Capitolo 64: Hate That I Love You

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L'odore di pelle dei sedili della sua nuova Porsche Panamera, misto al muschio bianco del deodorante per auto, riempiono l'aria dell'abitacolo resa più intensa dai riscaldamenti accesi

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L'odore di pelle dei sedili della sua nuova Porsche Panamera, misto al muschio bianco del deodorante per auto, riempiono l'aria dell'abitacolo resa più intensa dai riscaldamenti accesi. Il pacchetto di una boccetta di profumo è adagiato disordinatamente sul tappetino del sedile del passeggero, e non mi ci vuole molto, sporgendomi, a capire di quale profumo si tratti. Mandarino, Bergamotto, Pepe Rosa, Petitgrain, Cedro, Mela, Rosa, Vetiver di Haiti, Muschio Bianco e Cannella amalgamati magistralmente fra di loro non potevano non dare vita alla perfezione sotto il nome Jardin D'Amalfi della linea esclusiva di Creed. Il silenzio assordante è rotto ogni tanto dai clacson delle auto o dalla musica proveniente dai locali aperti al di là della strada, e le luci dei lampioni misti a quelli dei fari delle macchine donano un'atmosfera meno malinconica. Antoine non dice una parola, è intento a guidare la sua auto diretta al mio albergo, ma il suo modo di guidare troppo lento e ponderato mi fa intuire che vuole rendere il viaggio il più lungo possibile. "Ci sono delle cose per te nel cassettino del cruscotto" pronuncia dopo istanti interminabili puntando con l'indice il cassettino difronte a me. Sussulto, al suono delle sua voce così familiare ma allo stesso tempo lontana e dopo aver passato in rassegna tutti gli oggetti presenti sull'auto, mi sporgo in avanti pigiando un tasto che fa automaticamente abbassare il sacchettino. "Nel pacchettino rosso c'è il tuo regalo di Natale, mentre in quello acquamarina quello per il tuo compleanno. Ti ho scritto un messaggio di auguri ma non hai mai risposto" mormora tristemente decelerando appena in prossimità di un semaforo giallo. "Non dovevi disturbarti. Comunque sono stata sommersa dai messaggi e non l'ho visto" bofonchio passandomi nervosamente una mano fra i capelli. Ovviamente non è vero che non l'ho visto. Il suo è stato l'unico che ho notato fra i migliaia che ho ricevuto quel giorno. Ricordo di aver pianto tutta la sera e di essermi rifiutata di scendere in soggiorno a festeggiare con i miei più cari amici e la mia famiglia. Il dolore era ancora troppo fresco e troppo grande per potermi strappare un sorriso sincero, e pensandoci bene, non sarà mai meno doloroso o più piccolo di quello che è tuttora. Immagini sfocate si fanno spazio nella mia mente viaggiando a mille all'ora, e sono costretta a chiudere bruscamente gli occhi per non rischiare di essere investita dalla disperazione ancora una volta. "Non li apri?" pronuncia con voce debole vedendomi indugiare. Alle sue parole infilo esitante le mani nel cassettino ed estraggo i due pacchetti che si sistemo sulle mie gambe. 

Scarto il pacchetto rosso riconoscendo subito il colore verde Tiffany della custodia, e mi è impossibile non emettere un sospiro quando scoprendo interamente il pacchetto dalla carta regalo leggo la scritta Tiffany & Co. stampata al centro. Sfilo il nastrino bianco che racchiude la custodia, per poi aprire il pacchetto rivelando un'intensa tormalina verde taglio cushion che cattura la luce brillando al centro di bracciale modello in platino, circondata da sfavillanti zaffiri, tsavoriti e diamanti. "Antoine" mormora sbattendo un paio di volte le palpebre. "Io non posso accettarlo. E' troppo" scuoto la testa richiudendo subito il pacchetto.

 E' troppo" scuoto la testa richiudendo subito il pacchetto

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