Capitolo 7

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Due ore dopo ancora non sono riuscita a dormire.

Mi sto rigirando nel letto come una trottola, cercando di trovare una posizione comoda. Il problema più grosso è la mia mente che continua a lavorare incessantemente, ripensando ad ogni singolo fatto della giornata.

In più non mi piace dormire senza Jake, sembrerò scema visto che ci ho dormito una vita intera.

Ma solo perché prima di conoscerlo non sapevo cosa si provava a dormire con lui ed addormentarsi tra le sua braccia e il suo corpo caldo.

Oddio sono patetica, ancora più patetica quando penso di alzarmi e raggiungerlo giù di sotto sul divano.

È solo ad un piano di distanza, ma per me sembrano chilometri.

La mia vita ultimamente è tutta un gran casino, il tutto complicato da me che non riesco a stare lontano ed incazzata con l'uomo che mi sta ribaltando l'esistenza.

Mi alzo pronta a scendere al piano di sotto per accoccolarmi contro di lui, ma prima di aprire la porta torno indietro scuotendo la testa ''no, no, no. Isabel resisti. Vai a letto, devi farti vedere decisa''.

Mi distendo di nuovo nel letto mentre inizio a mordermi il labbro. Scendo di sotto oppure no?.

Sì.

No.

Cristo santissimo, mi alzo di nuovo e poi torno indietro.

Sto impazzendo nell'indecisione.

Poi alla fine faccio un respiro profondo e apro la porta.

Sapevo che sarebbe andata a finire così.

Scendo silenziosamente le scale sperando di non svegliarlo. Magari posso mettermi a dormire nel divano accanto e andarmene prima che lui si svegli.

Quando arrivo nel salone, c'è un silenzio di tomba. Dormono entrambi, Wiskie nel lato del divano che credevo fosse libero e Jake disteso mentre dorme come un angioletto.

Anche se di angelico non ha proprio niente.

Rimango imbambolata come un'idiota a fissarlo nella penombra, cosa che potrebbe apparire anche inquietante, ma me ne frego.

Il suo corpo nudo coperto solo da un paio di jeans è illuminato solo dalle luci della città, proiettata dall'immenso finestrone che ho davanti. È uno spettacolo con quei capelli senza un verso, ma che realmente nel suo essere perfetto, ce l'hanno.

E ogni volta non riesco a capire come arriva a sistemarli così.

Riesce sempre a lasciarmi senza parole e mentre gli fisso il corpo decorato dall'inchiostro nero mi rendo conto che mi sto eccitando solo a guardarlo.

Abbasso lo sguardo sul mio seno e noto che i capezzoli sono turgidi a contatto con la seta della sottoveste.

Oddio, sono un caso perso.

Sospiro cercando di tenere a bada questo attacco ormonale improvviso mentre mi avvicino di qualche passo.

Sono arrabbiata, tanto troppo arrabbiata con lui.

Vorrei prenderlo a schiaffi per farlo ragionare e allo stesso tempo vorrei saltargli addosso e farci l'amore per tutta la notte.

Sento il respiro accelerare da solo e prima che io possa muovere un altro muscolo mi sento chiamare ''Isabel..che stai facendo?'' mi dice con voce assonnata facendomi sobbalzare.

''io..io...non..volevo prendere un bicchiere di acqua'' mi schiarisco la voce cercando di rimanere impassibile quando si mette a sedere sul divano passandosi una mano tra i capelli.

Oltre noi, l'infinito #wattys2017 Where stories live. Discover now