Capitolo 15 -JAKE-

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Rimango impalato come un idiota senza saper bene cosa dire..ma in fondo, che cazzo dovrei dirle? Fisso la sua foto intensamente e dentro di me so che anche se sono un grandissimo testa di cazzo, qualche parola gliela devo.

Potrei cominciare con un..ehi, te l'avevo detto che quel figlio di puttana era un imbecille.

No, non mi sembra il caso.

Sento montare la tipica rabbia che provo ogni volta che penso a quel pezzo di merda. Ma devo stare calmo, quindi cerco di ricominciare da capo.

Se mi avessero detto che avrei provato difficoltà a parlare con una lapide, senza riuscire a trovare delle maledette parole giuste da dire, non ci avrei creduto.

''senti, eccomi qua. Mi sento un perfetto imbecille perché sto parlando con un pezzo di marmo...non so neanche se tu mi puoi sentire. Non so neanche se esiste il paradiso. esiste? Non lo so...mi ricordo che la nonna quando morì il tuo criceto ci disse che era volato in cielo, insieme agli altri criceti nel paradiso dei roditori...ora, forse il paradiso dei criceti non esiste. Ma sarebbe una cazzo di discriminazione nei confronti di tutti i roditori di questa merda di mondo....voglio dire..perchè il nostro sì e il loro no?'' mi passo una mano tra i capelli.

Sto realmente parlando con una lapide? Sono davvero arrivato a questo punto?

Sto impazzendo totalmente?

Probabilmente sì, il fatto è che mi sento bene nel farlo..come se non vedessi una persona da una vita e dovessi raccontargli tutto quello che è successo.

Mi volto verso Isa e la vedo al di là del prato che sta cercando di far funzionare quella maledetta fontana.

Scuoto la testa mentre mi volto di nuovo verso la lapide ''ok, va bene. Scusa...scusa se non sono venuto prima a trovarti. È che..non ce la facevo. Ma non ti starò a spiegare i motivi per cui non sono venuto, a parte il fatto che sono un pezzo di merda...ti dirò i motivi per cui sono venuto... e non so se tu puoi vederla, ma è esattamente alla nostra destra... e in questo momento sta prendendo a calci una fontana..'' mi viene da ridere mentre la guardo ''non so se sta cercando di perdere tempo per lasciarmi un po' da solo con te o perché non le riesce davvero...so solo che è di una bellezza disarmante''.

Mi schiarisco la voce mentre inizio a togliere un po' di fili di erbaccia che le sono cresciuti intorno ''quindi sì, senza di lei e le sue parole non credo avrei mai trovato il coraggio di venire...ti piacerebbe lei...siete l'una l'opposto dell'altra, ma sono sicuro che sareste andate d'accordo... ed io la amo...mi prenderesti per il culo anche di questo lo so. Il tuo fratellino donnaiolo del cazzo, che si innamora. Ebbene sì...mi ha reso un agnellino... ma anche un uomo migliore. Lei mi fa sentire migliore, non so spiegarti bene il perché... mi da speranza, forse. Quella speranza di essere felice che ormai avevo perso da tempo'' mi volto di nuovo verso Isabel che ancora non è riuscita ad aprire quella dannata fontana.

Scoppio a ridere da solo come un idiota. ''sai, mi manchi un sacco...mi mancano le nostre cazzate, fin troppo cazzate. A volte credo che se papà o mamma venissero a saperne qualcuna, gli prenderebbe un infarto... e non sarebbe decisamente il caso. Almeno loro vorrei che continuassero a vivere'' faccio un respiro profondo mentre lentamente sfioro la foto all'interno della cornice ''Mi mancano anche le nostre litigate e le nostre birre sotto il gazebo di casa... manchi a tutti, si sente la tua mancanza. Sono andato via da Sacramento per provare a sentirla di meno...ma cazzo Viki, tu sei un osso duro'' mi giro verso Isabel e la vedo intenta a sciacquare il vaso. Ce l'ha fatta finalmente.

''ora è arrivato il momento di lanciare la bomba...aspetto un figlio. Cioè non io, ma lei...Isabel...diventerò padre e...non chiedermi se sono felice o meno, perché cazzo, non lo so. Ci sono momenti in cui mi sento emozionato all'idea ma subito dopo quel senso di rifiuto e di spavento fanno capolino nella mia testa. Non so neanche se sarò un buon padre, non so un cazzo. so solo che provo un senso di protezione verso quella specie di pallino che le sta crescendo in pancia, che a volte mi impressiono da solo'' vedo Isabel tornare verso di me così mi alzo ''quindi Victoria, mi manchi un sacco. Potrei essere quasi incazzato con te perché dovresti essere qua adesso, a darmi del coglione e a prendermi in giro perché ho perso la testa per una ragazza e diventerò padre. E tu saresti diventata zia... cazzo'' sento le lacrime premere per uscire, ma non piangerò di nuovo.

Oltre noi, l'infinito #wattys2017 Where stories live. Discover now