Capitolo 32: Little Things

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Fare jogging a Santa Monica con i bodyguard al tuo fianco che non ti mollano un attimo, i paparazzi a scattarti foto imperterriti e la gente continuare a fermarti per una foto o qualche chiacchiera non è il massimo, avevo detto a Stacie che sarebb...

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Fare jogging a Santa Monica con i bodyguard al tuo fianco che non ti mollano un attimo, i paparazzi a scattarti foto imperterriti e la gente continuare a fermarti per una foto o qualche chiacchiera non è il massimo, avevo detto a Stacie che sarebbe stato meglio fare esercizio fisico nella palestra di casa mia, ma è riuscita a convincermi che i fans devono vedere che sto bene e che sono pronta a tornare sotto i riflettori, così da non compromettere ulteriormente il tour, e sinceramente un po' d'aria fresca dopo giornate intere passate con Leeroy e Renata in sala da ballo a provare i passi per gli spettacoli, non può che farmi bene. "Signorina Ross, vuole gli intimiamo di allontanarsi? Sono troppo insistenti?" esordisce Jasper accanto a me riferendosi ad alcuni paparazzi troppo pressanti "No, è tutto okay" replico proseguendo "Lasciagli prendere quello che vogliono, tanto anche se provassi ad allontanarli tornerebbero alla ribalta" continuo scrollando le spalle. Ormai ci ho fatto l'abitudine ad essere perseguitata dai paparazzi che mi tampinano per strada, inseguono con ogni mezzo o si appostano davanti a casa mia per provare ad immortalarmi in qualche scatto compromettente. L'anno scorso mia madre, mi ha costretto a sporgere denuncia contro un gruppo di fotografi che continuavano a perseguitarmi e sorvegliare ogni mio spostamento, che mi trovassi a Miami, a Londra, o a New York, in casa mia o in un albergo in compagnia di qualche amico, il mondo intero lo veniva a sapere e ogni cosa veniva documentata. Amo fermarmi a parlare con la gente, scattare qualche foto o firmare qualche autografo, ma non sopporto quando la mia privacy viene violata drasticamente o quando le persone mi trattano come fossi un animale da circo, ho sempre 20 anni nonostante tutto e a volte non è facile vivere costantemente sotto la pressione che ti impone il mondo dello spettacolo. "Samantha sei bellissima" esordisce un fotografo continuando a scattarmi delle foto "Sono vere le tue tette?" continua cercando di provocarmi per poter immortalare una mia possibile reazione "Proseguiamo" avverto i miei bodyguard mantenendo lo sguardo basso "E' vero che sei andata a letto con Cameron Dunn nel camerino del suo set cinematografico?" si avvicina pericolosamente a me "Uno degli attori ha detto che urlavi come una puttana" sghignazza mentre io devo trattenermi dal non piangere "Adesso basta" urla Jasper prendendolo dal colletto "Sparisci oppure ti infilo la tua macchina fotografica su per il culo" lo avverte scuotendolo un poco, tanto da intimorirlo "Portala via" istruisce James al mio fianco che non perde tempo e mi scorta fino alla mia auto dove Trevor è già alla guida "Riportala a Los Angeles, io e Jasper dobbiamo sistemare delle cose" comanda il mio autista che annuisce di rimando premendo il pedale dell'acceleratore. "Va tutto bene?" chiede osservandomi dallo specchietto retrovisore "Che ti hanno detto quegli stronzi?" pronuncia dopo essersi fermato ad un incrocio aspettando che il semaforo diventi verde "Il solito" sussurro mordicchiandomi le unghie "Ormai ci sono abituata" scrollo le spalle nonostante mi senta ferita e mortificata "Non badare a quello che dicono, vogliono solo provocarti per poi sbattere in prima pagina che hai provato ad aggredirli" sbuffa rivolgendomi un'occhiata di incoraggiamento "E' tutto okay, grazie Trevor" pronuncio con voce flebile quasi ridotta ad un sussurro "Appena arriviamo a LA, ti fermi sulla 332 S Broadway da Maccheroni Republic? Ho voglia di italiano" affermo facendo aderire la schiena contro il sedile per poi voltarmi ad osservare le strade scorrere veloci al nostro passaggio "Certo" replica rassegnato per non essere riuscito a tirarmi su di morale, imboccando l'Interstate Santa Monica/Los Angeles.

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