo in gola continuando a mantenere il contatto visivo, "Che tu non stai bene, devi farti visitare, e mi da fastidio quando vuoi fare sempre di testa tua senza voler sentire le opinioni degli altri" emetto un sospiro di sollievo togliendomi definitivamente le scarpe, è preoccupato per la mia salute, lo capisco, ma se si fosse accorto di Sean, e del suo modo insano di starmi intorno non saprei come avrei reagito, o meglio come avrebbe reagito lui. "Sto bene Antoine, sono solo un po' stressata" provo a tranquillizzarlo alzandomi per raggiungerlo "Tra pochi mesi parte il tour e mi sento un po' affaticata, ho praticamente fatto tre tour in quattro anni, non mi sono mai fermata un attimo, e delle volte non riesco a tenere il ritmo, tutto qui" affermo prendendo la sua mano e stringendola nella mia "Dovresti prenderti una pausa lo sai? Non mi piace vederti così" pronuncia con voce mortificata cercando il mio sguardo "Ti prometto che appena finirò questo tour mi prenderò una lunghissima pausa e io te ce ne andremo in un bel posto insieme, sei mai stato a Canouan? E' un'isola del Mar dei Caraibi, nell'arcipelago delle Grenadine, avevo pensato di andarci con la mia famiglia qualche anno fa, ma sono sempre stata troppo impegnata, e mi piacerebbe davvero se mi accompagnassi" dico accarezzandogli la mano con la punta delle dita "Certo che ci voglio venire insieme a te, verrei ovunque con te Sam, perchè non lo capisci?" scuote la testa tristemente facendomi rabbuiare "Certo che lo capisco, ho solo un po' la testa da un'altra parte" confesso appoggiando la mano libera sulla sua guancia "Ma ti prometto che cercherò di rendere questi pochi giorni che abbiamo insieme indimenticabili" continuo alzandomi sulle punte per raggiungere le sue labbra "Voglio solo te e basta" sussurro contro la sua bocca mentre lui mi cinge entrambi i fianchi avvicinandomi di più a se "A volte mi chiedo cosa pensi quando mi guardi" afferma improvvisamente facendomi spostare la testa leggermente all'indietro "Io penso che mi sento a casa, che non c'è altro posto nell'universo migliore delle tue braccia, che il tuo sorriso è così luminoso da illuminare il mondo intero, e nei tuoi occhi così assurdamente belli mi ci perdo ogni volta, io quanto ti guardo penso che mi rendi felice" sussurro tracciando con la punta delle dita il contorno delle sue labbra, lui resta interdetto per qualche istante, forse non aspettandosi la mia più totale sincerità "Ti amo Sam" appoggia la sua fronte sulla mia facendomi tremare dall'emozione "Antoine, io.." balbetto stringendo la sua mano "Tu sei l'uomo di cui.." chiudo gli occhi mentre lui continua a cingermi la vita "Di cui?" sussurra contro le mie labbra mentre io sento i palpiti del mio cuore aumentare smisuratamente. 'Diglielo' si intromette la mia coscienza dopo tanto tempo di silenzio 'Avanti, digli che lo ami, fallo adesso' mi incalza mentre io mi trovo in uno stato di inerzia totale "Tu sei l'uomo di cui ho bisogno" dico alla fine pentendomi subito dopo della mia codardia.

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