Capitolo 5 -Jake-

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Ormai ho perso il conto dei bicchieri di tequila che mi sono scolato.

Non ci capisco un cazzo.

So solo una cosa.

Isabel è incinta.

Cazzo. non riesco a trovare una logica in tutto questo.

Non riesco a trovare un modo di risolvere la situazione. Un modo ci sarebbe, ovvio.

Ma lei non vuole.

Non vuole . merda.

Butto giù un altro goccio, ignorando la barista che mi sta facendo gli occhi dolci da quando sono arrivato.

Che se ne vada a fanculo anche lei.

Che situazione di merda.

Lo sguardo di Isabel mentre mi guardava.

Si è già affezionata a quel cosino..come è che lo chiamava..Pallino? Puntino?

Che gli sta crescendo in pancia.

È un incubo ''versamene un altro'' dico alla barista che mi guarda con un sorrisetto di chi la sa lunga ''non starai esagerando?'' scrollo la testa ''forse. Ma tu dammi quello che voglio'' mi guarda maliziosa ''e cosa vuoi esattamente?''.

Questa è fuori di testa. Si è avvicinata troppo, decisamente troppo. E questa cosa non mi piace per niente.

E poi..che profumo ha addosso? È troppo forte.

La mia bambolina ha l'odore più buono del mondo.

La mia bambolina è incinta.

E in questo momento è a casa, da sola, mentre io ho passato tutto il giorno qui da Frank come un coglione a bere.

E a farmi fare gli occhi dolci da Lilly, Pilly, Milly...o come cazzo si chiama questa specie di bionda platinata.

''ehi? sei ancora tra noi?'' mi riporta al mondo reale ''voglio la tequila. Non te di certo''.

Mi guarda male prima di versarmi dell'altra tequila ''tieni'' me la lancia praticamente addosso, prima di voltarsi e dirigersi verso gli altri clienti.

''Jake stai esagerando'' all'inizio credo sia la mia coscienza.

Poi mi rendo conto che è la voce del vecchio Frank che tra l'altro mi arriva forte e chiara, ma io non riesco ad alzare la testa.

Isabel è incinta.

Mi viene da piangere.

Io volevo un semplice cane.

Non funzionerà, non voglio figli. Non voglio diventare padre.

La perderò.

''fatti i cazzi tuoi'' mi da uno scappellotto ''ehi pezzo di merda, mi dici cosa è successo per ridurti così?''.

Mi chiede guardandomi fisso, ma io scrollo le spalle ''fatti i cazzi tuoi'' ridacchia prima di strapparmi di mano la bottiglia e il bicchiere ''bene. Questi intanto li buttiamo via. Ora.. tu vieni con me, di là, dietro il locale. Ci fumiamo una sigaretta insieme''.

Sospiro ''voglio stare qua'' ''sono più di dieci ore che sei qua seduto, senza dire mezza parola. Quindi alzati e smettila di fare il bambino. Ti ci si sarà incollato il culo a quello sgabello''sospiro seguendolo, tanto so già che non mi lascerà stare.

Riesco a malapena a raggiungere il retro, la stanza gira tutta e continuo a ripetermi la parola bambino alternata da Pallino in testa, all'infinito.

Oltre noi, l'infinito #wattys2017 Where stories live. Discover now