"Juliaaaaa!" È Mary che sta ancora armeggiando con lo skate

"Arrivo" mi alzo procurandomi una fitta al ginocchio ma faccio finta di nulla

"Vedi sto migliorando!"

"Si! Ora prova a poggiare l'altro piede sullo skate e mentre lo fai gira il piede davanti in orizzontale rispetto alla tavola"

"Eh?!"

"Dammi qua" sorrido prendendo lo skate e mostrandogli i vari passaggi

"Perfetto ora proviamo a fare quella piccola rampa" e la indico

"Cosa?! Tu mi vuoi vedere morta?!"

"Tranquilla ti aiuto io e poi riesci a stare in equilibrio quindi rilassati"

"E va bene"

Arriamo alla rampa entrambe con lo skate

"O mio Dio!" guarda scandalizzata sotto di se. Mi fa morire dalle risate!

"Dai tranquilla ti tengo per mano" annuisce spaventata

"Allora uno, due e tre!" E ci spingiamo giù. È stabile e va molto bene, non le dovrò salvare di nuovo la vita per fortuna! Arrivate giù si fionda addosso

"Grazie Julia, grazie! Non ce l'avrei mai fatta senza di te!"

"Non ho fatto nulla tu sei stata bravissima" oh mio Dio ho detto davvero queste parole? Sono stata davvero gentile?! L'aria di Miami mi fa male (parte 2)

"Ragazzi potete inchinarvi alla regina dello skate!" dice fiera di sé Mary. Tutti ridono, inclusa me.

"Non ridete!"

"È tutto merito di Julia! Eri un caso perso tu" dice Marcus facendomi l'occhiolino

"Zitto Marcus!"

"Ragazzi andiamo che dite si è fatto tardi" dice John, Josh, Jonny, Osvaldo o come si chiama lui.

Ci dividiamo e il dolore al ginocchio si fa sempre più forte e la macchiana l'ho parcheggiata lontano. Decido di fermarmi a un bar per chiedere del ghiaccio. La campanella avverte della mia entrata nel bar e subito un signore sulla cinquantina mi sorride

"Dimmi tutto cara"

"Avrei bisogno di un po' di ghiaccio" l'uomo si sposta dal bancone vedendo la mia ferita

"Oh non basta un po' di ghiaccio, bisogna disinfettare! Aspetta chiamo un mio collega che ti aiuterà"

"Okay"

"Simon vieni ad aiutare questa bella ragazza!" Simon?! Non sarà mica lui?! MERDA!

Arrivo" è lui, riconosco la sua voce. Cerco di scappare ma Simon mi ha già visto

"Julia?" alza un sopracciglio sorpreso

"Non guardarmi con quella faccia da pesce lesso e portami del disinfettante" meno sto qui dentro meglio è, meno parlo con lui meglio sto

"Seguimi" sbuffa. Se lo fa un'altra volta gli stacco le labbra

A morsi

No!

Dillo che lo vorresti fare

Ma va a farti fottere!

Entriamo in una stanza con una panca, un appendiabiti e una serie di scaffali. Credo sia la dispensa. Simon si avvicina ad una mensola e prende del cotone e il disinfettante.

"Dammi qua" gli dico scontrosa

"Sta calma, fai fare a me" mi guarda neglio occhi e accetto sbuffando

"Fidati" il suo tono e calmo, mi trasmette sicurezza

Appoggia il cotone imbevuto sul ginocchio e brucia da morire

"Ahi!" dico stringendo i denti

"Scusa" e toglie il cotone "resisti un altro pochino"

Stringo i denti e finalmente ha finito.

"Grazie" sussurro. Si gira fissandomi stupefatto con i suoi occhi del colore del cielo nel crepuscolo, non sono né del blu degli abissi né dell'azzurro del cielo sereno, sono mischiati: misteriosi ma anche veri e puri.

"Prego"

Rimango seduta sulla panca e cala un silenzio imbarazzante, almeno per me

"Come hai fatto?" indicandomi in ginocchio

"Sono caduta dallo skate". Inizia a ridere di gusto e a me fa solo arrabbiare

"Non ridere deficiente" faccio per alzarmi ma per sbaglio faccio cadere la bottiglia del disinfettante sulle mani e sui polsi. Merda i tagli. Cerco di non mostrare il dolore che provo ma se ne già accorto.

"È un po' di disinfettante perché fai così?" mi dice con aria sospettosa. Io non rispondo e si avvicina pericolosamente. Afferra la mia mano e alza la manica, scoprendo il mio braccio devastato

"Cosa cazzo hai fatto?!" è furioso. Il suo sguardo mi scava dentro cercando la verità nei miei occhi

"Fatti i cazzi tuoi!" mi allontano velocemente ma lui mi afferra per il braccio, procurandomi un'altra fitta di dolore

"Ahi cazzo!"

"Scusami!"

"Ma vaffanculo!"

Esco di corsa dalla stanza prima che mi fermi di nuovo. E così anche questa conversazione finisce con un mio 'vaffanculo'. Esco dal bar incazzata e intimorita. E se andasse a dire a tutti quello che ha visto? Se provasse pena verso di me? Ma la domanda più grande è: perché si è incalzato quando ha visto i tagli?! Mah quel ragazzo è tutto strano. I suoi occhi riaffiorano nella mia mente. Sono così dannatamente profondi e misteriosi. Ma vedo anche un velo di tristezza, più che un velo un vero e proprio muro, ma non solo nei suoi occhi, sguardi o altro, proprio nel suo modo di fare: sempre taciturno, sulle sue e scontroso. Anche io ero così, ora un po' meno, ma lo capisco e ho capito che ha assoparato anche lui il sapore amaro del dolore e della tristezza. Chissa cosa ha passato...

Ti interessa

No!

Non mentire a te stessa

Non mi interessa.

Sarà rovinato come me? Perché è così indecifrabile, impenetrabile, oscuro, segreto?

"Julia!"

Ma cosa cazzo...?!

LETTERSWhere stories live. Discover now