•1•

104 3 0
                                    

PROLOGO

Due tombe. Sono marroni, in legno, lucide, fredde, inermi e inanime come il loro contenuto. Non ero mai stata ad un funerale, non ne sentivo il bisogno. Ma ora il bisogno lo sento. Devo dargli un ultimo saluto. Devo vederli un'ultima volta, ma non ce la faccio, non riesco. I loro volti bianchi come la neve, i loro occhi chiusi, la loro espressione spenta. Non ci riesco. Non possono essere lì dentro, non possono essere in quello stato. Non possono essere morti, non così. Strappati dal mondo d'un tratto, senza preavviso. Erano giovani, nessuna malattia, nessuna minaccia, felici di vivere e ora... lì dentro con il cuore immobile e l'animo ormai perso nell'aria. Non ce la faccio. Non possono essere lì! Loro mi devono abbracciare, coccolare, rimproverare, aiutare e non abbandonare così. Mi devono avvolgere nel loro calore, nel petto suonante della melodia della vita e non nel silenzio gelido della morte. Non possono.
Ultimo saluto, un addio definitivo, un addio che sarà per sempre. Le bare vengono coperte dall'unica cosa viva che ho intorno, la terra. Piano piano vengono coperte completamente, per sempre. Addio.
Tutti ci allontaniamo ritornando alle nostre vite, ma ora non sarà più lo stesso. Non sarò più la stessa. Sarò vuota, sarò fredda, sarò lontana... sarò morta dentro.

JULIA'S POV

"Julia porta giù le valigie"

20 agosto. 6 mesi e 18 giorni da quel maledettissimo giorno.

"Arrivo" prendo la mia roba e scendo le scale per raggiungere mio fratello Zack, zia Rose e zio Jonny.

"Pronta stronzetta" Zack mi scombina i capelli facendomi innervosire. Lo sa che odio quando qualcuno mi tocca i capelli, ma lui lo fa sempre.

"Quando la smetterai di rompermi?" lo guardo arrabbiata, ma dopo pochi secondi scoppiamo a ridere. Siamo fatti così, ci diciamo le peggiori cose ma subito dopo facciamo pace.

"Voi siete troppo lunatici!" zia Rose ha passato le pene dell'inferno questa settimana con me e Zack in casa. Da quando è arrivato litigavamo per ogni minima sciocchezza, anche per la temperatura del condizionatore, lui voleva 20° e io 19°, catastrofe. Non oso immaginare quando vivremo io e lui da soli. Voleranno molti oggetti per casa.

"Lo sappiamo" diciamo all'unisono. Abbraccio zia Rose e zio Jonny e carico le valige in macchina. Partiamo salutando per l'ultima volta gli zii.

"Pronta per una nuova vita?" mi guarda negli occhi serio

"Pronta"

Siamo in viaggio per Miami. Dopo la morte di mamma e papà io andai a vivere dagli zii mentre Zack si trasferì a Miami per cercare lavoro. Dopo essere riuscito a racimolare un po' di denaro ritornò da me e mi propose di trasferirci. Era la cosa che aspettavo da sempre. Volevo cambiare aria, volevo scordare questi luoghi che mi riportano sempre a loro, non volevo camminare più su queste strade, volevo ricominciare a vivere.

"Allora stronzetta dov'è che andrai a scuola?"

"Alla New World School of Arts"

"Oh la mia piccolina sta diventando un' artista" e mi scompiglia di nuovo in capelli. Lo guardo in cagnesco ma lui ride e continua a guardare la strada. Inizio a fissarlo come se dovessi fargli un ritratto. Gli zigomi spigolosi come la mascella, il naso con una piccola gobbetta, le labbra carnose, capelli lisci e castani e due smeraldi al posto degli occhi. Se non fosse mio fratello ci farei un pensierino.

Fai pensieri sconci su tuo fratello? Andiamo bene!

Non ho detto questo!

"Ho capito che sono bello ma se mi guardi un altro po' mi consumi" e iniziamo a ridere

"Hai il sorrido della mamma" si volta con uno sguardo malinconico e poi sorride

"Tu quello del papà"

LETTERSWhere stories live. Discover now