Capitolo 6

4.6K 172 3
                                    

Camila era probabilmente già uscita da casa mia, ma non dalla mia testa. È spaventoso il fatto che io sia così ossessionata dalla mia vecchia amica. Avevo trascorso l'ultima settimana cercando in qualche modo di trovare una soluzione per andare al suo compleanno. In quel preciso giorno sarei dovuta essere a Los Angeles per una conferenza stampa e, anche se organizzare il tutto sarebbe stato impossibile, chiesi del tempo libero in modo tale da arrivare a Miami nel giro di alcune ore.

Il mio personale mi considerava pazza, anzi forse lo ero. Sopportare cinque ore di viaggio per rivedere la ragazza dai capelli marroni per circa due ore, per poi tornare indietro e sopportare un altro viaggio di cinque ore, è una cosa improponibile per qualsiasi persona, ma non mi importava. Presi persino un aereo privato, per non arrivare in ritardo.

Ero seduta in un taxi e mi stavo dirigendo verso la casa dei genitori di Camila. Sapevo che il suo compleanno si sarebbe svoltò lì perché avevo chiesto a Normani qualche giorno prima. Le mie mani tremavano, sapevo che avrei rivisto, oltre a Camila ovviamente, le mie altre ex-compagne di band. Mi ero preparata mentalmente, ma non ero ancora sicura di riuscire a reggere tante emozioni. Tra di queste regnava la paura. E se mi odiassero ancora? In quel momento pensai che sarebbe stato meglio avvisare la festeggiata del mio arrivo, in modo tale che avrebbe potuto preparare anche le altre. Mi si formò un nodo in gola, che aumentava a dismisura ad ogni casa che il taxi sorpassava.

Quando la macchina si fermò pagai il tassista e scesi, ancora titubante e incerta. Mi sistemai i capelli, che erano molto più lunghi quando li piastravo. Feci un grosso respiro, aggiustai il vestito abbastanza corto, non avevo idea di cosa indossare poiché non sapevo che tipo di festa sarebbe stata e cosa più importante, chi ci sarebbe stato. Il look di Camila l'ultima volta, mi diede uno spunto, così decisi di mettere il mio vestito nero preferito con dei tacchi alti, sempre neri e in aggiunta qualche accessorio. Il tocco finale fu il rossetto, che mi fece sentire un po' più sicura di me. E avevo bisogno di coraggio quella sera.

Mi venne in mente che avrei rivisto anche la famiglia di Camila, con la quale avevo una certa confidenza e, senza dubbio, Hanna. Riuscii persino ad ammettere a me stessa che il bisogno che regnava dentro di me, di apparire bella e sicura era stato scaturito dalla donna bionda.

Non mi accorsi che ero di fronte alla grande casa da circa dieci minuti e fissavo la porta come un'idiota. Presi un altro bel respiro, chiusi gli occhi e suonai il campanello. Sembrava che fosse passata un'ora prima che la porta si aprisse di scatto.

"Lauren!" Camila esclamò con un sorriso pieno di felicità e sorpresa stampato sulla faccia.

Mi abbracciò, più forte della volta precedente e riuscii a ricambiare l'abbraccio posizionando le mie braccia attorno al suo piccolo corpo.

"Buon compleanno!" Dissi sorridendo e lasciandola andare. Scosse la testa velocemente, come se non avesse ancora realizzato che fossi davvero lì.

"Grazie!" Rispose e dandomi una pacca sulla spalla scherzosamente "Mi hai davvero sorpresa, non avrei mai pensato che saresti venuta."

"Beh nemmeno io l'avrei mai pensato, finché non solo salita sull'aereo." Le spiegai, sorprendendola ancora di più.

"Hai preso un volo per venire qua?"

"Cinque ore di viaggio bastano per essere invitata, vero?" Dissi nervosamente, perché ero ancora fuori dalla porta.

"Certo! Scusa, entra." I suoi occhi diventarono pensierosi.

Apparentemente sembrava stranita dal fatto che avessi impiegato così tanto tempo per arrivare al suo compleanno, ma per me era una cosa normalissima. Entrai in casa, piena di decorazioni festive che la rendevano ancora più bella e vivace. Era la prima volta dopo tanti anni che entravo in quella casa.

Do I Wanna Know? (Traduzione Italiana) [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now