Capitolo 46 -Isabel-

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Quanto è difficile mostrare un'indifferenza che non si prova.

è l'unica cosa che penso ogni volta che mi ostino a non considerare Jake... evito di parlargli, di stargli vicino...anche solamente di guardarlo, perché altrimenti...cederei e... e... e non lo so neanche io cosa succederebbe.

Forse, ancora due settimane dopo, continuo ad ostinarmi a non parlargli perché ho paura che se facessimo pace...tornerebbe tutto come prima.

Ho paura che torni a mentirmi.

Sospiro mentre tolgo le cuffie ed inbocco la via di casa... sono uscita per schiarirmi le idee, perché veramente non so più dove sbattere la testa.

La gravidanza va a meraviglia e non potrei essere più felice da quel punto di vista..ormai manca davvero poco e non vedo l'ora di poter abbracciare il mio piccolo Pallino, che ha fatto sentire la sua presenza in ogni istante da quando è stata concepita.

Se invece penso a Jake subito nella mia testa si forma il caos più totale, non so neanche più io come devo comportarmi... è palese che mi sia passata gran parte dell'incazzatura e a mente lucida riesco benissimo ad ammettere che, anche se ha sbagliato tutto...dalla prima all'ultima bugia che mi ha detto, lo ha fatto per proteggermi.

Questo non toglie il fatto che è venuto a letto con me dopo essersi fatto leccare dalla sua ex nuda.

Cerco di cancellare subito l'immagine dalla mia testa, perché non voglio incazzarmi di nuovo...devo andare avanti, lo dobbiamo fare entrambi.

La sua presenza, in ogni singolo centimetro di casa nostra, si fa sempre più sentire ed io rischio completamente di impazzire e far cadere tutte i propositi che mi sto obbligando di mantenere...ovvero stargli alla larga il più possibile, finchè e sé, riusciro a superare totalmente questa situazione.

Che lo ami ancora è palese... voglio dire, è impensabile in questa vita che io, Isabel smetta di amare Jake... è come Romeo e Giulietta, anzi no.

Sto Scherzando...loro due muoiono e io non voglio di certo far fare quella fine ne a me ne tantomeno a Jake.

E per quanto riguarda lui, so che mi ama... so che sta male quanto me di questa situazione, ma sono anche consapevole che non può far niente per risolverla se non fare quello che gli ho detto...starmi lontano.

Anche se la settimana scorsa in cucina gli sono quasi montata addosso e se lui mi avesse spogliato in quel preciso istante, non mi sarei fatta problemi ad aiutarlo.

Ma la cosa non si è ripetuta, anzi... gli sono stata lontana più del solito, per evitare di saltargli tra le braccia ogni volta che mi rivolgeva uno dei suoi sguardi, con quegli occhi azzurri che si ritrova.

Con quegli occhi, in una guerra del genere, equivale barare... parte già avvantaggiato ed io come una perfetta idiota riesco a stento a non farmi cadere le cose di mano quando mi passa vicino, senza dirmi tra l'altro, assolutamente niente.

O quando lo fa con quel dannato sorrisetto, giusto per farmi capire che sa cosa mi passa per la testa ed è perfettamente consapevole che non mi è indifferente.

Cosa che dovrebbe pensare, visto come mi sto comportando...ma sono un libro aperto per lui e non devo sorprendermi che riesca a leggere così bene ciò che provo.

Così come odio quando dobbiamo andare a dormire...perchè... perché odio addormentarmi senza lui accanto a me, senza che mi stringa tra le sue braccia mentre mi sussurra una delle sue cazzate, per farmi scoppiare a ridere all'improvviso nel mezzo della notte, rischiando di svegliare l'intero palazzo.

Oltre noi, l'infinito #wattys2017 Where stories live. Discover now